Salta al contenuto principale
Giagio Medda: «Salvori mi ha dato tanto, la mia squadra stupirà»
la storia. in panchina partendo da Narcao

Giagio Medda: «Salvori mi ha dato tanto, la mia squadra stupirà»

Augusto Medda, o meglio Giagio Medda, è nato a Narcao, dove risiede e allena la squadra del paese, l'Atletico Narcao. Lavora presso l'ARPA Sardegna, come Tecnico Competente in Acustica, è sposato con Maura. Hanno due figli di 12 e 14 anni entrambi nati a dicembre. Anche loro amano il calcio, tifosi del Milan, vogliono fare i giocatori, come fece il papà alla loro età prima, per poi diventare allenatore.

IL GONNESA COME RAMPA DI LANCIO Giagio è un '65 mancato. Quel primo gennaio 1966 sulla carta d'identità, gli è servito, per festeggiare due volte il capodanno. Quando nelle pause per le festività, in Interregionale, l'attuale serie D, i sedicenni erano in pochi. E le occasioni per divertirsi, liberi dagli impegni del campionato, erano poche. I biancoverdi del Gonnesa, approdati in D a 20 anni dalla sua nascita, pretendevano impegno assoluto, specialmente da Giagio, che di farsi chiamare Augusto, proprio non aveva voglia. Erano gli anni d'oro del presidente Ignazio Forresu, il Gonnesa Calcio (fondata nel 1964) rappresenta il paese, ha un presente florido. Nel bar della signora Teresa Putzu, in Corso Matteoti, fanno mostra di se i gagliardetti delle più blasonate squadre dilettantistiche del continente. E' la tana della squadra, le cui gesta suscitarono molto clamore quando superò la fase regionale di Coppa Italia, tagliando fuori blasonate avversarie sarde, e ancora di più per aver eliminato nella fase nazionale l'Ercolanese, dopo due epici confronti. Erano gli anni 74-75.

MEDDA GIOCATORE. "Ho iniziato a giocare da mediano, per poi venir spostato in difesa. Ma da terzino sinistro fluidificante - commenta Giagio - le esigenze della squadra al primo anno in serie D col Gonnesa erano quelle. Salvori mi faceva giocare anche a destra." Giagio prese quell'onda. Mettendosi in luce per passare poi ai cugini della Fersulcis e del Carbonia, sempre in Serie D. Una categaria che calcherà per oltre dieci anni di fila, passando per Selargius (dal 90 al 95 e dal 99 al 2000), giocando anche da mediano o da marcatore centrale, con parentesi nella neonata eccellenza, con Pula e Gialeto. Nel 2003 la stagione migliore. " Ad Arbus - racconta Medda - abbiamo vinto la Coppa Italia e i play-off. Quell'anno dei 7 gol fatti, 6 gli feci di testa." Una polivalenza che gli ha permesso di maturare: "Coprendo più ruoli ho capito quanto un giocatore debba sapersi far trovare pronto in ogni zona del campo. Gli ultimi anni ad Arbus, a Decimo, a Samassi e a Narcao principalmente ho fatto il difensore centrale".

Ma prima un'altra parentesi in serie D nella stagione 2005/2006 con la Villacidrese, tornando indietro negli anni tanti ricordi, compagni, la storia del calcio dilettantistico sardo passa come un film fra le sue memorie: "Giorgio Melis è stato il difensore più forte col quale abbia mai giocato - riprende Giagio - Marco Carta il mio compagno ideale per formare una coppia di centrali perfetta. Io più tattico e tecnico, lui più cattivo e rapido. Ci capivamo con un semplice sguardo. E Simone Cirina, fortissimo all'esordio in D a Selargius - continua Giagio - arrivò a novembre dall'Asseminese (in promozione) fece 9 reti da difensore centrale." E poi tanti attaccanti da contrastare, qualcuno trovato poi avversario "Pier Paolo Piras e Giampaolo Murru, gli attaccanti più bravi con i quali ho giocato. Pier Paolo segnava un po' meno, ma giocava molto con la squadra ed era costantemente smarcato (ha giocato molto in serie D). Giampaolo giocava poco con la squadra, ma era un cecchino formidabile (ha fatto solo l'Eccellenza però)". Tanti iglesienti chiaramente frequentabili con più facilità anche fuori dal campo."Roberto Vangelotti è l'esterno alto più bravo che io ricordi, tra l'altro il compagno ideale di squadra e di viaggio. E Walter Poncellini, Titti Podda  e Walter Pani i miei compagni e amici storici. Con loro ho condiviso gioie e dolori nell'ambito sportivo e non solo." Perché la squadra la si vive anche nel quotidiano, un percorso di amicizie che reinseriscono in un casuale incontro, e sembra non sia passato che un attimo "dall'ultima volta". "Ricordo sempre con piacere Simone Mura mio compagno a Arbus e Pula, e Massimiliano Perra. Ma tra i giovani (di allora) più promettenti, Chicchi Mameli compagno alla Decimese il miglior capitano, un guerriero!"

