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Curreli si allontana dalla Frassinetti: «Presa la Coppa e Supercoppa ma poco gratificato, resto solo per vincere il campionato»
Il bomber: «Mi piacerebbe salire di categoria»

Curreli si allontana dalla Frassinetti: «Presa la Coppa e Supercoppa ma poco gratificato, resto solo per vincere il campionato»

Coppa Italia di Promozione e Supercoppa regionale vinte soprattutto grazie ai suoi gol ma la Frassinetti Elmas rischia di perdere il suo attaccante di maggior qualità. Samuele Curreli, che in campionato ha segnato 20 gol, non usa mezzi termini per far capire quali siano le sue intenzioni per la prossima stagione: «Resto alla Frassinetti se aggiungono uomini importanti per vincere il campionato. In ogni caso voglio valutare tutte le proposte per tornare in una categoria superiore, mi sento pronto per stare in una grande squadra che voglia vincere». Il 26enne attaccante di Narcao spiega perché, dopo l’esperienza in Eccellenza al Samassi, ha accettato la proposta di un club di Promozione: «Bocciatura? Assolutamente no, è stata una mia scelta, metto in primis il lavoro che è più importante del calcio perché un domani, quando smetti, se non sai fare un mestiere sei finito. Alla Frassinetti mi hanno proposto subito un posto di lavoro e ho accettato».

 

Ma se sei pronto a lasciare la Frassinetti non sarebbe a rischio anche il posto di lavoro?

«Non diventerebbe un problema, per una proposta importante lascerei il lavoro. Alla Frassinetti non mi sono sentito molto apprezzato per ciò che ho fatto in Campionato e Coppa, pensavo di ricevere più gratitudine e riconoscenza, invece mi fanno passare come uno dei tanti giocatori»

Chi non ti ha apprezzato?

«L'allenatore Filippi è consapevole del giocatore che sono, mi aspettavo di più dalla dirigenza. Quando prospetto la possibilità di andare via sono pronti a lasciarmi andare»

Contro Montalbo e Lanusei e l'anno scorso a Samassi hai dimostrato di essere imprendibile

«Mi piacciono le sfide, se capita l’occasione vorrei giocare anche più su dell’Eccellenza, so che è difficile ma mi sento pronto per qualsiasi soluzione. Non mi spaventa niente e, senza voler passare per presuntuoso, non mi sento inferiore ai quei giocatori che in Sardegna vengono reputati tra i più importanti»

Un’occasione l’hai avuto due anni e mezzo fa con il provino fatto nel Savona

«Sono stato nel club ligure nel dicembre 2012 quando giocavo col Narcao in Promozione e avevo segnato tantissimo nel girone d’andata. C'erano tanti sardi in squadra, compreso l’allenatore Ninni Corda, lì poi ci giocava Simone Aresti che è di Narcao come me. Sarebbe stata l'occasione della vita, per due settimane mi sono allenato benissimo e credo di aver fatto una bella figura, tutti i giocatori erano contenti e mi dicevano: “Sembri che ci sia da tanto tempo con noi”. Alla fine mister Corda mi chiamò dicendomi che se fossi stato un under mi avrebbe preso al volo ma siccome si stavano giocando il campionato di Seconda Divisione non potevano rischiare di prendere una scommessa. Se il traguardo fosse stato la salvezza mi avrebbe potuto integrare tranquillamente, in quella breve esperienza fatta però ho visto che non ero inferiore a chi giocava da tempo nel professionismo»

L’anno scorso a Samassi hai ben figurato ma non hai terminato il campionato, perché?

«Ci sono stati problemi di rimborsi col presidente a gennaio, io venivo da Narcao e viaggiavo sempre ma non potevo mettere i soldi della benzina di tasca mia anche perché, volendo, non ce n'erano. Stavo facendo bene anche se eravamo in zona pericolosa, mi sarebbe piaciuto stare col gruppo per contribuire fino all’ultimo alla salvezza»

Con Mesina facevate una bella coppia d’attacco

«Antonio è un grande giocatore, è del ‘93, è giovane e molto serio. Sono contento delle cose che ha fatto a Castiadas, peccato solo che i suoi tanti gol non siano stati sufficienti a portare la squadra in serie D ma ora spiccherà il volo»

Torniamo alla tua grande stagione: Coppa Italia e Supercoppa vinte grazie ai tuoi gol, in campionato 20 segnature

«Sì è vero, non avevo mai vinto queste Coppe e mi sono dato da fare perché la Frassinetti voleva raggiungere questi successi, poi i 20 gol in campionato sono tanti ma potevo farne di più visto che all'andata non sono andato tanto bene»

Per quale motivo?

