Selargius da applausi: cinquina al Barisardo; l'Andromeda risorge nel finale e strappa un punto
Il Carloforte asfalta il Quartu, Festa regala il primo posto al suo Arbus; pari senza reti tra San Marco e Siliqua, Siddu – gol: il La Palma la spunta sul Gonnos
Dopo 180' di gioco Carloforte (nella foto) e Arbus si staccano dal resto del gruppo e volano in solitaria al primo posto: i ragazzi terribili di Poma asfaltano, all'esordio casalingo, il Quartu 2000 con un larghissimo 6 a 0; l'Arbus risponde presente infliggendo al Vecchio Borgo Sant'Elia la seconda sconfitta, un 3 a 0 netto che regala a mister Agus le risposte che cercava: i granata continuano a crescere a vista d'occhio, sia per quanto riguarda il gioco che per quanto riguarda la personalità e la determinazione.
Rallenta il Seulo, che in casa non va oltre il pari per 0 a 0 contro l'Arborea, che mette così in cascina il primo punticino nella nuova avventura in Promozione; senza reti anche l'attesissimo confronto tra Siliqua e San Marco, con i due attacchi atomici rimasti clamorosamente a secco. Colpo grosso del Sant'Elena che batte di misura il Carbonia, termina in parità senza reti anche la super sfida di giornata tra Siliqua e San Marco Assemini.
Dieci reti all'attivo in appena due gare e zero subite: è questo il ruolino di marcia di quella vera e propria fuoriserie chiamata Carloforte, che continua a confermare sul campo le tante aspettative di inizio stagione e prosegue brillantemente nel suo percorso: chiedere conferma al Quartu 2000, che viene letteralmente spazzato via dalla prestazione maiuscola dei padroni di casa a cui sembra riuscire tutto perfettamente, ma i margini di miglioramento sono ancora tantissimi.
La domenica, come se non bastasse, si mette subito in discesa dopo appena 10': ci pensa il solito Curreli, con una punizione delle sue, a battere Mainas per il vantaggio dei locali. Il Carloforte continua ad attaccare, il raddoppio arriva grazie ad un guizzo di Lazzaro, con i tabarchini che controllano la gara sino all'intervallo. Nella ripresa ci si aspetta una reazione da parte degli ospiti, ma Grosso e soci chiudono bene tutti gli spazi e non corrono particolari rischi. Le emozioni più calde nascono sempre in area del Quartu, come quando Sanna viene fermato con un fallo e l'arbitro è costretto ad assegnare il calcio di rigore: dal dischetto lo stesso Sanna non sbaglia.
Dopo un'ora di gioco il Quartu 2000 ha finalmente la chance concreta per riaprire il match, ma Melis fallisce la trasformazione del penalty perdendo il duello con Grosso. Va decisamente meglio a Sanna che firma la sua personalissima doppietta con un appoggio facile facile da pochi passi. Al Carloforte non resta altro da fare che chiudere la propria domenica perfetta: c'è gloria prima per Donnola, il punto arriva con il calcio di rigore trasformato da Medda. Ai quartesi non resta altro da fare che leccarsi le ferite.
A punteggio pieno anche l'Arbus, che sale a quota sei punti grazie al 3 a 0 maturato in casa al cospetto del Vecchio Borgo Sant'Elia , che ha dato prova di una gara attenta, caparbia e ordinata, con il risultato che è rimasto in bilico sino a metà del secondo tempo, quando è venuto fuori il talento e l'esperienza dei pezzi migliori a disposizione di mister Agus, bravissimi tra l'altro ad aspettare il momento migliore per colpire. Per i cagliaritani altra domenica dal sapore amaro, ma la prestazione lascia comunque ben sperare in vista del futuro.
La compagine di Sant'Elia si presenta alla sfida con la concentrazione al massimo e la determinazione dei giorni migliori, trascinati da un Floris molto propositivo che si affaccia per ben due volte dalle parti di Toro. L'Arbus ci mette un po' a prendere le misure all'avversario, con Rais che cresce con il passare dei minuti ma in avanti i padroni di casa non riescono a pungere.
Gli ospiti dal canto loro non arretrano di un millimetro: occasione importante per Casula nel finale di tempo, ma Toro non si fa trovare distratto.
