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Deliperi vuole accelerare: «È ora di mettere la quinta»
Il portiere della Torres: L'obiettivo è la serie D

Deliperi vuole accelerare: «È ora di mettere la quinta»

È tornato in Sardegna e alla Torres perché il richiamo della squadra della sua città è stato troppo forte. Simone Deliperi, classe 1980, nato a Sassari, indossa nuovamente la maglia rossoblù dopo due stagioni passate a difendere la porta del Calangianus (serie D) e dell’Igea Virtus (Seconda Divisione). «Il mio ritorno alla Torres – dice Deliperi – è dipeso da tanti fattori ma quello principale è che di questa squadra sono prima di tutto un tifoso, uno da curva diciamo». Le prime parate Simone le ha fatte con gli esordienti dell'Ampurias di Valledoria poi è passato nelle giovanili del Cagliari. Tre anni in rossoblù per crescere in fretta anche se poi è diventato “grande” col Calangianus, titolare nel 1996 quando non era ancora maggiorenne. «Giocare 16 partite in Serie D a 16 anni era roba da pochi», ricorda con orgoglio il 30enne sassarese.

 

Simone, hai fatto tanti anni fuori dall’Isola nei campionati professionistici tra Campobasso, Vigor Lamezia, Acireale e l’anno scorso Igea, ma qual è l’esperienza alla quale sei rimasto più affezionato?

«Campobasso su tutte, lì ho giocato tre anni, ho esordito nel professionismo, ho vinto un campionato e ho disputato anche i play off per andare nella vecchia serie C1» 

Torniamo al campionato della Torres. Tolto il Villacidro, domenica siete stati l’unica squadra della parte alta della classifica a vincere. Avete iniziato a cambiar marcia?

«Direi proprio di sì, anche se sarebbe ora di mettere la quinta»

Battendo il Muravera, si può dire che avete cancellato l’unica macchia del girone d’andata?

«Per noi era una delle tante battaglie da qui alla fine del campionato ed è normale che quello che era successo alla prima giornata ci abbia dato una carica in più soprattutto per i nostri tifosi»

Con gli acquisti di Marras e Sias si può vincere il campionato?

«La Torres in Eccellenza non può non avere che l'obiettivo di vincere anche se poi in campo è sempre una battaglia»

Ora la rosa può dirsi completa anche nel mix tra “vecchi” e giovani. Una Torres regina del mercato di dicembre?

«Diciamo che siamo un bel gruppo e che la dirigenza ha lavorato benissimo in questo finestra di mercato, ma anche il Progetto Sant'Elia e l'Olbia hanno fatto acquisti importanti»

Cambio d’allenatore e continue partenze ed arrivi. Come siete riusciti, nonostante tutto, a mantenere un rendimento sempre buono?

«Perché sono sempre arrivati giocatori di qualità e questo ci ha aiutato a superare quelle difficoltà che incontri quando cambi tanto in corsa»

Avete la striscia più importante di risultati utili, 17 di fila, ma come mai non siete primi?

«Purtroppo abbiamo fatto qualche pareggio di troppo però alla fine anche quei punticini potrebbero essere importanti per l’obiettivo finale»

Una curiosità della Torres è che vanno spesso a segno i giocatori che sono all’esordio: Cristian Sias domenica, e in precedenza Antonello Fenu e Michele Cossu. Hanno poi pagato pegno in allenamento?

«Sì è vero, da noi capita spesso di far gol all’esordio. La regola numero uno è che ciascun giocatore porti pasticcini per tutti al martedì»

Siete la seconda miglior difesa del campionato con 16 reti al passivo, una in più di Progetto Sant’Elia, Villacidro e Carbonia

«Ma sul campo restiamo sempre la miglior difesa visto che le statistiche ci danno 2 gol in più subiti ma per colpa di quel 3 a 0 a tavolino contro il Muravera all'andata quando la gara è stata sospesa, a tre minuti dal termine, sull’1-0 per loro»

Hai 18 presenze su 18 partite ma sei in diffida, ti condiziona il fatto che rischi la squalifica al prossimo giallo?

«Non ci penso proprio, è una cosa che mi succede tutti gli anni di arrivare a dicembre già con tre ammonizioni ma poi riesco a gestirmi, basta non protestare e non perdere tempo quando si vince»

Quali sono i colleghi in questo campionato che reputi tra i migliori?

«In tanti mi hanno fatto una bella impressione ma cito Solimeno, Garau e Corsi anche perché prima che colleghi siamo sopratttutto amici»

E da portiere come giudichi il caso Marchetti?

«Una grossa porcata e mi fermo qui perché rischierei una denuncia. Dico solo forza Marchetti!»

Fabio Salis

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2010/2011
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Sardegna
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