Salta al contenuto principale
Renzo Oggianu, direttore sportivo, Budoni
«Il 30 aprile a Oristano andremo a giocarci una bella fetta di serie D»

Il Budoni è in finale playoff ma non stacca la spina, Oggianu: «Col Valledoria scenderemo in campo per vincere, sappiamo bene cosa vuol dire giocarsi una stagione in 90'»

Sei partite su otto nelle quali ci si gioca un'intera stagione, sei campi dove si conosceranno i destini di molte squadre dell'Eccellenza impegnate nella lotta salvezza. Uno di questi è Budoni con i galluresi già sicuri del secondo posto e,per di più, del fatto di aver conquistato già la finalissima per il distacco sulla quinta (il Tergu) ma che ospitano il Valledoria alla ricerca della permanenza nella serie A del calcio sardo senza dover disputare i playout. Agli anglonesi basta vincere e non dovranno chiedere altri risultati, in caso di pareggio o sconfitta dovranno vedere che faranno le altre rivali a quota 35 come Monastir, Orrolese e Ferrini. La squadra di Raffaele Cerbone diventa, per la sua parte, arbitro della salvezza ma ha tutta l'intenzione di confermarsi la migliore del 2017 come conferma il diesse Renzo Oggianu: «Non ci sentiamo per niente appagati di quanto finora, il Budoni sa benissimo cosa vuol dire retrocedere, visto che l'anno scorso è arrivato a disputare un playout dopo aver perso tante di quelle occasioni per ottenere dei punti utili per non fare lo spareggio, e sa altrettanto bene cosa vuol dire giocarsi una stagione in 90'».

 

Che Budoni vedremo col Valledoria?

«I ragazzi si stanno allenando seriamente, sanno che staccare e riattaccare la spina è molto difficile, perciò abbiamo passato una settimana uguale alle altre, cioè come se domenica fossimo ancora in gioco col Tergu per non disputare la semifinale playoff. Mister Cerbone martedì ha concesso il riposo, perché promesso, ma ha fatto allenamento mercoledì, giovedì e venerdì. Giocherà la formazione più in forma della settimana, ci tengo a precisare questo aspetto perché so benissimo lo stato d'animo di chi si gioca un'intera stagione e aspetta anche i risultati dagli altri campi. Il Budoni farà la sua partita principalmente per se stessa, perché tutto l'anno ha fatto sacrifici inseguendo un sogno, è una partita ufficiale, l'ultima della stagione regolare davanti al nostro pubblico e vogliamo finire il girone di ritorno imbattuti, tolta la sconfitta con l'imprendibile Tortolì che, tra l'altro, ancora brucia»

Avrete sicuramente le assenze dei giovani in Rappresentativa e poi?

«I due '98 Murgia e Saiu sono partiti con la Juniores, sarebbe dovuto andare anche Rodriguez ma è infortunato. Abbiamo tra i fuoriquota chi li sostituirà degnamente, come Mereu e Mannazzu che hanno fatto sempre bene quando sono stati chiamati in causa. Abbiamo sempre i '96 Mastio e Sanna e il '97 Santoro, il più prolifico tra i fuoriquota del campionato con 12 reti. Ovviamente preserveremo i diffidati, che sono Caputo e Spina, col primo è anche reduce da un infortunio e non ha giocato neanche domenica scorsa. Insomma, stiano tranquilli tutti, che per come intendiamo il calcio a Budoni sarà una gara vera, nessun calciatore entra in campo già sconfitto, molte volte sono gli stimoli a fare la differenza e da noi c'è anche un Sartor che vuole scalare ancora la classifica cannonieri dopo essere arrivato a 21 gol»

Intanto avete messo in cassaforte un bel secondo posto

«Se qualcuno ce lo avesse detto sette mesi fa l'avrei preso per un extraterrestre. Non vorrei essere ripetitivo ma assicuro che noi siamo partiti per disputare il campionato di Eccellenza, dopo essere andati molto vicini alla non iscrizione. Nei primi giorni di preparazione eravamo in 12 o 13, abbiamo dovuto ricostruire insieme con il mister una squadra facendo leva sulla serietà e professionalità di chi ha avuto la fortuna di vestire la maglia del Budoni, c'è stata la bravura che ha fatto sì che pian piano il gruppo si fortificasse, fino ad arrivare ad un sogno che si è concretizzato. Il 30 aprile a Oristano andremo a giocarci una bella fetta di serie D»

In finale c'è qualche preferenza tra Calangianus e Castiadas?

