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Stefano Canu, presidente, Carbonia
«Felicissimi, un'avventura vissuta con tanti problemi affrontati e risolti»

Carbonia, il presidente Canu: «Testardi e salvi ma ora vogliamo diventare una società di serie D»

Il Carbonia vince il recupero con la Nuova Florida, raggiunge i 40 punti e festeggia la salvezza. Con 7 giornate al termine e 14 punti di distacco dalla zona playout, i tanti scontri diretti da disputarsi ancora fra le diverse squadre che seguono i sulcitani in classifica rendono la quota raggiunta dalla squadra di Mariotti difficilmente attaccabile da chi vuole mantenere la categoria, senza contare la possibile decisione della Lnd di eliminare il primo playout.

Il presidente Stefano Canu si gode il traguardo raggiunto da matricola, trent'anni dopo l'ultima partecipazione in quarta serie: «Dicono dei sardi che sono delle persone testarde, noi crediamo di incarnare quel detto. Testardi perché abbiamo preso un impegno, quello di portare la nave in porto e, sostanzialmente, ci siamo arrivati, perciò siamo felicissimi. È stata un'avventura vissuta giorno per giorno, con tanti problemi affrontati e risolti. Mi sono affacciato in punta di piedi e con grande umiltà, ho visto delle società organizzatissime, alcune con trascorsi in serie B e per noi inarrivabili, ma non dobbiamo avere vergogna di dire che non siamo come altre realtà. Noi vogliamo diventare una società di serie D, perciò dobbiamo fare tante cose e implementarle».

Due anni di successi ma senza la festa coi propri tifosi: «Ma, alla fine, la grande emozione di aver raggiunto quei risultati rimane. I tecnici Marongiu e Contu, che hanno condotto a vincere il campionato di Eccellenza e la Coppa Italia rimangono negli annali, col presidente che era Carlo Foti. Adesso, al primo anno in serie D, dove mancavamo da trent'anni c'è la salvezza e rimarrà negli annali che abbiamo fatto una grande cosa». Che assume un valore maggiore avendo cambiato la rosa che ha ottenuto il salto di categoria: «Ad inizio stagione abbiamo fatto lo stesso percorso dell'Eccellenza dopo la fusione col Samassi, quando per vincere il campionato decidemmo di prendere i giocatori che sapevano vincere. E così abbiamo fatto, chiamando Angheleddu, Figos, Pinna, Boi, Cordeddu, poi a dicembre anche Meloni, una gran bella squadra. Cosa insegna la serie D? Che la squadra la fai in base al budget, noi abbiamo dovuto fare necessariamente delle scelte, quelle che ha saputo fare con grande maestria il diesse Colombino. Giovani di belle speranze, giocatori che avevano fame, o che arrivavano da un campionato un po' così. Ad iniziare dal bomber Roberto Cappai, sapevamo fosse un grandissimo goleador e nel suo ambiente ha fatto benissimo; così pure Marco Piredda, un giocatore con quella qualità in serie D è tanta roba».

In questo articolo
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Stagione:
2020/2021
Tags:
27ª giornata