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Gianni Cadoni: "Abbiamo la fortuna di vivere uno sport, tra i più belli al mondo, divertiamoci senza incorrere in sanzioni e deferimenti"
Polemiche arbitrali, il monito del Presidente del CR Sardegna

Gianni Cadoni: «Abbiamo la fortuna di vivere uno sport tra i più belli al mondo, divertiamoci senza incorrere in sanzioni e deferimenti»

Una tre giorni di fuoco. Da Guspini a Monastir, passando anche per altri campi, le polemiche partite domenica scorsa e dopo il turno infrasettimanale di mercoledì 17, hanno acceso i toni del campionato di Eccellenza a conferma che l'argomento arbitraggi divide. Ma se si pensa che anche la tecnologia di cui si avvale la serieA ha certamente cancellato molti errori arbitrali, ma continua a suscitare un vespaio di polemiche, è facile immaginare quanto risulti difficile valutare episodi in cui quell'ausilio non può essere contemplato. E i toni si inaspriscono. «Chi mi conosce lo sa - interviene Gianni Cadoni Presidente del Comitato Regionale Sardo - trovo insopportabili i riferimenti ai complotti e le insistite polemiche arbitrali. Il nostro è un mondo pulito. Dove occorrerebbe abbassare i toni, anche perché ritengo sia un dovere morale da parte di tecnici e dirigenti, esprimere con pacatezza e calma considerazioni e pareri. Magari farlo a mente fredda, aiuterebbe l'analisi dell'accaduto».

Non si preoccupa più di tanto il numero uno del calcio dilettantistico sardo, che con il sorriso che lo ha sempre contraddistinto anche nei momenti più impegnativi del suo mandato, analizza la folata di polemiche arbitrali di questi giorni. «Certo che non mi piacciono le continue lamentele che registro da un paio di giorni - ha continuato Cadoni - ovviamente nemmeno le polemiche prolungate di un allenatore o un dirigente tesserato. Il gioco del calcio è fatto di episodi, momenti, interpretazioni. Da una parte ci sono i tecnici, i giocatori, i dirigenti che lavorano tutta la settimana e chiedono al campo la risposta ai loro sacrifici. Dall'altra ci sono gli arbitri, i dirigenti di quella classe, i commissari che con grande preparazione mettono attenzione e impegno. A tutti va la mia stima, per la difficoltà che incontrano nel portare avanti la loro passione. Perché ricordiamoci che la famiglia di provenienza è la stessa. Il grande mondo del dilettantismo».

Più volte le due anime del calcio si sono trovate. Tavole rotonde, incontri, dibattiti. A volte partecipati, altre un po' meno, mai quanto avrebbero meritato di esserlo. Confronti che hanno dipanato dubbi, acceso possibili luci di convivenza pacifica, aperto argomenti di confronto e ricordato doveri e principi spesso dimenticati durate la foga agonistica. Ambiti nei quali gli attori, la federazione e l'associazione presieduta da Francesco Cabboi, hanno cercato un dialogo sicuramente già intrapreso.

«Sollecitati dal Presidente Francesco Cabboi - ha precisato Cadoni - così come avvenuto l'anno scorso, avevamo in programma l'incontro annuale tra società e classe arbitrale. Purtroppo tra impegni istituzionali ed eventi nazionali, svoltisi fortunatamente nella nostra regione come il l'EuroBeach Soccer di Alghero, la data del 29 agosto proposta dal Presidente Cabboi è slittata. Sarà nostra premura calendarizzare a brevissimo un incontro che permetta di discutere, non di rigori fischiati o meno, ma di regole sulle quali costruire un futuro sempre migliore. Per esempio partendo da quei dettami del regolamento federale che ricordino ai tesserati i punti base di una condotta da seguire, sia in campo che fuori di fronte alla stampa, per evitare di non incorrere in un deferimento per toni e parole espresse. O per esempio che possa restituire al Capitano il ruolo di unico interlocutore in campo per il direttore di gara. Nel frattempo aspetto ancora il tecnico o il dirigente che alzi la mano e mi dica di aver visto fischiare a favore un rigore dubbio, o aver usufruito di una rete in palese fuorigioco. Ne parlerò volentieri a cena con lui. Offro io».

Questi antagonismi più volte diventano terreno fertile per alimentare alibi da una parte e puntare il dito dall'altra. Con una constatazione che spesso mette tutti d'accordo; a fine campionato il presunto torto arbitrale è compensato. Un fuorigioco, un'ammonizione, un vantaggio. «Viviamo un periodo di tensioni sociali - ha chiuso Cadoni - ritengo ci si debba elevare evitando di innescare sterili polemiche. Abbiamo la fortuna di vivere uno sport, tra i più belli al mondo. Di praticarlo in una regione la Sardegna, nei suoi splendidi territori e tra le sue accoglienti comunità, che alimentano una socializzazione già insita nel nostro dna. Godiamo di questa fortuna mettendo da parte sterili polemiche. Affranchiamoci da pensieri di rivalsa e dubbi che non ci appartengono. Divertiamoci».

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2018/2019