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Corda: «Non ho mai alzato un dito contro nessuno»

Atletico Narcao, le scuse del club nelle parole di mister Medda: «Ripudiamo questi comportamenti»

E' tempo di scuse in casa Atletico Narcao, come era peraltro prevedibile, dopo il clamoroso gesto di Samuel Corda che, a pochi minuti dalla fine della partita contro il Pula di domenica dieci novembre, ha contestato duramente una decisione dell'arbitro, Marco Bognolo della sezione di Olbia, arrivando addirittura a colpirlo, costringendo il direttore di gara a mandare con tre minuti di anticipo le squadre negli spogliatoi.
Il tecnico dell'Atletico, Augusto Medda, affida ad una lettera aperta le sue osservazioni in merito ad un episodio spiacevole quanto inaspettato, a cui si aggiungono le scuse dello stesso giocatore, pubblicate sulla pagina personale dell'allenatore.

 

Il tecnico ritorna sull'episodio in questione:
«A pochi minuti dal termine della gara, con il risultato ormai definito, 3-0 in favore dei nostri avversari, un mio giocatore, subentrato 15’ prima, veniva espulso dal direttore di gara, dopo averne contestato una decisione. A quel punto, lo stesso giocatore, anziché accettare la decisione ed allontanarsi verso lo spogliatoio, si avvicinava al direttore di gara, inizialmente ritengo col solo intento di schernirlo, colpendolo invece al volto. L’arbitro non sentendosi più in grado di proseguire la gara, ne decretava la fine.
Anche se protagonista indiretto e inconsapevole, in merito a quanto accaduto, ritengo opportuno e doveroso
dichiara Medda -, chiedere scusa a tutti.
Lo faccio prendendomi la mia parte di colpe di tutto ciò, certo e convinto che per primi noi allenatori dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi che lo sport deve essere un momento di confronto e aggregazione, di solidarietà e di lealtà reciproca, nei confronti della propria squadra, degli avversari e degli arbitri. Trasmettendo con le parole e con i fatti certi valori.
Mi sento anche in colpa
– continua il tecnico -, per non aver intuito lo stato d’animo del ragazzo che stavo mandando in campo. Una persona che afferma “ non ho mai alzato un dito nei confronti di alcuno” e poi reagisce in quel modo, per un’espulsione, significa che nell’occasione non era sicuramente nelle migliori condizioni per partecipare alla gara».


La posizione di Medda è comunque severa:

«Certi gesti non sono però in alcun modo giustificabili e li ripudio fermamente. Pertanto il ragazzo, per quanto mi riguarda, dovrà comunque risponderne al sottoscritto, ai compagni e alla società.
Nei miei 35 anni di attività sportiva, sia come calciatore che come allenatore, non ho mai assistito a episodi di questo genere, tanto meno ne sono stato protagonista.
Questa per me e la prima volta e sono convinto sarà pure l’ultima. Altrettanto posso dire della società Atletico Narcao e credo sia così anche per il ragazzo protagonista dell’episodio sopraccitato.
Pertanto
– conclude - ribadisco le mie scuse ed esprimo la mia totale solidarietà nei confronti del direttore di gara vittima dell’increscioso episodio, scusandomi pure se in quei concitati momenti, forse perché non abituato, non sono stato, eventualmente, all’altezza della situazione venutasi a creare.
A lo stesso rivolgo le scuse anche da parte del ragazzo, che già da domenica notte intendeva farlo di persona, e della Società.

Mi dispiace tanto e più passa il tempo più la cosa mi fa star male e non riesco a farmene una ragione.
Mi immagino quindi anche lo stato d’animo dell’autore del gesto e soprattutto del direttore di gara.
Spero tanto di avere con lo stesso altre occasioni per dimostrargli la sportività e la lealtà mia, dei miei giocatori e della Società Atletico Narcao.
Un abbraccio sincero al direttore di gara.
L’Allenatore dell’Atletico Narcao, Augusto Medda».

 

Lo stesso Samuel Corda, a sangue freddo, chiede scusa per il brutto episodio di cui si è reso protagonista:
«Non ho parole per commentare quello che ho fatto – confessa il ragazzo – purtroppo, non posso fare altro che chiedere scusa.
Ho fatto tantissimi sacrifici durante la settimana per scendere in campo domenica, ricevere quel cartellino rosso mi ha fatto male, come se mi fosse passato un treno sopra».


Un gesto dettato probabilmente dalla troppa tensione agonistica:
«Non è facile per me conciliare il lavoro e i miei impegni privati con il calcio, soprattutto dopo essere stato fermo un anno, ma mi impegno sempre al massimo.
Mi dispiace per quanto accaduto –
conclude il giocatore – perchè non ho mai alzato un dito contro nessuno, mai.
Ho intenzione di contattare
- assicura - il direttore di gara per scusarmi direttamente con lui».

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
8 Andata
Girone A