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Arzachena e Selargius con gli assi nella manica

Figos e Caboni, i bomber chiamati a fermare le corazzate Salerno e Marino

Arzachena e Selargius contro le corazzate del girone Salerno e Marino. Un turno apparentemente proibitivo per le due squadre sarde, impegnate sì ad allontanarsi dalla zona salvezza dando però un'occhiata ai playoff non così lontani. Chiamate a fermare la capolista e vice del girone sono soprattutto loro, i bomber degli smerladini e dei granata campidanesi, Alessio Figos e Luca Caboni. «Il vero bomber è Luca - dice Figos - sta facendo un grande campionato col Selargius e, se non dovesse far gol al Marino non sarebbe un problema. Sono io invece che dovrei segnare di più, speriamo bene». Caboni ringrazia ed evidenzia: «Alessio i gol li ha gia fatti negli anni passati e non deve dimostrare niente, è stato frenato dagli infortuni ma ora sta bene e può fare gol anche al Salerno. In casa l'Arzachena può fare l'impresa, ha una squadra di valore e un grande allenatore. Due giornate fa, abbiamo messo in difficoltà proprio il Salerno sfiorando addirittura la vittoria».

 

QUI ARZACHENA. La squadra di Virgilio Perra non vuole passare da vittima sacrificale, Alessio Figos è convinto che il super Salerno si può fermare: «Loro sono primi in classifica, un club blasonato ma in questa categoria non ci sono partite col risultato già segnato. Noi siamo tranquilli perché non abbiamo niente da perdere, abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti perciò vincere non è impossibile». Già all'andata, all’Arechi, l’Arzachena andò vicinissimo a tirare un brutto scherzo ai blugranata di Perrone. «Io non c’ero, perché infortunato - ricorda Figos - Ma facemmo una grande gara e, solo per sfortuna, non riuscimmo a pareggiare, un risultato che meritavamo». Non faraà parte della gara lo squalificato Manzo («Vincenzo è un’assenza pesante per noi, ha carattere ed esperienza, dovremo essere bravi noi a non far pesare la sua mancanza) mentre al Salerno mancheranno due elementi importantissimi come Mounard e Biancolino, autori dei gol-vittoria all'andata: «Ma li sapranno sostituire degnamente, hanno una rosa compasta da giocatori che hanno fatto le massime categorie dei professionisti». Due giornate fa il Selargius stesso stava per fare il grande colpo contro il Salerno. «Questo testimonia l'equilibrio che regna nel campionato - continua l’attaccante arzachenese - i miei ex compagni li misero in grande difficoltà, perdendo una gara già vinta negli ultimi 15’». L'Arzachena si attende i gol di Figos, quest'anno fermo a quota 3 per via degli infortuni: «Sì è vero, mettici anche un po' di sfortuna, ma da dopo la sosta sto bene, perciò anche un po’ per colpa mia se sono indietro nella classifica marcatori, io sono la punta dell’Arzachena e i gol li devo fare io». Le prestazioni però sono sempre all'altezza: «Io gioco così, mi sacrifico e mi danno l’anima questo viene apprezzato dal tecnico e dalla società, sento la loro fiducia nei confronti e farò di tutto per ripagarla».

 

QUI SELARGIUS. All'andata ha colpito il Marino questa volta vuole affondarlo. Luca Caboni vuole la vittoria contro la vice-capolista anche se «sarà più difficile che all'andata. Allora ce la giocammo fino alla fine, sbagliammo il gol della vittoria e perdemmo 2-1, ora si sono rinforzati e hanno anche battuto  il Salerno in campionato. Il gol? Ci sono riuscito all'andata ma quando scendo in campo non penso di segnare per forza,  più lo fai e meno ci riesci. Domenica avrò la mente libera, come sempre, voglio fare il bene della squadra se poi dovessi segnare spero questa volta che serva a portare altri punti». Già 15 gol, tagliare il traguardo dei 20 non è impossibile. «Magari, ne mancherebbero solo 5 - dice Caboni - mi piacerebbe molto, così tanto segnavo quando giocavo nelle giovanili ma ora non conta». Tanti gol dovuti ad una ritrovata condizione fisica anni di infortuni: «Ho sempre detto che la cosa più importante per me era giocare quante più partite possibile, ho fatto quattro anni nei quali ho giocato pochissimo. Ora che sto ritrovando la forma fisica faccio sì gol ma penso soprattutto a divertirmi senza dover cercare la rete a tutti i costi o la grande giocata». Che Caboni fosse un grande giocatore lo si diceva da anni ma che potesse essere una prima punta da doppia cifra ha sorpreso un po’ tutti. «Ma sono sorpreso anche io, così mi ha fatto giocato a Budoni anche mister Cerbone, ho memorizzato con lui qualche movimento anche se ora ringrazia il tecnico Vincenzo Fadda. Per me è fenomenale, dal punto di vista tattico e come gestisce il gruppo. Ha vinto col Taloro la Coppa Italia e, dai primi allenamenti, ho visto che era molto preparato». Ma del Selargius ringrazia il diesse Angelo Farci «che mi ha chiamato dopo che non mi ero messo d'accordo con l'Olbia», il presidente Tonio Mura, la società e i compagni d squadra perché «tutti hanno avuto molta fiducia in me». Ma se Caboni è il bomber della serie D è merito di un altro diesse, Fabio Albieri: «Mi portò alla Torres in C2 nonostante fossi reduce da un brutto infortunio al ginocchio. Volevo smettere e, se non ho chiuso col calcio, lo devo a lui». Ma, alla Torres, ha trovato tanti compagni che l'hanno aiutato a crescere: «Pippo Zani, che ora è il portiere dell’Alghero, ha speso belle parole nei miei confronti, l'ho chiamato per ringraziarlo e se ora sto facendo vedere le mie qualità lo devo sicuramente ai suoi consigli e a quelli di altri compagni alla Torres come Seba Pinna, Pierluigi Porcu, che ora gioca con me a Selargius, e Alex Frau. Mi hanno sempre spronato a fare di più». Il calcio professionistico poteva trovarlo già a fine gennaio, quattro squadre di Lega Pro si sono fatte concretamente avanti ma Caboni ha rimandato ogni discorso a fine stagione: «Non nascondo che mi hanno cercato Carpi e Andria, squadre di Prima Divisione, e Campobasso e Chieti, di Seconda Divisione, ma sono rimasto per ringraziare il Selargius che ha creduto in me dopo 4 anni di infortuni». Restare per arrivare dove? «L’obiettivo resta sempre la salvezza, secondo me ci mancano ancora 11 punti, una volta conquistati prima possibile allora potremo pensare a qualcosa di più importante».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In questo articolo
Stagione:
2011/2012
Tags:
5 Ritorno
Girone G
Intervista