«Sono due ottime squadre, quelle che hanno dimostrato in tutto l'anno un alto valore dell'organico. Probabilmente chi è mancata all'appello in questi playoff è l'Atletico Uri ma ha avuto diversi infortunati che l'hanno penalizzato. E non mi aspettavo il calo del Tergu, infatti pensavamo di dover incontrare loro in semifinale. Non ci può essere una preferenza se non quella di evitarle tutt'e due, ma non si può. Da una parte c'è il Castiadas molto attrezzato nel reparto offensivo con giocatori come Borrotzu, Sarritzu, Khali, Carrus, Cordeddu che farebbero bene che anche in serie D, e ha costruito la squadra con ambizioni di vittoria. Dall'altra c'è un Calangianus che ha il vantaggio del fattore campo e può passare anche con un pareggio nei 120', si fa temere per la forza del gruppo e lo spirito col quale ha raggiunto questo traguardo. Io conosco la piazza, ci ho giocato, il Calangianus è una società di tradizione. Noi faremo la nostra partita cercando di imporre le nostre qualità»

Per voi diventa una gara cruciale perché entrando nei playoff nazionali sareste in serie D almeno coi ripescaggi

«La finale è una gara secca che può esser decisa dagli episodi. Bisogna vedere fra 25 giorni come saremo, ci vuole anche un pizzico di fortuna e una squadra integra. Spero che tutti i ragazzi arrivino al top e senza infortunati. Per noi è un traguardo grandissimo poterla giocare, aspettiamo a fare calcoli, ci alleneremo in questo periodo al massimo, siamo in buone mani, il mister è sicuramente uno degli allenatori più preparati in circolazione»

Ci si vede un'analogia nella stagione passata del San Teodoro, partito in ritardo ma finito in serie D tramite i playoff. E con diesse un altro Oggianu, Edoardo

«Ce ne sono sì di analogie. Anche il San Teodoro ebbe in estate alcune problematiche societarie e partì non con l'ambizione del salto di categoria. E il diesse dei viola è mio fratello... Stiamo percorrendo lo stesso destino calcistico, solitamente era lui che seguiva le mie orme visto che ho 10 anni in più di lui, questa volta spero di seguire io lui. Mi auguro con tutto il cuore di vivere un derby in serie D, vorrebbe dire che noi siamo saliti e loro si sono salvati. Io ho vestito la maglia del San Teodoro per 10 stagioni indossando anche la fascia di capitano, sarebbe il vero derby della Gallura»

Siete primi nel girone di ritorno e questo fa pensare che l'attuale Budoni avrebbe fatto sudare il primato al Tortolì se fosse stato così sin dall'inizio

«Con i se e con i ma non si va avanti. Il Tortolì vinto meritatamente il campionato con 4 giornate di anticipo, non ha improvvisato nulla, ha costruito una signora squadra coi tempi dovuti, ha un allenatore serio e preparato come Francesco Loi che, a sua volta, ha uno staff di prim'ordine. E c'è una società dietro che non ha fatto mancare niente ai ragazzi. Quando fai tutto per bene difficilmente fai cilecca, e se nel girone di ritorno hanno un po' mollato l'acceleratore era per gli impegni di Coppa Italia e i tanti punti di vantaggio accumulati. Noi abbiamo fatto il nostro percorso dopo il mercato di dicembre, facendo un bel filotto di risultati e giocando bene, siamo contenti di quello che abbiamo fatto, non sarebbe corretto mettere in dubbio la loro leadership provando a capire cosa avremmo potuto fare noi dall'inizio con questa squadra. Onore a chi ha vinto»

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
15 Ritorno