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Playout in vista: «Potevamo essere già salvi»

Camedda ci crede: «Il Sant'Elena giochi al calcio e batterà il Barisardo»

In Ogliastra è arrivata la condanna ai playout e sempre dall'Ogliastra arriverà la seconda chance di salvezza. Perdendo 2-0 a Tortolì domenica scorsa il Sant’Elena ha subito il sorpasso ed è stato costretto a giocare lo spareggio in casa del Barisardo, meglio posizionato in classifica. Gianni Camedda, esterno d'attacco dei quartesi promette: «Faremo la nostra gara per vincere e festeggiare la salvezza, non sarà facile perché il Barisardo ha dalla sua il fattore campo ma queste gare secche sono un terno al lotto dove conta la risposta dei giovani poco abituati a questo tipo di gare».

 

E dire che la salvezza diretta era lì a portata di mano

«Visti i risultati a Tortolì poteva bastarci un pareggio e in ogni caso la pratica poteva essere archiviata da almeno 4 settimane, ci siamo messi nei guai perdendo punti contro dirette concorrenti sulla carta molto più deboli di noi. Abbiamo giocato belle gare contro le regine del campionato, fermando anche la corazzata Samassi contro la quale il pareggio ci è stato stretto. Ma nel calcio vince chi segna»

Così pure a Tortolì, un 2-0 che vi ha lasciato l'amaro in bocca

«Abbiamo giocato bene il primo tempo, poi la ripresa è stata condizionata dall’arbitraggio. Ci ha fischiato contro un rigore inesistente, il mio compagno Picciau ha appena poggiato la mano sul petto del loro attaccante dopo che esser stato cinturato. Da lì in poi non abbiamo più giocato, loro erano sempre in terra, perdevano tempo e non riuscivamo a dare ritmo alla partita. Il 2-0 è arrivato nel recupero con l’arbitro che ha convalidato il gol invece che seguire la decisione del guardalinee che aveva annullato la rete»

Il fine gara è stato ad alta tensione

«I giocatori del Tortolì sono stati corretti in campo, nel finale di gara si è creato un po' di nervosismo per un brutto fallo di gioco di un nostro fuoriquota. Nel dopogara diciamo che c'è stato un comportamento poco simpatico di un loro dirigente. Per di più ci hanno accusato di aver rotto la porta degli spogliatoi quando era già rotta al momento del nostro arrivo al campo e che abbiamo lasciato degli escrementi dentro lo spogliatoio, quasi fossimo degli animali. Eravamo sì delusi dal risultato e qualche porta l'abbiamo sbattuta ma non di sicuro quello di cui ci accusano»

E ora il tutto per tutto contro il Barisardo

«Troveremo un ambiente molto più caldo ma noi cercheremo di mettere la partita sul piano del gioco, perché lì siamo superiori, invece che sulla grinta e l’agonismo»

Alla retrocessione ci pensate?

«Se dovessimo perdere a Barsiardo c’è ancora una chance nel triangolare con le squadre di Prima categoria che hanno vinto i playoff e lì se non lo vinci puoi ugualmente salvarti facendo un ulteriore spareggio con la seconda dell'altro triangolare. Insomma, retrocedere sarebbe da pazzi e in ogni caso vogliamo che questa sia l’ultima gara della stagione»

Camedda al Sant'Elena si aspettava maggiori spazi?

«Non ho giocato moltissimo e a dicembre ho pensato di andar via ma a Quartu c'è un gruppo fantastico e ho preferito rimanere in un bell'ambiente anche a costo di giocar meno. Ho cercato di esser sempre utile alla causa quando sono stato chiamato dal mister Mascia e così farò anche a Barisardo»

Che giudizio dare al giovane tecnico Roberto Mascia?

«È bravo, sono rimasto al Sant'Elena anche per lui. Fa allenamenti istruttivi specie per i giovani, tutto con la palla, i risultati poi dipendono anche dal materiale che hai a disposizione. La squadra si è formata cammin facendo, sono arrivati tasselli importanti come Alessandro Arrus dal Selargius e Stefano Carta dall'Atletico Elmas in un organico che poteva contare su Piroddi, Moricio, Motzo e Corongiu. Ci siamo ripresi bene dopo un giorne d'andata tragico chiuso al terzultimo posto con 11 punti, al ritorno abbiamo fatto 20 punti, quando abbiamo vinto tre gare di fila sembrava potessimo farcela a strappare la salvezza diretta ma poi abbiamo fatto un punto in quattro gare, prima della vittoria nel derby col 2000 e la sconfitta di Tortolì»

L'inagibilità dell'Is Arenas vi ha creato problemi?

«Sicuramente. Noi facevamo gli allenamenti a Sa Forada in terra battuta e poi giocavamo in erba ad Is Arenas dove speravamo di poterlo usare non solo per le gare della domenica, il continuo cambio da fondi duri a quelli morbidi ha creato problemi muscolari per non parlare dei campi in sintetico dove cambia tutto, dal rimbalzo al controllo della palla. Ma non siamo professionisti e se ci mettono due porte nell'asfalto giochiamo pure lì, poi Sa Forada magari ci ha aiutato in gare come quella contro il Samassi che li ha sfavoriti»

In questo articolo
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Stagione:
2011/2012
Tags:
Sardegna
Girone A
Intervista