L'Ozierese batte la Montalbo e scrive la storia
Ciro Jacomino e quel rigore in Baronia
L'Ozierese, una delle più antiche e gloriose società calcistiche dell'isola, scrive un'altra pagina di storia del calcio sardo, per mano di un fuoriquota del 61. A Siniscola, l'aspetta la Montalbo. Giocare contro la prima in classifica. Alla ricerca della prima vittoria, lontano dall'Angelo Masala. All'appuntamento una marea di ragazzi. Un portiere, Riccardo Saba classe '98. Il titolare Sotgia (1997) è squalificato. Con Saba, la bellezza di altri 5 fuori quota. Tre sono '96. Qualcuno è comunque convinto di fare risultato.
"In viaggio ho detto ai ragazzi che ero molto fiduciosa - racconta Rossana Boe first Lady del sodalizio gialloblù - perché con un allenatore come Ferruccio Terrosu, con il quale ho affrontato da dirigente gli ultimi 5 campionati, niente è scontato".
Al 70', Demontis di Sassari espelle Saba, il fallo è da rigore, è l'ultimo uomo. Ozierese in dieci. In porta chi ci va? Qualcuno dice; "Ciro". Jacomino classe 1961, preparatore dei portieri si mette i guanti, Un gesto ripetuto nel tempo, chissà quante volte. Ora il gesto è ancora più calmo. Consapevole. La porta è li che lo attende. Sul dischetto Cristian Lai. Il pallone va verso il palo sinistro. Ciro pure. Lo blocca. Come il respiro dei siniscolesi, basiti. Mancano 25 minuti. Gianluca Siazzu non vuole perdere. Conosce le pellacce dei vecchietti. Una la porta addosso lui. Ci prova da tutte le direzioni. Ciro è li. Come fermo dal 1918, l'anno del primo campionato dei colori giallo-blu. L'Ozierese vince 2 a 1.
"Umiltà. Si è messo a disposizione della squadra - conclude Rossana - non possiamo che essere orgogliosi di Ciro. Mi auguro che il suo modo di vedere e praticare questo sport sia di esempio per questi ragazzi".
Buddusò, Ittireddu, Pattada, Oschiri; il territorio ascolta. Il Logudoro impara da uno dei suoi uomini migliori. Terrosu, trent'anni fa, era entrato lui a difendere Ciro. Con lui, Degortes, La Rosa, Voltatorni. Di Fronte il Castelsardo di Prato, dei Capula, degli Abozzi. Oggi Ciro; gli ha reso il favore, "su prexeri torrau", un piacere sardo. A se stesso, e a quello sport che lo ha reso immortale. Grazie Jacomino, magico come ieri, oggi, hai vinto. Ancora.