La ripresa inizia con il botto: pronti via e Festa chiama agli straordinari Puddu, che salva i suoi in extremis quando ormai il peggio sembrava ormai fatto; sull'altro fronte, ancora Floris protagonista che spara a colpo sicuro verso la porta di Toro ma la sfera si stampa clamorosamente sul palo. Nel momento di maggiore difficoltà l'Arbus trova la forza, e la chiave giusta, per scassinare il match: ci pensa Festa a sbloccare la gara con una rete che evidenzia tutto il suo istinto per il gol. Il bomber manda in onda la replica cinque minuti dopo, con il Veccho Borgo sbilanciato in avanti che si fa sorprendere sul filo del fuori gioco dall'attaccante avversario, ben innescato da Mainas.
Il Vecchio Borgo è costretto a sventolare bandiera bianca, la partita è ormai conclusa ma prima del triplice fischio c'è gloria anche per Flumini, che arrotonda il punteggio.
Decisamente meno spettacolare lo 0 a 0 maturato nei novanta minuti della sfida che ha messo uno di fronte all'altro Siliqua e San Marco per quella che doveva essere la partita di cartello della giornata, con due attacchi pesantissimi a fronteggiarsi a distanza, ma ad avere la meglio sono state le difese e forse in misura ancora maggiore la paura di perdere, che alla lunga ha penalizzato lo spettacolo. Il Siliqua parte forte, voglioso di bissare il bel successo raccolto alla prima in casa dell'Arborea: ci prova subito Dessì, da calcio da fermo, con la palla che sfiora il bersaglio grosso.
Replica, sempre su punizione, della San Marco, che si affida a Pillieri: ottima conclusione del centrocampista ma la palla si perde sul fondo per una questione di millimetri. La partenza vivace sembra il preludio ad una gara costellata da continui capovolgimenti di fronte ed invece le due squadre abbassano il ritmo e badano più a coprirsi che ad affondare i colpi; dopo un tentativo di Fanni, chiuso in corner da Chessa, nel finale Mura si avventura tra le maglie della difesa di casa ma senza esiti.
Nella ripresa il copione cambia di poco: ci prova Fanni, che non è fortunato al momento della conclusone; i ragazzi di Titti Podda si affidano a Cacciuto che mette i brividi a Daddi, sufficientemente attento per non farsi sorprendere e salvare i suoi in uno dei momenti decisivi dell'incontro. La San Marco si affida alle conclusioni da fuori, come quella di Tosi che però termina alta sulla traversa, anche se di poco.
Le espulsioni di Farci e Dessì, nel finale, sono l'episodio decisivo per cementare il punteggio, con la gara che si spegne senza particolari sussulti.
Stesso punteggio nella sfida tra Seulo e Arborea: i primi a caccia delle conferme dopo l'ottimo esordio, i secondi pronti a dimenticare il ko interno rimediato alla prima contro il Siliqua. A conti fatti, chi sorride in definitiva è la squadra di Firinu, apparsa intraprendente e ben messa in campo, che si tiene stretto il punticino, il primo in Promozione, ma può ripartire dall'ottima prestazione.
Sin dai primi minuti gli ospiti tentano di sfondare la retroguardia mandata in campo da mister Floris: ci prova per primo Atzeni con una conclusione da fuori area, ma la sua mira non è precisa. Replica del Seulo con Salaris, ma epilogo pressoché identico a quanto toccato all'avversario. Nel finale di tempo, l'Arborea confeziona la palla gol più nitida, con Amendola che si incarta da pochi passi e spara alto quando ormai sembrava fatta. I giallo-blu tornano in campo con grinta e concentrazione: ci prova ancora Atzeni, ma Pili risponde da campione e sventa la minaccia tra gli applausi. L'Arborea ci crede, prova a guadagnare metri ma il Seulo si difende con i denti e concede poco e niente; il solito Boi prova ad accendere la luce per i suoi, ma il fuoriclasse sbatte sull'attenta difesa ospite che si salva con discreta sicurezza.
Primissima vittoria per il Sant'Elena: mister Piras fa festa con il Carbonia, al termine di una partita decisamente esaltante, giocata a pieni giri da entrambe le squadre. Sin dai primi minuti si capisce di che pasta sarà il match: passano appena due giri di lancetta e Ligas si trova tra i piedi la palla buona, tiro dell'attaccante a botta sicura con Bove che respinge d'istinto. Il Sant'Elena cerca l'azione manovrata, aiutato anche dal vento a favore, il Carbonia aspetta il momento giusto per ripartire in velocità: padroni di casa pericolosi con una punizione di Perinozzi, Bove devia in corner; l'ultima azione della prima frazione è per gli ospiti: ci prova Cosa, Atzeni non si fa sorprendere e risponde da campione.
