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Pierpaolo Piu, presidente, Castiadas
«Al playoff due gol regolari annullati. Ripartiremo, la squadra ha un futuro»

Castiadas, sfuma l'obiettivo, Piu: «C'è delusione ma da presidente mi assumo la colpa. Scelte iniziali sbagliate poi rimediare è dura. Il Calangianus ha avuto comportamenti vergognosi»

Doveva essere la stagione del riscatto, quella che avrebbe dovuto riportare subito il Castiadas in serie D e invece il club sarrabese si ferma alle semifinali playoff dopo il ko per 2-1 ai supplementari in casa del Calangianus. La sconfitta del Signora Chiara ha portato con sé la delusione per un traguardo sportivo non raggiunto e, di conseguenza, la certezza che anche il prossimo anno i biancoverdi saranno ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza. I toni di una sfida, di per sé tesa per l'alta posta in palio, si sono inaspriti per altre situazioni a correda della partita come evidenzia il presidente Pierpaolo Piu: «Non capisco come il Calangianus, società blasonata del calcio sardo, si faccia rappresentare dal proprio segretario Piergiuseppe Pittorru che, a fine partita, urla al microfono frasi vergognose: "Per gli amici di Castiadas, vaffanculo". Lo ritengo un comportamento squallido. Per non parlare dell'incasso che, per regolamento, va diviso tra le due società che partecipano allo spareggio. L'anno scorso per il playout, a fine partita il Lanusei ci ha consegnato l'assegno con l'importo della metà dell'incasso. Al nostro segretario Giorgio Loviselli, lo stesso Pittorru ha detto che era a casa sua e il regolamento lo faceva lui e non la Figc. Non ha voluto mostrare le matrici dei biglietti staccati fino a quando è dovuto intervenire il presidente della federazione regionale Gianni Cadoni per far mostrare il bordereau (la distinta di incasso nella quale vengono registrati tutti i biglietti emessi, ndr). Ci ha detto che hanno staccato 120 biglietti quando solo da Castiadas c'erano almeno 220 persone. Avevamo 20 accrediti come società Castiadas e io ho pagato il biglietto, a fine primo tempo al chiosco è stata negata l'acqua ai tifosi dicendo che era finita e la cosa ancora più grave è stata che non sono stati fatti entrare gli operatori per la diretta streaming che era coperta da uno sponsor importante. Tutto questo per il mancato terzo tempo alla gara di ritorno? Se non va in serie D, l'anno prossimo il Calangianus giocherà ancora in Eccellenza e sicuramente metteremo la banda musicale al loro arrivo».

 

La partita ha avuto un esito negativo e il presidente Piu spiega il perché: «Il Signora Chiara non era un campo che poteva agevolare il nostro gioco. Non è stato il problema di giocare fuori casa quanto il fatto che non fosse in sintetico o in erba naturale in condizioni accettabili. Parecchi giocatori ne hanno risentito, non credo che un giocatore come Carrus non sappia fare uno stop orientato, ha poi avuto tre occasioni nitide e in altre condizioni avrebbe segnato almeno un gol, così come Borrotzu e Mbaye. Poi tre reti le abbiamo anche segnate e due erano regolari come dimostrano i filmati pubblicati. Sul colpo di testa Cocco non so l'arbitro cosa abbia visto perché il nostro difensore non commette nessun fallo, sarebbe stato l'1-0 per noi e ci avrebbe permesso di non dover rincorrere la vittoria. Borrotzu ha segnato a porta vuota sulla palla datagli da Sarritzu al quale hanno fischiato il fuorigioco quand'è partito un metro dietro la linea difensiva del Calangianus, sarebbe stato il 2-1 a 7' dal termine. Per non parlare dell'espulsione di Carboni che ci ha fatto disputare i due tempi supplementari con l'uomo in meno, un fallo a centrocampo che se l'arbitro valuta da cartellino rosso allora avrebbe dovuto sventolare per tanti altri interventi».

Lo stato d'animo e le ammissioni di colpe. «C'è delusione ma, da presidente, mi assumo la colpa. Paghiamo un inizio di campionato infelice, con scelte sbagliate a livello di squadra e di organizzazione, ci siamo risistemati molto tardi, il gap lo abbiamo generato nel girone d'andata ed era dura recuperarlo. L'entusiasmo è figlio dei risultati, a oggi gli ultimi due anni dicono che siamo retrocessi dalla serie D e abbiamo chiuso al quarto posto in Eccellenza perdendo la semifinale playoff ma il cammino non sarebbe poi stato comunque semplice perché c'era una finale da giocare contro il Budoni ed eventualmente due spareggi nazionali con gare di andata e ritorno. Un nuovo calvario senza sapere come sarebbe andata a finire». 

Il mercato e gli infortuni. «La squadra nel finale di stagione mi piaceva ma qualcosa è mancato ugualmente, non c'era forse la giusta cattiveria. Ci siamo ripresi ma il nostro rammarico è nell'aver avuto diverse defezioni. Antonio Usai non ha mai giocato, sistemiamo la difesa con Antonio Cocco ma si fa male e manca per sette partite. Abbiamo perso per diverse gare Carrus, Pinna, Mbaye e Borrotzu, alla lunga queste cose le paghi. La Rappresentativa, poi, ci portava via il mercoledì sempre dei giovani, all'ultima giornata a Monastir mancavano Mereu e Piras per disputare il Torneo delle Regioni. Quando sembravi di essere al top ci sono stati sempre degli infortuni che ci hanno fatto perdere quegli equilibri importanti che avevamo raggiunto. Gli sforzi fisici ed economici non sono stati ripagati dai risultati, non posso essere contento. Ci hanno definito una corazzata che ha speso tanto ma anche le altre società spendono per allestire le squadre e hanno gli stessi nostri obiettivi, se qualcuno riesce a prendere i giocatori gratis me lo dica. Sono un combattente abituato a giocare per vincere, ma a Castiadas siamo anche gente di sport, il risultato del campo ha detto che siamo fuori, si vede che deve andare così. Ci prepareremo per ripartire». 

Il futuro della squadra e societario. «Adesso analizzeremo le cose per capire come sarà il prosieguo. La gara di Calangianus è un punto da dove ripartire, questa squadra ha un futuro certo e va corretta adeguatamente ma è troppo presto per fare qualsiasi passo, tutti sono tesserati fino al 30 giugno e c'è il bisogno di staccare un attimo. È chiaro che poi ci muoveremo per valutare le conferme di giocatori e allenatore, mercoledì mister Scotto ha convocato la squadra per i saluti finali, dopo di ché noi come società ci siederemo con la parte tecnica per valutare il da farsi. Questo è anche il mio quarto anno di presidenza, il 2 luglio ci sarà il rinnovo del direttivo e si vedrà. Non è mai facile riprendere entusiasmo ma le sconfitte fanno parte del gioco certo è che a qualcuno del Calangianus dico che per saper vincere bisogna anche saper perdere, il calcio è una ruota. La finale? Il Budoni è superiore» 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
Playoff