2011-2012, il Narcao festeggia la salita in promozione

MA GLI ANNI PASSANO E ARRIVA LA PANCHINA, QUELLA DA TECNICO. Rimanere nel calcio è però fondamentale. Per apportare il bagaglio di esperienza maturata, carpendola dai maestri e sedersi in panchina. "Salvori è stato l'allenatore che mi ha fatto più incazzare - commenta i tecnico - l'ho apprezzato quando ho capito che aveva lasciato il segno. In me, ma credo anche in tanti altri che lo hanno avuto. Senza nulla togliere agli altri tecnici che ho avuto, lui era sicuramente il più grande. Ci sarebbe da scrivere un libro, ma non so a chi potrebbe interessare!" Sicuramente ai suoi giocatori dell'Atletico, che viaggia in seconda posizione nel campionato di promozione. Non proprio una sorpresa, considerate le credenziali della squadra iglesiente, splendidamente presieduta da Tullio Argiolas. Dal 2008 in prima categoria e da quest'anno in Promozione, la compagine biancoceleste annovera dei giovani emergenti. Anche se non più giovanissimo (è un '88) sicuramente Samuele Curreli, alla sua prima esperienza nella categoria, dopo aver fatto gavetta in prima, l'anno scorso segnando 23 reti, è il bomber del girone a con 9 reti all'attivo. "Tra i miei giocatori segnalo - racconta il tecnico - Carta ('90), Mascia ('91), Masia ('95) tutti di proprietà del Narcao. Questo è un campionato all'insegna dell'incertezza, soprattutto per quanto riguarda l'alta classifica. L'avvio ha riservato qualche sorpresa. Ma credo che il S.Antioco, Lanusei, Pirri, Quartu 2000 e Orrolese, siano come organico al di sopra delle altre e alla fine verrano fuori. La capolista La Palma, con tanti giovani, piacevole sorpresa proprio per questo, la conosco poco, non mi passo esprimere, ma intanto è lì a primeggiare"

La regola dei furiquota, come già ribadito in altre occasione, ha scatenato pareri discordanti. Sebbene accettata dai dirigenti, dietro suggerimento della Figc sarda, la sua applicazione trova ancora secche di dubbio. "Non serve a nessuno - attacca il tecnico - tanto meno agli stessi giovani. Se la regola dovesse rimanere tale, tra qualche anno verrano accontonati i "non più fuoriquota", parlo dei 20enni del 2014, e dimenticati, per far spazio a chi sarà fuoriquota in quegli anni. Io fortunatamente ho in rosa e li segnalo; Cocco, Masia e Marongiu del '95, Pillola e Piroddi del '93 Uccheddu e Arceri del '92. Ho trovato interessanti avversari come Uccheddu, '92 del S.Antioco, Pilloni '93 del Siliqua, e Cara '93 del Gonnesa". L'Atletico domenica è atteso in casa dell'Arbus che arriva dalla sua prima vittoria in campionato. "La gara non sarà facile - conclude Giagio Medda - andare a giocare in un campo in erba vera come il nostro, ci aiuterà. Guardiamo in alto perché ce lo siamo meritati, per far onore al paese che rappresentiamo, per rispettare noi stessi e per stupire" Anto Lai 

 GUARDA IL PROSSIMO TURNO E LA CLASSIFICA.«

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
6 Andata
Girone A