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Giampaolo Murru, allenatore, Guspini
«Non chiamatelo torneo dei bar, chi vince va in D»

Il Guspini non si tira indietro, Murru: «Sono ambizioso e c'è in ballo un salto di categoria, ci siamo rinforzati bene, peccato per Usai»

Anche il Guspini si iscrive nel novero delle squadre di Eccellenza che puntano al bersaglio grosso, e non può essere diversamente visto che alla ripartenza hanno aderito otto squadre cui ad almeno 5 o 6 fa gola la serie D. Non si nasconde il tecnico Giampaolo Murru che riconosce due squadre un gradino sopra alle altre: «Credo che l'Atletico Uri e il Castiadas abbiano, sulla carta, un qualcosa in più delle altre a livello di organico ma poi sul campo vediamo cosa succederà. Noi stavamo dimostrando qualcosa di interessante fino all'interruzione del campionato, ora con l'arrivo anche di quattro nuovi elementi ce la giocheremo. È una ripartenza anomala, con dieci squadre in meno rispetto all'inizio della stagione e ci sono tante insidie al punto che potrebbe vincere anche la squadra meno accreditata, quella che in 12 partite sarà la più brillante, avrà meno infortuni e limiterà al massimo ogni errore che, se commesso, diventa quasi irrimediabile. Ma non chiamatelo "torneo dei bar", questo è un mini campionato di alto livello, in cui tutte le otto squadre hanno sollevato l'asticella perché c'è in ballo un salto di categoria diretto, e non è certo poco. Sarà molto bello ed equilibrato e darà un segnale di speranza per la ripartenza dell'anno prossimo quando saremo al completo. Ma ora può vincere chiunque, con quelle due citate prima che hanno un qualcosa in più».

 

Il Guspini non ha mai avuto dubbi sul dire sì alla ripartenza

«Il presidente Serpi aveva sempre detto a me e alla squadra che, se ci fosse stata la ripresa dei campionati, avrebbe portato a termine la stagione, con qualunque formula fosse stata adottata. Quando c'è stata data la possibilità di ripartire ci siamo incontrati e riorganizzati, anticipando adesso un discorso di ulteriore crescita che avremmo fatto per l'anno prossimo. Dopo aver ringiovanito la squadra l'estate scorsa, volevamo migliorare l'ultimo campionato che si era interrotto a 7 giornate dal termine. Stavamo anche andando bene, e chissà come sarebbe finito. Vista l'attuale formula, visto che hanno aderito 8 squadre proviamo a fare qualcosa in più già in questo finale di stagione. Il Guspini mi ha dato questa opportunità e io ne sono felice. La squadra aveva bisogno di tre giocatori nei punti giusti, dopo che stava già dimostrando di giocarsela alla pari con tutte. Abbiamo preso giocatori importanti e riteniamo che possiamo dire la nostra. Proviamo ad inseguire un obiettivo importante anche se, sulla carta, abbiamo un qualcosa in meno di altre»

E perché non aver colmato, eventualmente, il gap sul mercato?

«Avevo fatto una lista di nomi di giocatori che volevo e quelli sono arrivati. Uno per reparto, Federico Boi in difesa, Stefano Demurtas a centrocampo e Samuele Curreli in attacco, mentre il parco dei fuoriquota l'abbiamo arricchito con Luca Mudu, un 2001 che da due anni è titolare in Eccellenza. Paolo Uccheddu, invece, era una trattativa già chiusa a dicembre perché ci serviva sostituire in difesa il partente Recano. Con questi acquisti abbiamo fatto 9, e per andare a 10 e colmare il gap avevamo poi aggiunto Alberto Usai il quale, per caratteristiche tecniche e tattiche, è quel calciatore che ci mancava. Rappresentava la ciliegina sul torta per essere alla pari di Atletico Uri e Castiadas. Purtroppo ha dovuto rinunciare per problemi di lavoro e c'è il rammarico per non aver preso una grande persona prima di tutto. Ora abbiamo qualcosina in meno ma, come detto in partenza, la palla passa al campo, sperando di aver fatto le scelte giuste e sapendo che solo una vince» 

Giocate a Bosa ed essendo un ri-esordio dopo 5 mesi di stop ci sono tante incognite

«Noi abbiamo molto entusiasmo perché riprendiamo a giocare e amiamo questo sport. L'insidia più grossa della gara col Bosa è che il margine d'errore è davvero minimo, non ti puoi permettere di sbagliare. Partire bene è sempre importante, ora lo è ancor di più. Chi sbaglia una o due volte è già fuori. Noi dobbiamo rimanere in ballo il più in là possibile per giocarci le nostre carte nelle ultime giornate, quando tutto diventa molto interessante perché c'è una promozione in palio allettante per tutti. Non posso negare che ho l'entusiasmo nell'avere una possibilità di giocarmi questo salto di categoria, chi dice il contrario non è sincero. Sono molto ambizioso ma ho anche l'umiltà di partire dalle retrovie, come ho fatto da calciatore»

Tra le squadre che non hanno partecipato chi poteva sprintare per il salto in serie D?

«La Ferrini, senza dubbio. In questo contesto se la sarebbe giocata alla grande, la società è organizzata e Sebastiano Pinna sta facendo un gran lavoro, prova ne sia che le tre squadre del Sud Sardegna ora ai nastri di partenza siano andate a pescare tanti giocatori da loro. Due li abbiamo presi noi e un terzo colpo ci è andato male. Detto questo non posso che ringraziare la società Guspini e il suo presidente per la decisione di confermare tutti i ragazzi che c'erano ad inizio stagione essendo in grado di portare avanti gli impegni presi. Ci sarà spazio per tutti, la rosa ampia serve a gestire al meglio, tra infortuni e altri inconvenienti, 12 partite intense»

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2020/2021