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Alberto Usai, Castiadas
«A Castiadas non c'era sintonia tra compagni, troppe teste calde»

Alberto Usai emigra in Germania e giocherà nell'FC Bruchsal: «Sono in un ottimo club e con strutture super, la squadra è forte e farebbe bene nella serie D italiana»

Da Cagliari a Sinsheim, dalla Sardegna al Baden Wurttemberg, dall'Italia alla Germania. La nuova casa di Alberto Usai è a un'ora da Stoccarda, sesta città tedesca e patria dell'automobile con i marchi prestigiosi di Mercedes-Benz e Porsche. Classe 1989, laureato in scienze motorie, l'ex capitano e regista della Primavera del Cagliari sta cercando la svolta della vita nel paese della Merkel, ha lasciato affetti e la maglia del Castiadas per seguire la propria fidanzata a Sinsheim a metà strada tra Stoccarda e Francoforte con la prospettiva di rimanerci a lungo: «La mia ragazza è farmacista e ha un contratto a tempo indeterminato, l'intenzione è di farci almeno due anni ma se tutto va bene per me allora starò qui».

E in Germania sta esportando anche il suo calcio fatto di geometrie ma anche di colpi geniali come quelli che ha regalato negli anni passati a Serramanna, Orrolese e per alcuni mesi al Castiadas. Alberto Usai ha infatti firmato per  l'FC Bruchsal, squadra dilettantistica della sesta serie tedesca (Verbandsliga Nord-Baden). «Il mio obiettivo è trovare un lavoro utilizzando la mia laurea in scienze motorie - chiarisce Usai - La lingua? Qualche base minima di tedesco già l'avevo, in Germania ci sono già un mesetto e sono migliorato molto. Mi lancio nel parlare il tedesco e anche se sbaglio pazienza, intanto mi faccio capire. Il modo migliore per imparare è proprio sforzarsi nel parlare anche facendo degli errori». Nel frattempo la passione per il calcio non è rimasta in Sardegna, così come le scarpette messe in valigia per ogni evenienza. E quell'evenienza è arrivata presto: «Ho parlato con alcune squadre nelle vicinanze di Sinsheim e due di queste mi hanno concesso di aggregarmi con loro. L'Fc Bruchsal, dopo due allenamenti, mi ha proposto di firmare un contrattino di un anno e mezzo». Le cifre non sono alte, tra fisso e un tanto a punto la media è di 600 euro mensili. «Qui è vero dilettantismo - continua l'ex Castiadas - nonostante si allenino benissimo e con metodi nuovi. La società, poi, è molto organizzata e ha delle strutture super con tre campi in erba sintetica e linea dell'attrezzatura è tutta Adidas. Per il momento, sono contento di questa soluzione se poi trovo lavoro sarà ancora meglio».

Il campionato è nella pausa invernale, ma le squadre stanno completando la preparazione in vista delle seconda parte della stagione. La Verbandsliga Nordbaden avrà inizio il 4 marzo prossimo. Usai ha disputato ieri l'amichevole con il Birkenfeld chiusa 1-1, giocando tutta la ripresa. L'FC Bruchsal è quarta in classifica con 31 punti in 16 giornate, alla ripresa giocherà sul campo del VfR Mannheim, terza forza del torneo con 3 punti in più. La prima in classifica viene promossa in Oberliga, la seconda fa gli spareggi. «Siamo in lotta per un posto nei playoff, la seconda è l'Heddesheim con 39 punti, proveremo ad accorciare in classifica, di sicuro l'anno prossimo il club punta a salire di categoria». E la nuova squadra? «Vale una buona serie D - dice Usai - I giovani sono pochi ma davvero forti. Alcuni dei "grandi" hanno giocato nella serie B in Turchia o nella serie C tedesca. Mi dovrò sudare il posto ma sono contento che mi abbiano voluto fortemente, sono in buona condizione e spero di fare l'esordio contro il VfR Mannheim». Con il Castiadas, invece, ha giocato le prime 7 gare del campionato di Eccellenza, sei alle dipendenze di mister Graziano Mannu, una con il nuovo tecnico Pierluigi Scotto, a Calangianus, dopo la gara di Coppa Italia a Monastir costata la qualificazione. Alberto Usai spiega cosa non ha funzionato nella squadra sarrabese partita con ambizioni di vittoria del campionato: «Ci sarebbe da scrivere un poema sui quei tre mesi. C'erano troppe aspettative da parte della società e, purtroppo, non si era creata sintonia tra compagni di squadra, troppe teste calde, la mia compresa. Fino al cambio di allenatore i risultati erano stati comunque buoni per una squadra nuovissima, prendevamo qualche gol di troppo su disattenzioni ma con mister Mannu avevamo la libertà e la serenità di esprimerci. Cambiato l'allenatore si è rotto ancora di più quel sottile equilibrio che avevamo creato, infine la squadra è stata rivoluzionata perché forse dall'inizio era stata costruita male».

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2016/2017