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Francesco Loi, allenatore, Tortolì
«Gruppo col dna vincente, scettici battuti, c'è chi parla a vanvera»

Francesco Loi si gode il "triplete": «Nella storia anche del Tortolì, stagione irripetibile. Il futuro mio e della società dipende dalle scelte che farà l'amministrazione comunale»

Francesco Loi come Mauro Giorico e Rosario Affuso. Da quando esiste la Supecoppa regionale solo gli allenatori di Torres (2011-12) e Porto Torres (2009-10) avevano compiuto il "triplete" prima che sul podio salisse anche l'allenatore del Tortolì (nella foto con il trofeo tra il vice Antonio Carta e il preparatore dei portieri Massimo Pisu). Nella sfida di Dorgali, che metteva a confronto le detentrici della Coppa Italia di Eccellenza e di Promozione, gli ogliastrini hanno portato a casa il terzo trofeo stagionale mettendo così il punto esclamativo ad una straordinaria stagione che li ha visti andare in serie D con 4 turni d'anticipo e alcuni record importanti per il massimo campionato regionale: dieci vittorie di fila nelle prime dieci giornate, girone d'andata chiuso con 14 vittorie e 1 pareggio. «Una gran soddisfazione perché una stagione così non è facile da ripetere - dice il tecnico Loi - ed è una gran risposta di questo gruppo a qualche scetticismo che ci poteva essere ad inizio campionato, sono contento per i giocatori perché hanno dimostrato che, nonostante una età-media un po' alta, hanno fatto 90' a buoni livelli fisici dopo un mese di pochi allenamenti. Poi i numeri dicono che hanno un dna vincente». 

Il Tortolì ha affrontato con umiltà la Dorgalese nel primo tempo e poi ha vinto con l'esperienza nella ripresa. «Abbiamo fatto una partita da squadra esperta quale siamo - conferma il tecnico dei rossoblù - eravamo fuori casa, col vento contro e di fronte una Dorgalese che aveva entusiasmo e che ha avuto un buon possesso palla. Noi però abbiamo avuto le occasioni migliori, sbagliando il gol a porta vuota dopo trenta secondi con Loi e un diagonale di Angheleddu uscito di pochi centimetri. Nel secondo tempo abbiamo spostato il baricentro di venti metri avanti, i ragazzi mi hanno sorpreso perché a livello di tenuta atletica siamo stati superiori, probabilmente la Dorgalese ha risentito delle diverse gare ravvicinate che ha giocato». Il gol-partita è stato di Antonino D'Agostino, classe 1978, entrato al posto di Lepore nell'ultima mezzora: «Un gran riconoscimento per lui, ha dimostrato di essere un giocatore di categoria superiore e un orgoglio anche per me perché il cambio di oggi è stato vincente».

Chiusa la stagione con l'ultimo impegno ufficiale, il futuro del Tortolì è ancora da delineare, come conferma il tecnico Loi: «Molto del futuro di questa società dipende dalle scelte che farà il comune di Tortolì, noi portiamo in mano all'amministrazione un titolo storico e un'annata con risultati importanti. Tortolì ha dimostrato di essere un paese che reagisce con tanto entusiasmo agli eventi, una volta passato il movimento creato dal Giro d'Italia vedremo se qualcuno si occuperà con molto interesse anche della serie D. Tutto ruoterà attorno a quello, le scelte societarie e le mie dipenderanno dalle risposte sull'avere o meno un impianto agibile in tempi brevi. La serie D la conosco per averla fatta a Lanusei ed è stata molto positiva per il risultato finale e il bagaglio di esperienza, si entra a far parte di un circuito diverso e si va a fare un altro sport. C'è da lavorare sotto tutti i punti di vista, il mercato è uno di questi ma si parte dalla struttura e organizzazione societaria».

Francesco Loi è, come ricordato, dal 2006 a oggi è il terzo allenatore che si fregia del "triplete": «Mi godo questo che è il mio momento, tante voci hanno accompagnato le mie stagioni sulla capacità e qualità di guidare un gruppo vincente, qualcuno dovrà rimangiarsi le parole spese a vanvera. Sono entrato nella storia di diversi paesi ogliastrini, a Cardedu sono arrivato in Promozione vincendo il campionato di Prima, a Lanusei la storia credo di averla scritta in lungo e in largo, a Tortolì nessuna aveva fatto meglio. Ma credo che siamo entrati nella storia del calcio sardo e ci teniamo stretti e ne andiamo orgogliosi di alcuni dei record che abbiamo ritoccato in Eccellenza. La Supercoppa è stata la ciliegina di questa stagione».

 

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2016/2017