«Nessuno parla di Eccellenza, mancano 10 gare»
Idolo stellare e l'ex Cocco non perdona: «Felice per il gol al Tortolì ma affrontare la squadra del mio paese non è facile»
L'Idolo continua a spingere forte, anzi fortissimo: la capolista infatti supera a pieni voti anche il banco di prova rappresentato dalla sfida casalinga contro il Tortolì, per un derby ogliastrino ad altissima tensione che ha visto i blu-azzurri imporsi, di misura, grazie ad una grandissima rete di Lorenzo Cocco, ex di lusso del match. Mister Mario Masia può ritenersi assolutamente soddisfatto per tutte le indicazioni positive offerte dai suoi, ma la strada verso la vittoria finale è ancora lunga e piena zeppa di insidie: per questo sarà necessario non abbassare la guardia, neppure per un istante, perchè le rivali non mollano, a partire dalla Villacidrese seconda in classifica, staccata di nove lunghezze. Spetta proprio al giovane attaccante, classe '98, fare il punto della situazione a pochi giorni dalla delicatissima trasferta nella tana del Sant'Elena.
«Quella di domenica per me era una partita speciale: sono di Tortolì e ho sempre giocato per la squadra del mio paese; incontrarli da avversario è stato particolare — ammette Lorenzo Cocco — non nascondo che ero un po' teso, ma poi per fortuna è andato tutto bene. C'è stato da faticare, comunque, non si è trattato di una vittoria semplice».
Cocco ha griffato il successo con la rete decisiva. «È arrivato un lancio lungo dalle retrovie, Bonicelli ha spizzato la palla ed io ho vinto il duello con un difensore avversario, tenendo botta; quindi ho avuto la possibilità di calciare, dopodiché ho visto soltanto il pallone entrare in porta. Ero abbastanza contento (ride)».
La gioia aumenta, ovviamente, se si considera il primo posto in classifica, sempre più solido, di giornata in giornata. E meritato. «Ci fa molto piacere, è chiaro, anche se è dall'inizio della stagione che siamo consapevoli del fatto che questa squadra può togliersi molte soddisfazioni. Nessuno però parla di salto di categoria, anche perché mancano ancora dieci partite e può veramente succedere di tutto. Pensiamo ad una domenica per volta, poi staremo a vedere cosa succederà».
Il cammino nel girone di ritorno è stato, sino ad ora, praticamente perfetto, con cinque successi in altrettante uscite.
«Siamo riusciti a ripartire bene, perché il 2019 non si era chiuso proprio nel migliore dei modi, con due pareggi di fila e una sconfitta rimediata al rientro dopo la sosta per le festività. Il nostro intento è quello di stare per più tempo possibile nelle primissime posizioni, in modo da poterci giocare tutte le nostre carte».
L'arma in più dell'Idolo è sicuramente la grande coesione del gruppo. «Siamo una vera e propria famiglia, dentro e fuori dallo spogliatoio. Nessuno è indispensabile, ma poi alla fine tutti risultano fondamentali: per ogni indisponibile c'è sempre qualcuno pronto a sostituirlo al meglio. Scendiamo in campo con grande serenità, nessuno ci mette pressioni, né l'allenatore né tanto meno la dirigenza. Siamo tranquillissimi, ora continuiamo sulla nostra strada, mantenendo la calma».
Forti, numeri alla mano, della miglior difesa del torneo. «Un aspetto molto importante se vuoi vincere: i miei compagni, dietro, si stanno comportando benissimo. Purtroppo Giuseppe Milia ha rimediato un brutto infortunio nella prima fase del campionato, era partito bene e tutto faceva pensare ad una grandissima stagione per lui, mi dispiace molto, anche perché è una super persona. Al suo posto è arrivato Emiliano Santoro, sono felice per lui e per la grossa mano d'aiuto che ci sta dando».
Anche per quanto riguarda il rendimento dell'attacco non ci si può assolutamente lamentare.
«Ho la fortuna di giocare con ragazzi validissimi come Bonicelli e Jammeh, ma anche chi sta trovando meno spazio riesce a offrire puntualmente il proprio contributo».
Con mister Masia il rapporto è ottimo. «Ci troviamo benissimo, una persona davvero tranquillissima, Mario è uno di noi; è molto giovane, potrebbe ancora giocare e fare la differenza. Sa bene che tasti schiacciare, come coinvolgerci e come aiutarci a superare le difficoltà; credo che non ci possa essere persona più adatta per guidare la squadra in questo momento».
Cocco sogna in grande. «Mi ritengo un porta-fortuna (ride): ho già vinto due campionati e potrei conquistare il terzo, a soli 21 anni: ne sarei davvero felicissimo. Per quanto mi riguarda, poi, mi piacerebbe segnare un altro paio di gol».
Magari a partire dalla prossima gara in casa del Sant'Elena, con i bianco verdi che vorranno riscattarsi dal sonoro 4 a 0 rimediato all'andata.
«Hanno già dimostrato di essere una squadra tosta e in casa loro possono fare benissimo; del resto sono state nelle primissime posizioni per buona parte del girone di andata. Noi cercheremo di dire la nostra e magari strappare il bottino pieno».