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«La differenza? Mentalità offensiva e vittorie continue»

Colpo grosso per la Fanum Orosei, Mastio: «Traguardo insperato, per il salto c'erano squadre più attrezzate»

Meglio di così, davvero, non poteva andare e, quasi quasi, a crederci si fa fatica a Orosei nel vedere che il sogno della Fanum sia diventato finalmente realtà: vittoria del campionato con 90' di anticipo rispetto al termine ufficiale della stagione e festa grande per i tifosi del club, dopo ben 17 anni dall'ultima gioia calcistica. Tra gli artefici di questa piccola, grande impresa sportiva c'è sicuramente mister Salvatore Mastio, arrivato a stagione in corso ma capace di tirare fuori il massimo da un gruppo ben assortito, soprattutto in avanti, con Brau e Levrini che hanno fatto la differenza a suon di gol. Nel girone di ritorno i gialloblù hanno innestato le marce alte, con 9 vittorie nelle prime dieci uscite, per un totale di 27 punti, ed è proprio grazie alla grande continuità nei risultati che sono riusciti a lasciarsi alle spalle delle autentiche corazzate come Dorgalese, Biasì e Calangianese, ultimo avversario in ordine cronologico.

 

«È stata una settimana decisamente intensa — ammette mister Salvatore Mastio stiamo benissimo, anzi, meglio di così non si potrebbe».
Il tecnico si gode giustamente la vittoria del campionato, con la certezza matematica del successo che è arrivata grazie al 2 a 1 interno rifilato al quotatissim avversario gallurese.
«Parliamo di una partita molto delicata: sapevamo che di fronte ci saremmo trovati un'ottima squadra, allestita per centrare il salto di categoria, al pari di Dorgalese, Biasi e Supramonte, giusto per citarne alcune».

La sfida si è rivelata tutt'altro che semplice. «Anche perché loro sono scesi in campo con l'obiettivo di conquistare il bottino pieno, per poi cercare di agganciare almeno il secondo posto, considerando che la vetta era fuori dalla loro portata».
Il tecnico poi aggiunge: «Non è venuto fuori un confronto bellissimo, a dire il vero; il vento ha pesantemente condizionato il gioco e, dunque, lo spettacolo. Noi siamo riusciti a partire molto forte, realizzando il gol del vantaggio. Nella ripresa, però, loro sono riusciti a rialzare la testa e hanno acciuffato il pari. Alla fine, anche grazie a qualche cambio in corsa, abbiamo messo le mani sui tre punti ma non è stato affatto semplice, contro un avversario di livello assoluto».

La festa in campo e sugli spalti è scoppiata subito dopo il triplice fischio del direttore di gara.
«Per me si tratta di una soddisfazione incredibile, considerando che ho preso la squadra in corsa, a dicembre e, nelle intenzioni della società, non c'era minimamente quella di centrare il salto di categoria. Speravamo tutti di fare bene, questo è ovvio, ma le nostre rivali erano molto più attrezzate, almeno secondo me. Ho potuto lavorare con la massima tranquillità e credo che questo sia uno degli aspetti che abbia fatto la differenza».

Il tecnico scende nel dettaglio: «Sono salito in sella alla 12ª giornata, proprio alla vigilia della sfida dell'andata contro la Calangianese, quando abbiamo conquistato la prima vittoria con me sulla panchina, per 4 a 1, in trasferta. In quel momento è scattato qualcosa anche nella testa dei giocatori. Così sono arrivate altre 5 vittorie consecutive».
A metà febbraio, la Fanum Orosei ha perso il passo nel match in casa del Don Cesare Delogu, a Olbia.
«Vincevamo per 1 a 0 sino al 91', poi la partita si è chiusa con il risultato di 3 a 1 per loro. La classifica si è riequilibrata, con la Dorgalese e il Biasì che ci hanno agganciato al primo posto, eppure c'era grande consapevolezza nei nostri mezzi, La speranza era quella di riuscire a dire la nostra sino alla fine e, per fortuna, le cose sono andate nel verso giusto».

Mastio rivive le tappe fondamentali della corsa al titolo.
«La vittoria in casa contro il Biasì ha pesato tantissimo, considerando che si trattava di uno scontro diretto, ma io credo che la differenza l'abbiano fatta le vittorie contro le squadre per così dire pericolanti: ad Irgoli è venuto fuori un derby tiratissimo; in più siamo riusciti ad andare a vincere a Burgos, contro una squadra che aveva praticamente l'acqua alla gola. Anche il successo contro il Benetutti è stato determinante e tutt'altro che facile, perché i rossoblù sono scesi in campo con il coltello tra i denti a caccia di punti salvezza. Sono proprio queste le gare della svolta. Noi siamo stati, molto probabilmente, più continui rispetto a tutte le altre compagini che miravano al salto di categoria, e parlo ovviamente per quanto riguarda la seconda parte della stagione».

