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Renzo Oggianu, direttore sportivo, Budoni
«Con la Valle del Tevere una vittoria che premia la serietà dei ragazzi»

Il Budoni vuole la serie D, il ds Oggianu: «Vicini ad un sogno sino a qualche mese fa irrealizzabile, col Bozner sarà dura per la lunga trasferta e la forza dell'avversario»

Trasferta lunga e gara difficile ma il Budoni è pronto a tuffarsi nell'ultimo atto degli spareggi-promozione di Eccellenza con l'entusiasmo e la voglia di approdare in serie D sul campo. Contro il Bozner l'andata della finalissima che si preannuncia difficile per la lunghezza del viaggio (oltre tre ore di pullman da Milano a Bolzano) e perché gli avversari sono gasati dalla vittoria contro la Casatese per 2-0 rimediando il ko per 3-1 della gara d'andata. Il diesse dei galluresi Renzo Oggianu (nella foto commosso con il presidente Filippo Fois) inquadra il match: «Una partita molto difficile sotto tutti i punti di vista, dal lungo viaggio che bisogna affrontare, e quindi la grande spesa economica, al fatto che si va ad affrontare una squadra molto forte che nel proprio campionato è arrivata solo seconda dietro la corazzata Trento. Giocano con il 4-4-3 e la loro punta di diamante è l'attaccante Bertoldi che ha chiuso il campionato con 32 reti, oltre che portarli in finale con una doppietta». A differenza della semifinale contro la Valle del Tevere, il ritorno si giocherà in casa: «Ma questo non deve essere preso come un vantaggio, noi lo abbiamo confermato nel turno precedente. Siamo consapevoli tutti che siamo vicini ad un sogno sino a qualche mese fa irrealizzabile e anche che queste sono occasioni che capitano poche volte e quindi non lasceremo nulla di intentato. La squadra e lo staff sono sereni e il paese si sta dando grande dimostrazione d'affetto come i tempi migliori».

 

Il Budoni vede la serie D dopo l'impresa fatta sul campo della Valle del Tevere. «Abbiamo incontrato una grande squadra - dice Oggianu - costruita per vincere, con un organico di 25 elementi e un pubblico di altre categorie. C'era tutto il paese al campo, tribune strapieno e una coreografia impressionante, li hanno incitati dall'inizio. Noi eravamo nella tana del lupo ma la vittoria ci ha fatto più grandi di quello che siamo. Ci davano per eliminati ma non ci speravamo sempre perché nel calcio nulla è scontato, a Budoni non meritavamo il 2-2 ma di vincere, è stato espulso Farris e per noi chiunque manchi è un problema. Ma, grazie alla grande capacità dello staff tecnico, abbiamo dimostrato che siamo superiori a tutto, sono fiero di questo gruppo e del mister. È stata una vittoria indescrivibile, una vittoria ancora più bella delle altre volte, per il carattere e l'organizzazione di gioco, un sontuoso Trini che sullo 0-0 ha fermato Fagioli entrato in area a tu per tu. Mi è piaciuta la grande personalità da parte della squadra, c'erano i presupposti per andarcene a casa scontenti, senza Farris squalificato, Saiu subito messo ko con in panchina due ragazzi del 2000, due del '99, uno del '98 e due del '96. Un organico ridotto al massimo ma questi ragazzi sono da encomiare e io mi sento onorato di aver fatto parte di quest'avventura, per il carattere l'umiltà, l'amicizia, le cose fondamentali per fare bene anche quando sei inferiore all'avversario».

Questo passaggio del turno, per il ds Oggianu, rappresenta «il premio che meritano, un anno passato sempre a sudare e andare oltre l'ostacolo, adesso abbiamo la finale, noi vogliamo andare in serie D sul campo, anche se già adesso ce lo meritiamo il salto di categoria, il nostro punteggio per il ripescaggio era buono prima e lo è ora ancor di più. Ma ce la giocheremo con le nostre doti, la serietà, l'umiltà e l'organizzazione». Per capire l'importanza dei risultati ottenuti dal Budoni il direttore sportivo utilizza una metafora: «È difficile vincere quando le cose sono apparecchiate, figuriamoci quando occorre cercare un tavolo, la tovaglia, le posate, piatti e bicchieri. Adesso sta arrivando il dolce, le cose più belle sono queste, nessuno l'avrebbe immaginato di arrivare a due passi dal ritorno in serie D, siamo arrivati secondi dietro ad una super squadra come il Tortolì, ma davanti ad altre super squadre e vinto la finale playoff regionale contro una grande squadra come il Calangianus. Poi abbiamo superato il primo turno degli spareggi nazionali contro un avversario che nel Lazio ha fatto sfracelli lasciandosi dietro piazze come Ladispoli e Civitaveccha, in casa vincevamo da tre anni. Siamo orgogliosi, questo è stata l'apice di un qualcosa che l'umano fa quando è umile, lavora e ha un grande direttore d'orchestra come Cerbone e il suo staff».

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2016/2017