Gara secca a Santa Giusta, arbitra Fele
Finale playoff, Fertilia e Porto Corallo si sfidano sognando la serie D
Tre anni dopo l'Eccellenza sarda rivede disputarsi la finale playoff. Dopo due stagioni in cui l'Olbia e il Latte Dolce hanno annullato gli spareggi regionali torna la sfida che decreterà la rappresentante isolana ai playoff nazionali. Domani (ore 16) sul neutro di Santa Giusta il Porto Corallo se la vedrà con il Fertilia, gli algheresi erano presenti anche nell'ultima finale giocata, l'8 maggio 2011, quando persero a Sassari 2-1 contro la Torres. Arbitrerà Paolo Fele di Nuoro (assistenti Alessio Santino Fontana di Oristano e Mauro Masia di Sassari) che avrà facoltà di far disputare due tempi supplementari da 15' ciascuno in caso di parità dopo i 90' ma non farà battere i calci di rigore perché, persistendo la parità anche nei 120', verrà premiata la squadra meglio posizionata in classifica nella stagione regolare, cioè il Fertilia. Chi passa incontrerà il 25 maggio-1 giugno la rappresentante dell'Umbria, una tra il Vis Torgiano e la vincente di Angelana-Group Castello.
FERTILIA
Non gioca da un mese ma sarà al completo per la prima volta nella stagione perché ha recuperato pienamente l'esterno offensivo Matteo Tedde dopo l'infortunio a Tempio, alla terzultima giornata, proprio quando faceva ritorno in campo l'altro esterno d'attacco Marco Puddu bloccatosi a Muravera, la settimana prima che faceva il suo esordio in maglia gialla il centravanti ex Cagliari, Michele Chelo (1993), autore poi di 10 gol in 10 partite. Gli algheresi arrivano alla finalissima carichi di entusiasmo per aver tagliato un traguardo importante dopo una grande stagione a tenere il passo alla corazzata Nuorese e chiudendo la stagione regolare davanti all'altra corazzata Porto Corallo. Saltata per meriti sportivi la semifinale col Sanluri (eccesso di distacco), il mese di aprile è filato via con soli allenamenti che non hanno tolto brillantezza ai canarini protagonisti, nel frattempo, di un'amichevole giocata alla pari contro la Torres e finita 1-1. Il 19 aprile scorso il tecnico Massimiliano Paba ha potuto schierare il miglior Fertilia col tridente da favola dal 1' e con i fuoriquota all'altezza della categoria. In porta c'è Murgia, classe 1994, ma già esperienze maturate in D col Tavolara e in Eccellenza a Calangianus, gli esterni sono mancini anche se Masala ('94) gioca a destra mentre i '95 Dedola o Fadda (capitano della Juniores vice-campione al Torneo delle Regioni) si contendono la fascia sinistra. Al centro della difesa Ledda eSini, che non avrà i centimetri della coppia del Porto Corallo Vignati e Del Nero, ma sono affiatati e si completano per velocità e anticipo. In mezzo al campo la regia è dell'impareggiabile Mereu, capitano e fulcro della manovra algherese con interni il dinamico Piga e l'esperto Lavecchia, il più titolato della rosa avendo fatto la serie A con Messina e Bologna. L'attacco è difficile da contenere con Puddu eTedde fortissimi nell'uno contro uno e nei tagli in velocità con Chelo che è arrivato a fine gennaio a coprire al centro la vera lacuna degli ultimi anni. Primi cambi sono Luiu a centrocampo, Pinna sugli esterni e Milo e Letizia in attacco, più i gemelli Paolo e Marco Carboni reduci dalla positiva esperienza al Tdr. Il presidente Aurelio Ferroni è stato capace di mantenere il club al vertice dopo gli anni di Mauro Giorico in panchina culminati con la già ricordata finale playoff persa contro la Torres. Tre anni dopo il Fertilia è ancora là, premiato dalla scelta di puntare sul giusto mix tra giovani e anziani, affidando la prima squadra all'ex responsabile del settore giovanile Massimilano Paba, che si è distinto dando un gioco corale e di movimento diventato un marchio di fabbrica dei canarini. La serie D resta un sogno ma Paba, che è cugino di Pierluigi Scotto, vuole ripetere l'impresa del Latte Dolce dello scorso anno.
PORTO CORALLO
I sarrabesi sono al secondo anno in Eccellenza e non è un mistero che il club di Franco Massessi voglia la serie D. La squadra costruita dal diesse Luca Massessi, fratello del presidente, e affidata ad un tecnico esperto e titolato come Virgilio Perra era partita con l'intento di vincere il campionato, sulla sua strada ha trovato una Nuorese di ferro che ha chiuso i conti a due giornate dal termine salvo poi, battendo i gialloneri negli ultimi 90' di campionato, li hanno fatto scivolare al terzo posto costringendoli alla semifinale playoff col Taloro, vinta 1-0 domenica scorsa, e a giocare per vincere la finale visto che il pareggio nei 120' premierebbe il Fertilia. La delusione per non aver primeggiato in campionato, dopo aver vinto anche la Coppa Italia regionale, è già svanita, mister Perra sa come si arriva in serie D attraverso gli spareggi, lo fece brillantemente nel 2009 alla guida del Selargius battendo in finale 2-0 il Porto Torres e superando due turni contro il San Nicola Sulmona (0-3 e 0-0) e la Civitanovese (2-0 e 0-0) senza mai subire un gol nelle cinque gare disputate. I gialloneri stanno bene fisicamente e hanno offerto un'ottima prova contro il Taloro, decisa da Arcamone, bomber argentino atteso alla conferma sottoporta anche a Santa Giusta. Domenica scorsa mancavano gli squalificati Massessi e Giunta ma, mentre il difensore di Villaputzu troverà posto in panchina, il centrocampista di Biella classe 1992 è tornato a casa a fine campionato. Contro i gavoesi la squadra di Perra ha fatto vedere pregi e difetti che hanno contraddistinto il loro cammino in campionato, la difesa è impenetrabile con un portiere di categoria superiore comeManis, forte nell'uno contro uno e nelle uscite alte, spesso è il primo uomo ad impostare l'azione grazie a un calcio lungo e preciso degno di un regista. Affiatatissima la coppia centrale, Vignati e Del Nerosono esperti, fisicamente prestanti, insuperabili di testa e pericolosissimi in area avversaria quando si trasformano in bomber (specie Del Nero con 9 gol). Gli esterni Capelli ('93) e Chiarelli ('94) difendono bene e sono bravi tecnicamente, spingono molto e crossano bene. In mezzo al campo la palla passa sempre dai piedi di Di Prisco, veneziano ex Selargius e Arzachena, meno regista e più interditore ma lineare nell'impostazione, lo affianca Corongiu ('94) giovane ma con esperienze in serie D a Selargius. Le ali sono veloci e tecnicamente dotate anche se diverse nel gioco, Porru ('95) è guizzante e col dribbling stretto, Taraschi, cresciuto nel Torino e l'anno scorso al Casale col Perra, ha più corsa lunga e propenso al cross oltre a vedere bene la porta (10 gol). L'attacco è ben assortito con Arcamonepunta centrale, buon saltatore di testa, abile nel tenere palla e far salire la squadra ma anche letale sottorete (vedi la zampata col Taloro), intorno all'argentino spazia Atzori, fantasista dal tocco sopraffino, capace di alte giocate con l'unico difetto di avere poca familiarità col gol. Primi cambi in attacco sono Avanzini, mancino al fulmicotone, e Nuvoli, seconda punta coi fiocchi, per il centrocampo c'è l'esperienza di Volpe recuperato dopo un lungo infortunio.