«Non riuscivo ad inserirmi nel gruppo, poi mi sono dato una mossa perché volevo raggiungere questo obiettivo dei 20 gol e alzare qualche trofeo coi miei compagni»

Sono mancati solo i playoff

«Sì, noi ci tenevamo a farli ma abbiamo perso dei punti per strada perché ci è mancata un po’ l’esperienza. Eravamo un bel gruppo ma molto giovane che correva e giocava bene al calcio, in questo è stato bravo il mister Filippi che non guardava al risultato ma voleva che esprimessimo innanzitutto un bel gioco. Ci è riuscito anche perché se giochi bene poi i risultati arrivano di conseguenza»

La sconfitta di Siliqua è stata determinante per non agganciare il terzo posto

«Direi proprio di sì, siamo andati là e abbiamo fatto bene, vincevamo 1-0 e abbiamo sbagliato anche il raddoppio, nel finale è successo di tutto, nei minuti di recupero abbia preso due gol e abbiamo perso, per delle ingenuità. Ci è mancata l’esperienza, al 92' abbiamo preso il pareggio quando eravamo sbilanciati, una squadra esperta quel risultato se lo porta via senza discussione»

La Ferrini ha vinto e il Monastir è salito coi playoff, giusto così?

«Sì lo trovo giusto. La Ferrini è una squadra tosta ed esperta con giocatori importanti, ero sicuro che sarebbe salita non perché noi eravamo inferiori ma loro come squadra e uomini erano più completi. Alla fine del girone d’andata si vedeva già che sarebbe stato un duello tra loro e il Monastir perché in casa e fuori vincevano, noi invece abbiamo stentato in qualche trasferta, a Serramanna ad esempio abbiamo perso. Alla fine siamo consapevoli che d'esser stati sopravanzati da due grandi squadre»

Vi ha penalizzato anche l’aver perso degli scontri diretti

«È vero, abbiamo fallito diversi appuntamenti, per stare lassù devi puntare a quei risultati. Abbiamo vinto le due Coppe contro grandi squadre ma c’è da dire che se la Montalbo avesse giocato con Siazzu e Farris, assenti per squalifica, e Di Gennaro al meglio sarebbe stata tutt'altra partita. Contro il Lanusei abbiamo fatto molto bene ma loro erano già saliti in serie D, il grande obiettivo l’avevano raggiunto. In ogni caso quei risultati dimostrano che quando ci abbiamo creduto tutti e abbiamo corso tutti insieme sappiamo essere molto forti, la tecnica e le “gambe” non ci mancavano. Personalmente, quando trovo squadre forti è uno stimolo a fare bene»

Qual è l'attaccante avversario che ti ha convinto di più?

«Mi piace molto Silvio Fanni del Monastir, è di un’altra categoria, ha bei piedi, è completo, segna molto e fa segnare. Mi piacerebbe giocare insieme con lui, in coppia potremo far impazzire molte difese. Ma vorrei sempre giocare anche con uno come Davide Meloni, mio compagno alla Frassinetti, lui è il massimo, aiuta molto il gruppo e in campo ci troviamo bene, molti dei miei gol li devo proprio a lui»

In campionato. Invece, chi erano i più bravi?

«Per il ruolo del portiere dico Fabio Toro, forte tra i pali e bravissimo con i piedi. Tra i difensori Carlo Diana è un guerriero, contrastarlo e saltarlo è sempre molto difficile. Per il centrocampo cito Cristian Dessì, può sembrare fastidioso ma a me è sempre piaciuto, ha personalità, è sicuro dei propri mezzi, ha un bel lancio ed è furbo, che non guasta mai»

Hai citato la punta del Monastir e tre giocatori della Ferrini, società entrambe sbarcate in Eccellenza…

«Non so che programmi abbiano ma nel calcio non si sa mai. Hanno dimostrato di essere società serie e sane, io sono pronto a tutto»

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2014/2015
Tags:
Sardegna