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Donadoni vuole il massimo e le big non corrono

Cagliari, ora non sederti e prova ad inseguire il sogno dell'Europa

C’è che la tintarella al mare non gli piace. Quindi, rassicura, il più montanaro Donadoni, si corre fino a maggio perché lui ha troppo rispetto per il suo lavoro. Questo è il tecnico rossoblù a quota 38 punti, esattamente uno in meno rispetto alla scorsa stagione, quando il Cagliari iniziò la discesa verso il niente più assoluto della classifica. Che è la paura più grande di tifosi e abbonati i quali, in periodo di zeppole, per due anni di fila hanno visto seguirsi solo noiosi spettacoli. A quanto pare, stavolta potrebbe andare diversamente per discorsi puramente ambiziosi e personali.

 

Acquafresca il miglior acquisto di gennaio - Se Donadoni ha tanta professionalità quanti sono i ricci che porta sulla testa, ci sono giocatori che hanno ancora qualche sassolino nella scarpa da levarsi. Un nome su tutti, che poi è stato davvero l’acquisto migliore di questo mercato di gennaio, è Robert Acquafresca. Mezzo disperato freme per sapere se il gol contro la Lazio sia stato assegnato a lui o se, come due stagioni fa, lo inseriscano tra gli autogol. Di certo quel 4 sotto le marcature non gli piace affatto e proverà a giustiziare chiunque da qui a fine campionato. Anche perché ancora non si è ben capita la sua natura di bomber, e forse non l’ha capita neanche lui. Insomma, finora non ha fatto rimpiangere Matri, che dopo il boom iniziale soffre in casa Juventus mentre qualcuno, considerato lo stato bianconero, già inizia a pensare a un suo ipotetico ritorno a fine stagione.

 

All'Europa League ci si può pensare - Intanto “mister x” ha ottenuto col Cagliari la prima vittoria della stagione contro una “grande”, quella che quest’anno era del tutto assente nella bacheca dei trofei rossoblù. Ha battuto la Lazio, quarta in classifica e in pieno lotta Champions, stessa squadra per la quale il presidente del Cagliari dopo la sconfitta dell'andata disse: «Se a fine anno non abbiamo più punti di loro restituisco i soldi agli abbonati». Azzardato e tuttora molto difficile, ma di certo il cammino di Donadoni finora non ha visto momenti bui e, continuando così, tutto può succedere. Paradossalmente, quello che a Napoli chiamavano appunto “mister x” finora non ha mai pareggiato. Così, contro i biancocelesti, pur giocando con difficoltà al cospetto di una squadra che sa cosa vuol dire chiudere gli spazi, è andato a finire a meno cinque punti dalla Roma (sesto posto) e a meno 3 dalla Juventus per un settimo posto che varrebbe per i preliminari della “coppetta”. Che qualcuno si azzardi a pensare all’Europa League è lecito, pur nella consapevolezza che in termini di euro e forse fisiche non ne valga la candela. Ma almeno a parole ci pensa un po’ anche lui, Massimo Cellino, che spera in altri 15 punti della sua squadra per finire il campionato a un buon sesto o settimo posto. In termini economici gli frutterebbe non poco, visto che per i diritti tv la posizione in classifica è uno dei criteri più importanti per l’assegnazione delle quote. Ed è sempre un motivo in più per riempire lo stadio nuovo. Undici gare alla fine per la verità.

Virginia Saba

In questo articolo
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2010/2011
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8 Ritorno