Nella ripresa la gara si schioda: al 6' Perinozzi inventa per Marongiu che spara di prima intenzione e insacca alle spalle di Bove. Il Carbonia, colpito nell'orgoglio, prova a reagire: grande conclusione di Cosa, per lui solo la parte alta della traversa, va decisamente meglio a Concas che trova il momentaneo pari sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il punteggio regge sino alla mezz'ora, quando Perinozzi trasforma il penalty, contatto su Abdullaye, che vale per il definitivo sorpasso. Il Sant'Elena prova a chiudere il match ma Bove è strepitoso sul tentativo di Mulas. Dall'altra parte, Atzeni vola per spegnere il pericoloso acceso da Foddi, poi ci prova Loi, ma senza esiti. Il Carbonia chiude all'attacco ma con un pizzico di sfortuna di troppo sulle spalle: grandissimo tiro di Cogotti, con la palla fermata dal palo.
Fa festa anche il La Palma, primo successo stagionale di misura, 1 a 0, nel confronto interno contro il Gonnosfanadiga, con i ragazzi di Zaccolo che si presentano al cospetto dei cagliaritani con le migliori intenzioni, resistono per oltre un'ora con buona personalità ma tornano poi di fatto a casa a mani vuote. I locali partono di buona lena trascinati da Sarigu, Sanna e Siddu, il Gonnos si chiude bene e cerca di pungere in avanti con Corda che chiama in causa Sanna con una conclusione velenosissima. Alla mezz'ora buona occasione per Pilloni che elude l'anticipo di Sanna ma non riesce ad inquadrare il bersaglio grosso. Il La Palma prova ad aumentare il ritmo della manovra ma senza grossi sbocchi in avanti: come spesso capita in questi casi, a decidere il match è un episodio; fuga di Sitzia sulla fascia, palla per Siddu che in mezzo al traffico, in piena aria di rigore avversaria, trova il tempo per battere a rete beffando Petucco. Il Gonnos si aggrappa a bomber Tomasi che si inventa una rovesciata da applausi, ma Sanna salva letteralmente il risultato con una prodezza che vale quanto, se non più di un gol.
Festa del gol a Selargius, con i padroni di casa allenati da Maricca che fanno registrare il primo successo stagionale contro il Barisardo e volano a quota 2, al netto dei punti di penalizzazione. Partenza a razzo per i locali, che sbloccano immediatamente il punteggio con la zampata di Secci, innescato da Porceddu. Il raddoppio è nell'aria, perchè il Selargius continua ad attaccare a testa bassa, con il Bari Sardo che fatica a riprendersi: serve il miglior Murru al 15' su un pericolosissimo tentativo di Aresu; i padroni di casa spingono sull'acceleratore ma non riescono a concretizzare, nel finale, si vedono gli ospiti con Mameli che da buona posizione non trova l'attimo giusto per battere a rete. La partita subisce una netta svolta nella ripresa: Secci cala il raddoppio al termine di un'azione devastante, poi c'è gloria per Mura, che prima si fa respingere un penalty da Murru ma poi lo punisce implacabilmente sulla ribattuta. Al Selargius non resta così che completare l'opera: a segno Di Laura, chiude tutto il veterano Palmas dagli undici metri.
Pari spettacolo, con ben sei reti, nel confronto tra matricole, con l'Andromeda che non riesce a spuntarla nei confronti dell'Idolo, soprattutto perchè gli ospiti si rendono pericolosi di un primo tempo galattico e complicano, non poco, i piani a mister Desogus. Pomeriggio in salita sin dalle prime battute per i giallo-neri, colpiti a freddo da Seoni, che capitalizza al massimo un calo di concentrazione della difesa avversaria. Alla mezz'ora, altra doccia fredda per l'Andromeda, con Pusceddu che trova il raddoppio. Il gol di Caredda, a dieci dal riposo, sembra il macigno che chiude definitivamente la gara, ma l'Andromeda risorge letteralmente nella seconda parte della ripresa: Boi rimette in corsa i suoi risolvendo un azione confusa in area di rigore avversaria, poi Granitzio raddoppia sulla falsa riga dell'azione precedente. Nel finale l'Idolo crolla: ci pensa Demuro, che regala il clamoroso pari ai suoi battendo Salis.