La favola del Gallipoli
Sembra quasi una favola, quella del Gallipoli. Al termine dello scorso campionato, la promozione in Serie B sotto la gestione Barba-Dimitri. Poi, un’estate da incubo: mille problemi, vari tentativi di cessione della Società andati a vuoto e l’allenatore artefice della promozione, Giannini, che ad un certo punto sembra tirarsi fuori dalle trattative per il rinnovo del contratto a causa della lentezza della società. Alla fine, il tecnico torna sulla panchina salentina, la società passa all’ultimo nelle mani del presidente friulano D'Odorico, ma la squadra, ad una settimana dall’inizio del campionato è formata solamente da tre giocatori. Impossibile perciò svolgere la preparazione estiva anche perchè Vittorio Fioretti (ormai ex) direttore generale , acquista diciassette giocatori in una settimana, giocando abilmente in zona recupero. “Che fine farà questa squadra?” si chiedevano tutti.
A distanza di tre mesi e mezzo, questo Gallipoli che non ha fatto ritiro ed è partito senza grandi obiettivi, ha ritrovato la sua identità. Molto del merito va a Beppe Giannini che ha organizzato la squadra come nessuno si aspettava, inserendo giocatori al debutto in serie B e molti reduci da stagioni negative in cerca di riscatto. Scusate il ritardo, sembrerebbe dire, ma il Gallipoli c’è: dopo diciassette giornate, sono ventidue i punti in classifica. Non male per un gruppo che non molto tempo fa non esisteva, ma che grazie ad alcune vittorie di fila e al supporto della città ha acquistato forza e fiducia. E se ora l’obiettivo dichiarato (la salvezza) non è più un’utopia, il prossimo è quello di migliorare sempre più anno per anno. In futuro magari, come afferma Fernando Venneri, segretario generale del Gallipoli calcio, <<potrebbero aprirsi nuovi scenari e quello che oggi è impossibile, la Serie A, potrebbe essere solo difficile>>. D’altronde siamo in una favola, è lecito sognare…
Silvia Dell'Orto