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Arzachena, splendida rivelazione al tavolo delle grandi: alla più bella e storica stagione in serie D degli smeraldini è mancato solo l'accesso ai playoff
Sanna-Branicki trascinatori, Giorico sempre meglio

Arzachena, splendida rivelazione al tavolo delle grandi: alla più bella e storica stagione in serie D degli smeraldini è mancato solo l'accesso ai playoff

Record di punti e un ingresso playoff mancato negli ultimi 90' di campionato. La stagione dell'Arzachena però resta formidabile perchè la squadra di Mauro Giorico è stata per tutte le 34 partite al tavolo delle grandi. Ha vinto il campionato la Viterbese, favorita della vigilia, che però ha perso sotto Natale al Biagio Pirina l'ultima gara stagionale per poi rimanere imbattuto per l'intero girone di ritorno chiuso con la rivincita quando ha negato domenica scorsa la possibilità a Bonacquisti e compagni di agguantare il quinto posto; è arrivato secondo il Grosseto, che ha conosciuto in casa degli smeraldini la sconfitta più cocente della stagione (4-0); terza ha chiuso la Torres la cui sconfitta in Gallura rese traballante la panchina di Ferazzoli poi esonerato qualche giornata dopo; quarto c'è il Rieti che subì il riscatto arzachenese una settimana dopo aver perso il derby a Olbia, quinta in classifica e unica delle squadre di vertice a non aver perso con la squadra di Giorico.

 

L'Arzachena ha chiuso con 59 punti, record in serie DLa classifica del girone d'andata, col primo posto a quota 36 insieme con il Rieti, non aveva illuso il club di Menio Fiorini che sapeva benissimo che sarebbe stato impossibile mantenere una media-punti di 2,12 che ora verrebbe il secondo posto assoluto nella gradatoria dei quoziente-punti fra tutte le squadre che partecipano ai playoff (leggi l'articolo). Infatti nel 2016 sono stati raccolti 23 punti che può sembrare una media deludente (1,35 a gara) se accostato al dato del girone d'andata ma che invece rispecchia pienamente gli obiettivi stagionali perché se fossero stati 46 in totale sarebbe stato un campionato da ottavo-nono posto, quello di una tranquilla salvezza senza mai essere invischiati nella zona calda. Il mix dei rendimenti ha prodotto il massimo storico di punti (59) in serie D, ritoccando di 3 punti quello precedente del 2008-09. Ancora meglio, quindi, della già strabiliante scorsa stagione, anch'essa passata a sognare i playoff dopo il ripescaggio dell'ultim'ora e una squadra ricostruita sulle ceneri di quella retrocessa ai playout col Budoni. Aver toccato nel maggio del 2014 il punto più basso nei 13 anni di serie D (insieme con il 16° posto del 2010) è servito per una risalita imperiosa, frutto di un riassetto societario sempre più solido, dal 2013 sotto la presidenza di Menio Fiorini (imprenditore di Alatri da trent'anni trapiantato ad Arzachena), con la fattiva presenza del vice presidente Davide Altana e la competenza del direttore sportivo Antonello Zucchi, che ha saputo costruire una squadra che ha tenuto testa alle corazzate del girone con un budget notevolmente inferiore alle prime 5 della classifica. Un gruppo sapientemente guidato da Mauro Giorico, capace di stupire al primo anno col 7° posto e 51 punti, di migliorarsi al secondo di una posizione e ben 8 punti ma in un campionato ancora più difficile perché con gli attuali 59 punti figurebbe al terzo posto nel campionato scorso davanti a Olbia (58), Budoni (57) e Ostiamare (55).

 

I numeri fotografano al meglio la stagione dell'Arzachena, capace di stare in testa solitaria per 6 turni (alla 4ª giornata e dalla 9ª alla 13ª giornata) e per altri 6 turni in compagnia di una o più squadre, nel girone di ritorno non ha più visto la vetta ma è stata sempre nelle prime 5 posizioni fino alla 27ª giornata per tornarci alla 33ª come quinta nella classifica avulsa per effetto della penalizzazione di altri due punti alla Torres. Al Biagio Pirina ha conquistato 40 punti, lo stesso rendimento del Grosseto, con 12 vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta (col Castiadas), meglio hanno fatto solo il Rieti (41 punti) e la coppia Torres-Viterbese (45 punti), uniche imbattute in casa. Andrea Sanna, con 16 gol, e Piotr Branicki, con 14, è stata la terza coppia d'attacco più prolifica del torneo con 30 reti dietro solo a Cruz (22) e Pintori (12) dell'Albalonga, Palumbo (19) e Zotti (12) del Grosseto ma meglio di Musto (17)-Scotto (12) della Torres, di Marcheggiani (19) e Cericola (10) del Rieti e anche più del trio della Viterbese Bernardo (10)-Neglia (10)-Invernizzi (9). La difesa è stata la sesta del girone (37 gol subiti), molto solida nella coppia Brack-Boi con il portiere Marco Ruzittu sempre più continuo e decisivo. L'attacco è stato ottavo (44 gol fatti) con una differenza reti di +7 che è stata di gran lunga inferiore alle avversarie nella lotta playoff come Olbia (+16), Rieti (+22) e Torres (+36), e peggio anche dell'Albalonga (+16) e Nuorese (+8). Infatti dietro i due bomber Sanna-Branicki il terzo marcatore della squadra risulta il '98 Oggiano con 4 reti, poi Bonacquisti e Boi con 2, Dedola, Castaldi, Tozzi, Manzini, La Rosa e Bagaglini (autorete Nuorese). Lì ci sarà da migliorare per trovare più gol nella terza punta (Tozzi è arrivato a dicembre) e da qualche pedina del centrocampo dove Danilo BonacquistiJoseph Manzini e Luca La Rosa hanno comunque sempre garantito esperienza, solidità e dinamismo.

 

Discorso a parte per i giovani, quasi tutti azzeccati con i più che positivi Alessandro Petrone ('96, esterno basso), Diego Castaldi ('96, esterno alto e basso), Riccardo Oggiano ('98, esterno offensivo) frenati però nel girone di ritorno dagli infortuni. Una bella rivelazione, per costanza di rendimento e facilità di inserimento nel gruppo, è stata Gianluigi Illario, centrocampista cagliaritano del '96 arrivato a dicembre dal Novi Ligure. Buone potenzialità negli esterni offensivi Federico Mulas ('97) e Umberto Cavallaro ('98), sempre pronti alla chiamata Alessio Galli Angeli ('96) e Matteo Gambardella ('97). Solite certezze peri jolly del '95 Matteo Atzei e Antonio Dedola così il portiere Marco Sordi ('95) che il tecnico Giorico ha spesso utilizzato per avere un senior in più di movimento. Archiviata la stagione è tempo di conferme (tante) e qualche cambiamento per cercare di migliorare sempre più mantenendo inalterato uno zoccolo duro che diventa il traino per chi arriva ad Arzachena e poi non vuol più andar via.

 

In questo articolo
Allenatori:
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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