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Hugo Bergese rassicura tutti: "Spero di tornare presto al Sant'Elia"
Per l'argentino bisognerà aspettare

Hugo Bergese rassicura tutti: "Spero di tornare presto al Sant'Elia"

Il suo rientro in Sardegna era previsto per la fine di luglio, ma per rivedere Hugo Bergese bisognerà aspettare ancora alcuni mesi. Il mancino del Progetto Sant’Elia resterà a Santa Fé a causa di alcuni problemi familiari. Un’assenza tutt’altro che semplice per la squadra allenata da Max Pani. Non per niente il diesse Roberto Ibba è immediatamente corso ai ripari aggiudicandosi Roberto Travaglione. Un giocatore d’esperienza, classe 1981, che ha militato in serie C2 e proviene dalla Serie D, in cui l’anno scorso era capitano della Flaminia Civitacastellana. Proprio perché non sarà facile fare a meno di Bergese. L’argentino lo scorso campionato è stato più volte decisivo, e non solo grazie alle nove marcature stagionali. Felice di giocare per il Progetto, ben integrato con i compagni di squadra, ha rifiutato le offerte fategli da alcuni club liguri per restare in Sardegna. Nel frattempo continua a rimanere in forma per essere pronto al momento del rientro.

Bergese sprinta con Curcio, nella partita contro la Torres

Hugo, saresti dovuto rientrare dall'Argentina il 20 luglio; invece a causa di una questione familiare dovrai trattenerti più a lungo

«È una situazione non facile ma sto cercando di viverla il più tranquillamente possibile. E stando vicino alle persone a cui voglio bene si fa tutto molto più facile»

Ovviamente perderai la preparazione atletica con i tuoi compagni prima dell'inizio del campionato

«Sì, quest’anno perdo un anno importante lontano da Sant' Elia, ma qui in Argentina gioco nella squadra della mia città, che gioca la Serie B. L’anno prossimo tornerò molto in forma già che questo campionato è durissimo: probabilmente più impegnativo della Serie D»

La rosa del Progetto Sant'Elia è molto ampia, siete in 30 giocatori. Il vostro mister Max Pani ha dichiarato che prima o poi bisognerà fare a meno di qualcuno

«Non penso di essere in grado di dare un consiglio al mister. Sarà lui a sapere cosa fare meglio per la squadra. Penso, però, che trenta giocatori siano tanti; sicuramente con un numero più basso, tra i 23 e i 25, si possa lavorare in maniera più semplice. Anche perché così diventa più facile accontentare tutti»

Hai giocato in Serie D col Selargius, e in Eccellenza, cosa cambia tra i due campionati?

«Non penso che cambi tantissimo. Forse in Serie D ci sono giocatori che possono fare la differenza, e in Eccellenza alcuni di questi giocatori mancano. Ma una differenza importante c’è sicuramente: in Serie D si gioca anche contro del Lazio e queste hanno un budget alto che le squadre sarde non hanno»

E i giocatori che possono fare la differenza in Eccellenza?

«L’anno scorso è stato un torneo pieno di buoni giocatori. Per fare qualche nome direi Matteo Tedde e Andrea Sanna del Fertilia: sono due grandissimi giocatori. Tra quelli che hanno giocato benissimo con noi, invece, penso a Fabio Toro, Giacomo Chessa, Lantieri, e Christian Ibba. Questi giocatori sarebbero importantissimi in qualsiasi squadra, tanto di Eccellenza come di Serie D».

Sei molto legato al Sant’Elia, dover stare lontano quindi deve sembrarti ancora più difficile

«Certamente, non posso dire altro che grazie a tutti . Non comincio a nominare una per una tutte le persone che vorrei ringraziare perché non finirei più. Ma non posso non citare il presidente Franco Cardia, e Roby Ibba e Max Pani che sempre hanno dimostrato fiducia in me e mi hanno trattato molto bene. E i miei compagni che sono anche miei amici: sono delle grandissime persone. Infine i tifosi di tutta di tutta Sant’Elia: quando abbiamo avuto bisogno di loro nelle partite importanti, come quella contro la Torres, e a Carbonia non sono mancati. Erano tantissimi e per noi giocatori è stata una bellissima dimostrazione d’affetto. Voglio dire a tutti che l’anno prossimo spero di tornare in Sardegna, a Cagliari e, naturalmente, a Sant’Elia!»

Riccardo Plaisant

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2011/2012
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Intervista