Pillon e il fairplay dell'Ascoli: «Il gol alla Reggina? Non so lo rifarei»
A volte (fortunatamente) capita ancora. Se sentite sempre parlare di razzismo negli stadi, di risse in campo tra giocatori e di dirigenti (e allenatori) che tutto fanno tranne che cercare di spegnere le polemiche, a volte capitano episodi che nel nostro calcio sono più unici che rari. Come sabato, allo Stadio Del Duca dove si giocava Ascoli - Reggina valida per la diciassettesima giornata di Serie B: al 14’ del primo tempo, i padroni di casa passano in vantaggio dopo un'azione contestatissima. Il difensore reggino Valdez si fa male e prova a mettere palla in fallo laterale per chiedere il cambio all’allenatore Iaconi. Ma prima che il pallone finisca fuori Sommese, che non se ne accorge, lo recupera, va sul fondo e mette in mezzo per Antenucci che fa gol, fra l’incredulità dei difensori calabresi rimasti immobili.
Dopo il goal dell’1-0, giocatori e panchina reggina si scagliano contro Sommese che esulta. A farne le spese è Costa, che viene espulso dall'arbitro Pinzani per aver colpito con una manata il capitano ascolano. Finchè al 19’, dopo un colloquio tra le panchine, i bianconeri guidati dal tecnico Pillon, decidono di far pareggiare gli avversari: alla ripresa del gioco Pagano parte da centrocampo e va a segnare indisturbato l’1-1. Certo, alla fine non sarà una grande serata per i padroni di casa (perderanno 3-1) ma questo gesto molti se lo ricorderanno, compreso quel pubblico di Ascoli che non ha gradito contestando i propri giocatori.
E il giorno dopo, è dell’allenatore Pillon il primo commento a mente fredda: «Rifarei il gesto di fair play? Non lo so. Il nostro è un calcio malato. Nei mesi in cui sono stato fermo, - continua il tecnico marchigiano - sono andato all'estero e ho visto un altro calcio. Da noi è tutto esasperato, ci sono troppi interessi e troppe situazioni che rendono la partita una sofferenza e non una gioia». E ritornando alla rete dell'1-1: «Il premio fair play? Più che a me, devono darlo alla squadra. Abbiamo deciso insieme come agire». E allora complimenti, e godiamoci questi gesti perché chissà se e quando ne rivedremo ancora…