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Ad Arzachena felici ma con cautela, Zucchi: «Quinto posto bello ma per la salvezza c'è ancora tanto da fare»
Il ds: «Giorico determinante, i giovani che forza»

Ad Arzachena felici ma con cautela, Zucchi: «Quinto posto bello ma per la salvezza c'è ancora tanto da fare»

Fortuna o competenza? Di sicuro tanto lavoro e fatto anche molto bene. L'Arzachena che chiude il 2014 al quinto posto in classifica con 26 punti in 16 giornate ha sorpreso anche i più ottimisti ma la leadership tra le cinque squadre sarde del girone G di serie D non è frutto del caso ma di una capacità di programmare con velocità ed efficienza, nonostante la stagione sia partita in ritardo per un'ufficializzazione del ripescaggio che tardava ad arrivare.

Il ds Zucchi, il tecnico Giorico e i giocatori dell'ArzachenaDietro un risultato sportivo importante i meriti vanno distribuiti tra società, tecnico, giocatori e, soprattutto, chi ha il compito di scegliere il timoniere e costruirgli attorno la squadra che dovrà raggiungere la permanenza in quarta serie per il 13esimo anno di fila. Il giovane direttore sportivo Antonello Zucchi, arzachenese doc, si gode questi pochi giorni di festa dopo mesi di incessante lavoro che ha avuto alcune fasi difficili: dalla retrocessione nella sfida secca di playout alla domanda di ripescaggio, dall'ufficializzazione della permanenza in serie D alla costruzione in corsa di una squadra fino al suo completamento nella finestra del mercato di dicembre. Mesi di lavoro, speranza, sudore e gioia che il diesse smeraldino inizia a ricordare così: «Dopo la gara persa a Budoni ci siamo subito messi all'opera per presentare la domanda di ripescaggio, che necessita di una serie corposa di documenti e certificazioni che ci ha tenuto concentrati su quell'unico scopo. Fino alla fine di giugno non si pensava ad altro, è stata un'estate estenuente perché, a differenza di altri anni, sapevamo che i posti liberi sarebbero stati davvero pochi con la riforma della serie C. L'11 luglio ci sono state solo 4 mancate iscrizioni su 171 club aventi diritto e c'erano ancora 5 club in sovrannumero». 

 

Nelle settimane di luglio in cui venivamo bocciate una decina di iscrizioni dei club, molti dei quali si sono sono salvati nei ricorsi, che certezze avevate?

«L'unica nostra certezza era quella di essere i primi in assoluto nella classifica del ripescaggio ma il rischio che non si liberasse neanche un posto restava comunque alto. Noi, alla fine, veniamo ripescati perché le aventi diritto ad iscriversi sono state 163 su 162, perciò nel Consiglio di Lega di fine luglio è stato deliberato un solo ripescaggio per rendere pari il numero, nel frattempo Siena e Padova sono ripartite dalla serie D e si è deciso di creare due gironi da 20 squadre per ricomprendere i 4 esuberi di questa stagione»

In quel Consiglio di Lega al quale partecipavano tutti i presidente federali regionali ha votato anche Andrea Delpin in rappresentanza della Sardegna 

«Delpin ha fatto la sua parte da grande uomo di calcio, con noi è stato disponibile a qualsiasi ora della giornata, per dei confronti, chiarimenti e aggiornamenti sull'evoluzione della nostra domanda di ripescaggio. Ha perorato la causa dell'Arzachena ma l'avrebbe fatto per qualsiasi altro club sardo. Sarebbe stato bello per lui e la Sardegna se avesse potuto prendere il posto di Tavecchio alla guida della Lega Nazionale Dilettanti ma è stato anche leale nel ritirare la candidatura per evitare un impasse nell'elezione del nuovo presidente della Lnd»

