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Arzachena, Giorico pronto a migliorarsi: «Bene sul mercato e coi riconfermati, ambire ad una zona playoff, magari superando il record di punti, farebbe piacere a tutti»
Il mister: «Resto per dare continuità al progetto»

Arzachena, Giorico pronto a migliorarsi: «Bene sul mercato e coi riconfermati, ambire ad una zona playoff, magari superando il record di punti, farebbe piacere a tutti»

Settimo posto all'esordio, sesto posto alla conferma e ora vien da pensare che Mauro Giorico, se dovesse confermare il trend delle ultime due stagioni, trascinerà l'Arzachena al quinto posto e ai playoff. Quelli sfuggiti all'ultima giornata con la sconfitta in casa della Viterbese ammazza-campionato dopo aver fatto sognare i tifosi smeraldini per tutto un girone chiuso in testa alla classifica. È mancata la ciliegina nella torta ma il tecnico algherese non trova rimpianti: «È stata una stagione importantissima, come risultati direi eccezionale visto il record di punti in serie D nella storia del club. Meglio di così era difficile fare. Siamo soddisfattissimi del risultato ottenuto ed è su questi risultati ottenuti che bisogna cercare di ripeterci anche se non sarà facile. La società chiede una salvezza tranquilla da raggiungere nel più breve tempo possibile ma avendo tenuto molti giocatori dello scorso anno ed essendoci mossi discretamente bene nel mercato è chiaro che ambire ad una zona playoff farebbe piacere. Però tutto dipende dall'inizio, dalla composizione dai gironi. Basandoci sul mercato, dopo aver visto muoversi le concorrenti sarde, si ipotizza che Rieti e Monterosi abbiano le squadre più competitive, ma è ancora presto per tracciare una griglia».

 

Il tecnico Mauro Giorico con il '98 Riccardo OggianoTerzo anno di fila alla guida dell'Arzachena, quali sono i punti di forza della società che dal ripescaggio in poi ha acquisito sempre una maggiore solidità

«La società è composta da persone appassionate di questo sport, ci tengono a far bene, vogliono cercare di migliorare sempre di più. Sono persone serie con le quali mi trovo d'accordissimo e per me era giusto dare continuità a questo progetto. Arzachena è una piazza che non ti crea pressioni, l'ambiente è tranquillo e la tifoseria pure, sta a noi iniziare bene come negli anni precedenti. Ora stiamo cercando di formare un gruppo nuovo che, come l'anno scorso sarà composta da bravi ragazzi e bravi calciatori, avrà un'unità d'intenti. Questi sono gli obiettivi e spero di riuscirci»

Che segreto si trascinano dietro le partenze sprint dell'Arzachena?

«Non c'è un segreto, anche quest'anno ci stiamo preparando dal punto di vista fisico sulla falsariga degli anni precedenti. Siamo partiti un po' in ritardo, l'esordio è previsto per il 4 settembre e avrei desiderato iniziare 4-5 giorni prima, sappiamo perfettamente che la società ha affrontato problemi logistici con le abitazioni che non potevano liberarsi prima dell'inizio di agosto. Risolti queli problemi da lunedì siamo partiti spediti e andiamo avanti sino al 13 con doppie sedute, poi ci sarà una pausa a Ferragosto e dal 16 fino al 24 proseguirà lo stesso programma; dopodiché ci avvieremo al primo impegno ufficiale della stagione con la partita di Coppa Italia del 28 agosto, cercheremo di mettereci in condizione per quella data e poi di affinare il tutto per l'inizio del campionato»

Se Giorico-ter supera il Giorico degli altri due anni non posso esserci che i playoff

«Magari succedesse e magari avvenisse con un punteggio più elevato rispetto a quello dello scorso anno, questo è un augurio che ci facciamo tutti. Ma i campionati sono tutti diversi l'uno dall'altro, di sicuro non vorremmo iniziare come gli ultimi due anni, ossia vincere la prima e non pareggiare»

Qual è il complimento più bello ricevuto per la scorsa stagione?

«Sinceramente non mi appassiona ricordarmi queste cose, probabilmente ci saranno stati perché abbiamo fatto non bene ma benissimo all'andata, stando inaspettatamente al primo posto rispetto a squadre che avevano speso tantissimo più di noi. Tutto filava liscio senza infortuni e squalifiche ma poi la rosa era corta e, alla lunga, queste cose si pagano»

Dal mercato di dicembre si è visto che Viterbese e Rieti volevano vincere

«Quando ci siamo confrontati con la società per capire come migliorare ulteriormente la squadra e operare sul mercato, mi sono trovato d'accordo non era il caso di farlo, visto che c'erano difficoltà e visto ciò che hanno fatto le altre squadre che erano partite con l'ambizione di approdare in Lega Pro. Chi ha vinto il campionato come la Viterbese aveva 15 adulti in rosa, fortissimi se presi singolarmente ma anche come squadra, non c'è dubbio che abbiano meritato di vincere loro. Il rammarico tra i tifosi ci può essere stato ma abbiamo operato in accordo con la società, se fossimo arrivati ai playoff sarebbe stato ancora meglio ma l'anno scorso nessuno avrebbe pronosticato il nostro campionato così come realmente è stato condotto»

Giocherete "male" anche quest'anno?