I numeri parlano chiaro: la Fanum Orosei nel girone di ritorno è sempre andata a segno, per un totale di 62 reti.
«Abbiamo curato in ogni più piccolo dettaglio la fase avanzata, che è un po' uno degli aspetti che ha sempre caratterizzato tutte le squadre che ho allenato, a partire dall'Ottana, con cui avevo centrato il salto in Prima Categoria, passando per la doppia promozione ottenuta con il Borore, e arrivando all'esperienza di Orani di alcuni anni fa. A me è sempre piaciuto sviluppare il gioco e le potenzialità del gruppo a mia disposizione, piuttosto che preoccuparmi degli avversari. Con i ragazzi abbiamo lavorato molto per quanto riguarda la manovra offensiva: il nostro atteggiamento probabilmente ci ha fatto incassare qualche gol di troppo, come successo nella sfida in casa della Dorgalese, ma alla fine ho cercato semplicemente di sfruttare le caratteristiche dei giocatori che avevo, soprattutto per quanto riguarda l'attacco: Brau, Levrini e Nanni sono tutti arrivati in doppia cifra, questa la dice lunga su come abbiamo interpretato le gare».

Per i tifosi e per il paese è stata una stagione da incorniciare.
«La risposta da parte della gente è stata molto positiva: Orosei è un paese piuttosto grande o, se vuoi, una piccola cittadina, che fa quasi 8mila abitanti; non vincevano un campionato da circa diciassette anni, il nostro successo ha fatto molto scalpore. Nelle ultime gare interne, come, ad esempio, quelle contro il Biasì ed il Supramonte, sugli spalti c'erano sei-sette cento persone. L'ultima uscita è andata in scena di sabato ed è chiaro che ci fosse meno gente, per via delle attività commerciali aperte, come i supermercati, ma l'entusiasmo del pubblico non è venuto a mancare, ci hanno dato una grossa mano, dal primo all'ultimo minuto. Quando ci trovavamo in parità, con il punteggio di 1 a 1, potevamo anche passare in svantaggio, ma i nostri tifosi ci hanno aiutato a buttare, letteralmente, il cuore oltre l'ostacolo. Non posso che essere felicissimo di tutto questo».

Il campionato è alle battute finali, con gli ultimi 90' da giocare, ma il tecnico incomincia a fare un pensierino in vista del futuro prossimo.
«Con la Fanum anche in Prima Categoria? Bella domanda». Il tecnico sospira, poi aggiunge: «Devo essere sincero: qui ho trovato un ambiente meraviglioso, i dirigenti si sono dati da fare con grande entusiasmo e hanno messo in piedi un progetto importante, partendo proprio dal Settore Giovanile, un aspetto fondamentale se vuoi crescere con il passare delle stagioni».
Mastio scatta un'istantanea della situazione. «Su una rosa di 24 giocatori, ben 22 sono del posto; non è facile trovare delle realtà così solide in Sardegna, considerando poi che i giocatori sono molto giovani. Nell'ultima uscita, ad esempio, è sceso in campo, nonostante fosse una partita importantissima, un ragazzino di appena sedici anni; quando hai un vivaio valido alle spalle diventa tutto più semplice e puoi toglierti grandi soddisfazioni».
Poi chiude il discorso: «Si, credo proprio che mi piacerebbe tantissimo proseguire con questa avventura, anche perché i dirigenti stanno tentando di fare un discorso a lungo termine. Chiaramente dovremo sederci attorno ad un tavolo per parlarne e capire meglio se c'è unione di intenti per poi decidere il da farsi. Ora però concentriamoci sull'ultima sfida alla Lulese, continuiamo a goderci questa impresa, questa vittoria inaspettata del campionato e per tutto il resto ci sarà tempo».

Il tecnico chiude con dediche e ringraziamenti.
«Il pensiero più grande va sicuramente alla mia famiglia e, dunque, a mia moglie e alle mie due figlie, che mi hanno supportato e soprattutto sopportato (ride), anche nei momenti più difficili. L'aiuto da parte delle persone a cui vuoi bene può fare la differenza: sono loro, del resto, che mi hanno convinto ad accettare l'invito, la chiamata dei dirigenti dell'Orosei. Anche se siamo dilettanti servono tanti sacrifici per seguire una squadra di calcio ed il tempo che investi nella tua passione lo sottrai inevitabilmente ai tuoi cari: io ho avuto la fortuna di poter contare sempre sul loro appoggio, una cosa che mi permette di lavorare in tutta serenità, senza nessun tipo di problema».

In questo articolo
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Stagione:
2022/2023
Tags:
Seconda Categoria
Girone E