Ad inizio agosto inizia per voi la stagione

«Fino al 7 non avevamo ancora l'ufficializzazione del ripescaggio, qualche giorno prima della fine luglio avevamo chiesto la disponibilità ad allenare l'Arzachena a Mauro Giorico, incarico poi confermato ad inizio agosto, il 3 abbiamo iniziato la preparazione con i soli riconfermati Ruzittu, Rossi, Delrio e Milia tra i senior, i fuoriquota Spina, Loi e altri Juniores per arrivare a 12. Poi abbiamo aggiunto Manzini, i giovani Dedola, Masala e Atzei e c'è stato l'importante ritorno in biancoverde di Bonacquisti che non giocava da quasi un anno dopo la sfortunata parentesi di Selargius. In Coppa Italia, per l'esordio a Nuoro, avevamo una formazione largamente incompleta, specie nel reparto avanzato dove schierammo 4 giocatori con un'età media di neanche vent'anni ma facemmo bene perdendo solo 1-0 contro un avversario rodato e rinforzato»

Fare mercato non è stato facile, bisognava essere veloci e non sbagliare le scelte

«Ci sono state grosse difficoltà. Dovevamo allestire una squadra che non ci facesse ricordare i momenti di sconforto dell'ultima stagione, diversi giocatori che pensavamo potessero fare al caso nostro sono poi andati in altri club proprio perché non sapevamo a luglio in quale categoria saremmo stati. Tra coloro che ancora non si erano già accasati, abbiamo cercato elementi provenienti dalla Seconda Divisione come Busatto, Pavic e Moro, o di provata esperienza in categoria come Schioppa e Cicino»

L'inizio campionato è stato positivo, anche se con molti pareggi e pochi gol all'attivo

«Ho visto da subito che si stava formando un bel gruppo, nelle prime amichevoli si notava la crescita della squadra poi confermata dalla gara di Nuoro. Ero fiducioso perché sapevamo di avere giovani importanti, si trattava di non sbagliare nella scelta degli over perché poi mister Giorico stava dando gioco e mentalità giusta. Credo che sia importante non prendere tanti gol, quegli 0-0 che stavamo facendo, ma anche negli 1-1, mostravano che in difesa e centrocampo eravamo a posto, dovevamo trovare l'attaccante giusto. Con l'arrivo di Cicino a metà settembre le cose si sono messe a posto e nella gara di Selargius siamo esplosi anche in fase realizzativa»

Si sbloccò Cicino ma anche Moro, che avete liberato a dicembre nonostante avesse segnato 5 gol, come mai?

«Moro è ormai un capitolo chiuso, siamo riusciti a far arrivare ad Arzachena una punta come Branicki inseguita da tante società importanti. Lo volevamo in estate ma non potemmo chiudere la trattativa perché non eravamo sicuri del ripescaggio, i contatti con Piotr sono rimasti costanti in questi mesi, a dicembre si è creata questa possibilità, ci siamo fatti avanti e lui ha scelto noi. Si è integrato subito nel gruppo e sta dando una grande mano alla squadra facendo un gioco spesso sporco, il talento del polacco è conosciuto da tutti, nel 2015 sarà devastante e avrà la possibilità di iniziare a fare gol proprio contro il Fondi, la squadra che ha trascinato nel professionismo cinque anni fa»

Il ds abbraccia Giorico ed esulta con il resto in panchina, l'ultimo acquisto Piotr Branicki

L'Arzachena al 5° posto che effetto fa?

«L'effetto è bello perché consapevoli che siamo partiti il 3 agosto e siamo stati un cantiere aperto fino all'esordio in campionato e anche oltre. La soddisfazione più grande ce la stanno dando alcuni giovani come Dedola, Atzei, Giordano, Masala e Fois e tutti i ragazzi del settore giovanile che il prossimo anno ci potranno dare una grossa mano. Ma il nostro obiettivo è e resta la salvezza diretta, certo, lo sentiamo più vicino rispetto a precedenti Natali perché, da quando sono in società (sei anni, ndr), mai avevamo chiuso l'anno con questo punteggio in classifica. Per esperienza dico però che non bisogna cullarsi sugli allori, avere tanta cautela ancora perchè nel girone di ritorno si gioca un altro campionato, bisogna resettare tutto e ripartire mettendoci ancor più determinazione»

Quanto c'è di mister Giorico in questo risultato?

«È un allenatore emblema del calcio moderno, dove la gestione psicologica del calciatore è più importante dell'aspetto tecnico. Riesce a motivare i suoi ragazzi che vanno in campo per lui e per la maglia. Ad Olbia è riuscito con due mosse intelligenti a raddrizzare una partita che sembrava compromessa, un grande tecnico si conferma tale quando riesce a leggere la gara e trasformare gli aspetti negativi in positivi. A lui, oltre che alla squadra, vanno i meriti di quanto fatto finora in campionato»

Ma il direttore sportivo riceve i complimenti per questa bella classifica? 

«Qualche telefonata l'ho ricevuta e mi auguro di ricerverla anche a fine campionato, ma a tutti dico che quando ci sono certi risultati i meriti vanno ascritti alla società, perché io ho una certa libertà d'azione sul mercato ma all'Arzachena c'è sempre un confronto interno e la scelta dev'essere sposata da tutti per poter essere portata a termine»

Altra vittoria, il ritorno in massa del pubblico

«C'è una maggiore partecipazione rispetto ad altre stagioni e un risveglio dell'identità arzachenese ma questo è dovuto anche ai risultati che stiamo ottenendo e al fatto che è la stagione del 50esimo anniversario. Per noi c'è soddisfazione nel poter ripagare i tifosi, compresi quell storici dell'Onda d'urto, che hanno patito la delusione della retrocessione. Noi abbiamo un rapporto particolare coi tifosi, ad Arzachena c'è la cultura del calcio, siamo da 12 anni in serie D, abbiamo fatto importanti stagioni in Eccellenza e Promozione, sono profondi conoscitori di calcio e anche con loro ci confrontiamo»

Cosa chiedere al 2015?

«Dare continuità a ciò che abbiamo fatto fino alla gara di Olbia, dal 27 si torna al lavoro per ottenere il traguardo salvezza, ci vuole concentrazione alta e piedi ben piantati a terra. Il campionato è lungo e tortuoso e troppe volte ho visto squadre spacciate tornare in corsa o altre che si sentivano sicure sprofondare»

L'Arzachena prima delle sarde un po' sorprende

«Innanzitutto dico che, contrariamente ad altre stagioni, credo non ci saranno retrocessioni con squadre sarde coinvolte anche se ricordo che la passata stagione il S.Maria Mole Marino girò a 25 e poi è retrocesso. L'Olbia e la Nuorese sono proiettate verso le zone alte, ora recupereranno posizioni per entrare nei playoff, un traguardo cui ambiscono dall'inizio della stagione. Il Budoni è una realtà importante della serie D e il tecnico Cerbone, che noi conosciamo bene, è un valore aggiunto, una garanzia per ottenere la salvezza diretta e lavora benissimo coi giovani. Il Selargius è partito come noi in ritardo e, seppur con qualche battuta a vuoto pesante in trasferta, ha ottenuto vittorie importanti in casa costruendosi una buona classifica che potrà confermare anche nel ritorno»

Si diceva in estate che ripartire dall'Eccellenza sarebbe potuto essere un nuovo rilancio per voi

«Non ci voglio neanche pensare a cosa sarebbe potuto essere affrontare un campionato di Eccellenza, per noi è già l'anno zero dopo la retrocessione. Fortunatamente abbiamo avuto l'opportunità di ripartire dalla serie D e lo stiamo facendo con lo spirito giusto. Non è mica scontato, poi, che chi retrocede riesce a risalire subito, il Latte Dolce stesso sta affrontando una concorrenza folta per risalire in quarta serie»

Un diesse che deve monitorare il mercato sardo segue l'Eccellenza, chi vincerà?

«Benché il Lanusei abbia un organico più competitivo delle avversarie penso che il Muravera possa farcela, ha l'esperienza giusta nel campionato, una società solida, un allenatore preparato e un gruppo di giocatori importanti come Chessa, Sogus, Ezeadi, Onano, Dessena e il bomber Nurchi, un giocatore che farebbe comodo a tante squadre di serie D»

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2014/2015
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Sardegna
16 Andata
Girone G