«Vorrei sapere dagli addetti ai lavori chi giocava meglio, non ho visto nemmeno chi ci ha messo sotto, anche nelle sconfitte. Il calcio spumeggiante non l'ho visto da nessuno tranne in qualche gara dove magari la bravura di una è dipesa anche dai demeriti dall'altra. Il nostro calcio serviva per sfruttare le caratteristiche dei giocatori che avevano in rosa, bisogna sempre vedere chi hai per fare un calcio piuttosto che un altro, se noi prendiamo ad esempio gli allenatori più blasonati da Conte ad Allegri passando per Guardiola etc, ognuno interpreta il calcio a modo suo, non c'è una ricetta precisa, dipende dagli interpreti e io cerco di sfruttare le qualità dei giocatori che ho come fanno gli altri, A volte è meglio ricercare l'utilità e la praticità che la bellezza estetica della gara ma queste sono disquisizioni che lasciano il tempo che trovano. Ad ogni modo, per il tipo di giocatori che abbiamo diverso proporremo un gioco diverso rispetto all'anno scorso»  

Il mercato è stato un po' a rilento o volutamente a rilento? 

«Il direttore Zucchi aveva trattative in corso che si sono allungate sia per limare le pretese dei giocatori e nel contempo far accettare le proprie di proposte. Il mercato è andato così come lo volevamo, in base al budget e a quanto puoi spendere. Per quest'annata alcuni giocatori erano inarrivabili, è stato bravo il ds a giocare in anticipo con alcune conferme scontate mentre per altri c'è voluto più tempo per convincerli»

Il difensore Domiguez per Boi, il centrocampista Nuvoli per Manzini, l'esterno Guaita per Fideli, la punta Orlandi per Tozzi, uno va via e un altro arriva

«Abbiamo fatto sostituzioni per ruolo cercando di avere una rosa nutrita come adulti. I giovani sono tanti e vanno valutati, siamo numerosi e qualche qualche taglio ci sarà»

Quando Sanna dice: Sono rimasto perché si sta bene e perché c'è Giorico. Per contraccambiare cosa si può dire?

«Che dire, con Andrea ci lavoro già da tanti anni, al Feritlia, alla Torres, nell'Olbia non mi potè seguire perché aveva già dato la parola. È stato un giocatore fondementale in ogni squadra che ho allenato, una persona squisita e un bravissimo ragazzo. Per il rapporto che ci lega so come prenderlo, nelle mie squadre rende di più ed anche questo lo ha convinto ad accettare, era difficile prevedere la sua partenza nonostante le tante richieste che aveva e come normale che fosse, se poi si ripete negli anni facando bene e tanti gol la punta è sempre uno di quei giocatori più ricercati, noi siamo contenti di averlo trattenuto, per me è una garanzia»

Con Branicki si compensano benissimo

«Sono amicissimi, vivono in una villa a Pantoggia, si frequentano al di fuori del campo con le rispettive compagne, hanno legato bene e uno trascina l'altro. Entrambi hanno valutato la persona, se hanno acccettato di perceprire meno rispetto a quanto avrebbero potuto avere da altre parti»

Capitolo giovani: Giorico ha sempre lanciato dei giovanissimi come accadde con Masala al Fertilia, Aloia all'Olbia e Oggiano lo scorso

«Se un giovane vale e fa vedere le qualità un allenatore non deve aver mai paura di dargli fiducia, spero che qualche altro ragazzo che abbiamo in prova possa far benissimo come lo scorso anno ha fatto Oggiano, siamo però in 32 un po' troppi ed è difficile seguire tutti, con 16-17 ragazzi da memorizzare e valutarli tutti e subito non è facilissimo ma stiamo cercando di seguirli nella preparazione e vedremo quale tipo di giocatore poter tenere. Tanti sono molto interessanti e spero si possa arrivare ad avere più scelta dell'anno scorso, perché valutando bene la nostra annata nella seconda parte siamo andati in difficoltà con gli infortuni di Oggiano e Petrone che avevano fatto benissimo nella prima parte e fuori non avevamo dei ragazzi di pari valore ma abbiamo dovuto adattare qualcuno fuori ruolo. Cercando di avere una rosa di giovani più nutrita certi scompensi spero non ci siano più certi errori e una coperta corta»

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna