Il terzino: «Dal 1' con 2 fuoriquota ci fa comodo»
Il Castiadas pronto per i playoff, Fabio Boi: «Col GhiviBorgo serve far gol, Mesina è il nostro asso nelle manica»
Deve compiere ancora 22 anni ma può considerarsi uno dei veterani del Castiadas se non altro perché Fabio Boi è tra i pochissimi confermati della passata stagione. Il difensore classe 1993, vincitore di un campionato di Eccellenza col Progetto Sant'Elia e con alle spalle due stagioni in serie D sempre col club cagliaritano, lo scorso anno fu preso dai sarrabesi ad inizio ottobre ma l'avventura in biancoverde durò due mesi. «È stata una stagione un po' sfortunata - dice il terzino cresciuto nelle giovanili del Cagliari - ho giocato 7 partite da titolare e mi sono fatto male al ginocchio l'8 dicembre contro la Nuorese senza più metter piede in campo. La società mi ha dato la possibilità di riscattarmi con la riconferma e, per questo, li ringrazierò fino alla fine. Anche per questo motivo sto dando il massimo per questa maglia». In più, mister Giampaolo Zaccheddu l'ha messo alla prova in un ruolo ricoperto pochissime volte in carriera. «Nasco terzino - dice Boi - ma dover fare il centrale a fianco di uno come Pierluigi Porcu o Andrea Massessi diventa più semplice. L'anno scorso con Marco Piras in panchina avevo giocato anche a centrocampo, per me non c'è problema, dove mi mette l'allenatore io gioco e mi impegno».
Domenica fate l'esordio nei playoff nazionali in casa del GhiviBorgo. Cosa sapete del vostro avversario?
«Hanno disputato un grande campionato chiudendo alle spalle del quotato Viareggio. L'andata la giocano in casa e ce la metteranno tutta per vincere, approfittando così del campo loro amico che è in erba naturale e di dimensioni ridotte rispetto al normale, perciò nasconde delle insidie per noi abituati al sintetico. Inoltre, sono stati costruiti per giocare sempre con 9 "grandi" ed è un altro punto a loro favore ma il fatto che anche noi potremo affrontarli utilizzando qualche anziano in più rispetto a quanto fatto finora in stagione si rivelerà un'arma in più»
Anche se, in fin dei conti, recupererete un solo fuoriquota visto che in questi spareggi il '94 diventa un anziano
«È vero, noi giochiamo con Chiarelli che risulta ancora un fuoriquota in Sardegna ma per l'esperienza che ha era già considerato un grande al di là che lo diventi in questi playoff nazionali. La verà novità della gara che faremo in Toscana sarà quella di poter sostituire un giovane magari sfruttando un giocatore come Sarritzu che ha tante potenzialità e che è stato un po' sacrificato durante la stagione per gli infortuni o per la regole che impone i 4 fuoriquota da utilizzare dall'inizio»
Come affronterete la sfida pensando che con il ritorno in casa tutto si può rimediare?
«Bisogna essere intelligenti e giocare con la testa, non andare lì all'arrembaggio e scoprirsi ma non dobbianmo nemmeno avere paura e giocare con un eccessivo difensivismo. Se scendi in campo pensando solo a non prenderle va a finire che perdi, mister Zaccheddu è esperto e preparerà al meglio questa sfida»
È importante anche fare gol e voi avete in squadra un cannoniere d'eccezione come Mesina
«Credo anche che ci sarà qualche osservatore a vedere all'opera Antonio, che si impegnerà come ha fatto in tutto l'anno dandoci una grossa mano, lui è il nostro asso nelle manica. Ma, fortunatamente, il Castiadas non dipende solo dai gol di Mesina, siamo pericolosi nelle punizioni battute da Emiliano Melis e Alberto Usai, due autentici cecchini. Quando il GhiviBorgo andrà a leggere la nostra formazione non potrà stare tranquilli, abbiamo il capocannoniere dell'Eccellenza sarda con 33 gol, Emiliano Melis che ha giocato in serie A col Cagliari e Pierluigi Porcu che ha fatto la C1 alla Torres, Usai in mezzo al campo è veramente forte. Siamo una rosa che metterà paura anche ai nostri avversari che avranno i loro punti di forza con giocatori dal curriculum importante. In questi spareggi, però, il Castiadas non ha nulla in meno delle avversarie che incontrerà»
Avete recuperato dalla fatica della finale regionale playoff?
«Assolutamente sì, sono passate quasi due settimane. Abbiamo avuto subito alcuni giorni di riposo ma poi ci siamo allenati al massimo recuperando un po' tutti quelli che non erano al meglio l'1 maggio scorso. Contro il Latte Dolce probabilmente abbiamo pagato anche il primo caldo, giocare con quelle termperature è stata tosta ma dal momento che noi ci alleniamo alle 15 in queste settimane abbiamo assimilato l'anticipo d'estate»
Cosa è successo col Latte Dolce, eravate avanti 3-1 fino al 75' e poi l'avete spuntata solo ai supplementari
«A situazioni invertite, cioè con loro avanti di due gol e con due uomini in più, credo che anche noi avremmo fatto altrettanto giocando senza più nulla da perdere e buttando il cuore oltre l'ostacolo. Pensavamo di poterla gestire meglio ma così non è stato perché contro avevamo un'ottima squadra; è subentrata un po' la tensione, la paura e ci siamo lasciati andare favorendo la loro rimonta. Peccato, perché potevamo evitare i supplementari ma, evidentemente, a noi non ci piacciono le cose facile»
Avevate in mano anche lo spareggio per il primo posto e ve lo siete fatti sfuggire alla terzultima giornata
«Il rammarico c'era specie appena finisce il campionato perché vedi che non c'è più spazio per agganciare il primato ma, dal giorno dopo, abbiamo subito metabolizzato il fatto di aver chiuso dietro il Muravera e abbiamo solo pensato ad un campionato nostro più che positivo. L'obiettivo era raggiungere i primi tre posti della classifica, siamo arrivati secondi e va bene. Certo, ci sono state gare dove abbiamo sbagliato qualcosa, vedi quella in casa con l'Alghero dove è sfumata la possibilità di fare lo spareggio. Sono però un po' fatalista, vuol dire che doveva andare così, che era l'anno del Muravera, complimenti a loro perché se sono arrivati primi se lo sono meritati. Se avessimo chiuso la stagione a pari punti con loro probabilmente avremmo perso lo spareggio perché così doveva andare»
A vostra scusante c'era che quest'anno eravate una squadre nuova fiammante
«Non era facile riamalgarci, in una squadra rinnovata quasi completamente sorgono sempre problemi già dentro lo spogliatoio, ma sin dalla preparazione il rapporto tra di noi è stato bellissimo. Nella rosa ci sono molti giovani ed esci spesso la sera dopo l'allenamento. Il nostro rendimeto è stato forse inapsettato a differenza di altre avversarie che si presentavano con l'organico intatto rispetto alla stagione precedente. Credo abbia anche inciso il fatto i giocatori d'esperienza sono stati grandi nel mettersi a disposizione di tutti per formare un grande gruppo»
Un gruppo che ha perso strada facendo il portiere Arrus, importante poi nella vittoria del Muravera
«Con Alessandro viaggiavamo insieme e con lui ho avuto un grande rapporto, non so i motivi che l'abbiamo portato ad allontanarsi dal Castiadas ma siamo rimasti sempre in buoni rapporti, non sono infatti mancate le cene. Dispiace sì averlo perso ma il calcio è anche questo, non sai mai chi può arrivare ad agosto e non sai mai chi potrà andare via a dicembre, magari anche il compagno col quale vai maggiormente d'accordo»
Domenica eri presente in tribuna per assistere alla semifinale playoff di Promozione, Tonara e Siliqua sono sembrate due squadre di Eccellenza
«Concordo in pieno, il pubblico del Tonara però è almeno da serie C. Ero in tribuna perché coi barbaricini gioca Cristian Sanna, mio cognato ed ex compagno al Sant'Elia, e poi perché si diceva potesse esserci uno spettacolo in campo e sugli spalti. Così è stato per quanto hanno fatto i tifosi di casa e per l'agonismo e la qualità delle due squadre. Il Tonara mi piace molto, ha le potenzialità per fare l'Eccellenza; il Siliqua molto bene, in alcuni frangenti della gara ha dato anche qualcosa in più del Tonara che ha retto per la presenza di giocatori esperti come Atzori e Antonio bravi a gestire i momenti topici della partita»
Cosa ne pensi del rigore non dato al Siliqua al 92' per l'atterramento di Cacciuto?
«Dalla tribuna è sembrato rigore netto ma credo anche che l'arbitro fosse condizionato dal fatto che in una delle azioni precedenti lo stesso Cacciuto sia caduto in area senza essere toccato e non gli ha dato neanche il giallo. L'arbitro era messo meglio rispetto a tutti e si può pensare anche che non ci fosse ma l'errore del direttore di gara ci sta, noi ci conviviamo tutta la stagione con certe sviste anche se capisco il grande rammarico del Siliqua e di mister Piras che ho avuto il piacere di conoscere lo scorso anno al Castiadas»