«Tanti gol fatti e pochi subiti: forti nell'equilibrio»
Il Calangianus ritrova l'Eccellenza, Rusani: «Partire due mesi prima ha fatto la differenza»
L'Eccellenza ritrova un'altra delle sue società più blasonate e per il Calangianus arriva il momento della festa, con i galluresi padroni del girone C di Promozione con 90' di anticipo rispetto alla fine della stagione. Grazie al successo per 4 a 1 a Porto Torres, assieme al contemporaneo pari interno del Tempio contro lo Stintino, i giallorossi si aggiudicano il primo posto e ottengono il conseguente salto di categoria, al termine di uno dei testa a testa più avvincenti in tutto il panorama calcistico dilettantistico sardo.
La compagine allenata da mister Luca Rusani, sebbene non sia partita con i pronostici a favore, considerando la forza delle concorrenti in campo, ha saputo mettersi alle spalle tutte le rivali, con una cavalcata che è stata, soprattutto sul piano della continuità di risultati, assolutamente perfetta.
«La partita contro il Porto Torres — ammette l'ex calciatore della Torres e dello stesso Calangianus — si è subito messa bene: siamo riusciti a scendere in campo con il piede giusto ed il gol del vantaggio è arrivato dopo cinque-sei minuti; da quel momento in poi tutte le soluzioni e le giocate che avevamo preparato durante la settimana ci sono venute fuori con facilità e il primo tempo si è chiuso sul 4 a 0, con il nostro portiere che non ha corso nessun rischio».
Il pari del Tempio ha permesso di chiudere il discorso con 90' di anticipo rispetto alla fine della stagione.
«Si tratta sicuramente di una grandissima soddisfazione: a conti fatti questo per me è il secondo anno da allenatore, considerando però che il Covid ha rovinato la stagione scorsa dopo pochissime giornate. Vincere un campionato da tecnico ti regala tante emozioni, tante sensazioni diverse: arrivare al primo posto è sempre bello, noi lo abbiamo fatto con il supporto di 300 tifosi sugli spalti che da Calangianus sono venuti sino a Porto Torres per sostenerci e poi, dopo la gara, ci hanno riaccompagnato in paese, dove è iniziata una grandissima festa».
Mister Luca Rusani applaude i suoi.
«Probabilmente quello che ha fatto la differenza è essere partiti due mesi prima degli altri con il lavoro: questo ci ha permesso di cementare il gruppo, di raggiungere una grande compattezza. In fase di mercato non avevamo grosse possibilità, a dire il vero, per accaparrarci i giocatori più importanti, ma abbiamo dovuto puntare su altre caratteristiche: tutti gli elementi che compongono questa rosa si compensavano a vicenda, credo che questo grande equilibrio che si è venuto a creare sia stato, in definitiva, la nostra forza».
I numeri raccontano la bontà del cammino fatto dai giallorossi.
«Ci troviamo con il secondo miglior attacco e la miglior difesa: c'è poco da aggiungere; quando segni così tanto e riesci a difenderti bene, di solito i risultati sono una diretta conseguenza. Il mio merito? Sinceramente è una domanda a cui non posso rispondere, lascio che siano gli altri, nel caso, a farlo».
Nel girone di ritorno il Calangianus è riuscito ad aumentare i giri del proprio motore.
«Per raggiungere questo traguardo sono risultate fondamentali le vittorie strappate negli scontri diretti contro Usinese e Tempio, a cui devo aggiungere i successi contro lo Stintino e il pari contro il Posada; queste, di fatto, sono tutte le compagini che si sono piazzate nei quartieri alti della classifica; giocare a viso aperto contro di loro ci ha dato grandissima consapevolezza nei nostri mezzi. Nella seconda parte della stagione siamo caduti soltanto una volta, contro la Lanteri, raccogliendo un unico pari, che è quello che ho già citato, contro il Posada: credo che meglio di così non si potesse davvero fare».
La vittoria di mercoledì scorso nel recupero contro il Valledoria aveva già spianato la strada verso il trionfo.
«Un match che abbiamo giocato un mese dopo rispetto alla data originario portato a disputare tre partite nell'arco di sette giorni. Ci aspettavamo un impegno delicato e difficile: loro hanno onorato il campionato al meglio, nonostante siano già retrocessi. Per fortuna ci è andata bene, con il gol della vittoria che è arrivato soltanto all'ultimo minuto, ma è stato un confronto a senso unico dal primo al 90': abbiamo raccolto quello che abbiamo seminato».
La stagione non era iniziata nel migliore dei modi, con il pari di Posada alla terza giornata e il primo ko, in casa, contro l'Usinese, alla quarta.
«Quella contro l'Usinese e quella con la Lanteri, prima del derby, sono state le nostre uniche due sconfitte: credo paradossalmente che siano arrivate al momento giusto, ci hanno permesso di capire cosa potevamo migliorare e per fortuna abbiamo imparato in fretta la lezione. Contro la Lanteri, nello specifico, siamo scesi in campo con 6-7 ragazzi nella lista dei diffidati e il confronto con il Tempio alle porte: molti ragazzi non avevano la testa giusta per affrontare la sfida, ma questo passo falso ci ha dato la spinta per ripartire con convinzione ancora maggiore; dopo quello stop, infatti, abbiamo messo in piedi sei vittorie di fila. Ribadisco il fatto che anche i passi falsi possono aiutarti a crescere, se li interpreti nel modo migliore».
Tra i giocatori che si sono messi in evidenza c'è sicuramente Cissè, il capocannoniere della squadra con 12 reti.
«Nell'ultimo mese non stava proprio benissimo, considerando che ha fatto il ramadan e non riusciva ad alimentarsi in maniera ottimale. Dall'inizio della stagione però, e per buona parte dell'anno, ha messo in mostra qualità fisiche ed atletiche fuori dal comune. Si è trattato davvero di un bell'acquisto per noi».
Il tecnico mantiene la bocca cucita per quanto riguarda il proprio futuro.
«Per ora mi concentro sull'ultima partita che ci manca per finire la stagione, poi mi godrò questa vittoria. Quello che succederà ancora non posso dirlo: non ho parlato con nessuno, ci sarà tempo per farlo, ma prima daremo spazio ai festeggiamenti».
Rusani chiude con i ringraziamenti: «Vanno alla società, di sicuro, e a tutti i ragazzi che hanno fatto parte di questo progetto. Per il resto, ci tengo a dedicare questo traguardo a mio padre, che se n'è andato un anno fa».