«Il nostro è un percorso che non può fermarsi e parte dalle prestazioni»
Il Latte Dolce spinge forte, Bianchi: «L'Aprilia è attrezzata per far bene ma la crescita di un progetto passa dalle vittorie»
Dalla vittoria nello scontro diretto con il Trastevere alla sfida con l'ambizioso e pericoloso Aprilia. Il Latte Dolce sa di attraversare un momento importante del campionato, ha vissuto una giornata in testa dopo il successo nell'anticipo di sabato scorso per poi vedere la risposta della Turris vittorioso nel derby con il Portici. I sassarese sanno di dover picchiare ancora duro in una fase in cui si stanno delineando i rapporti di forza nel girone G dove i pontini si stanno affermando come terza forza.
Il centrocampista Daniele Bianchi conosce bene il valore degli avversari: «Domenica scorsa abbiamo ottenuto una vittoria importante, sicuramente di sostanza, ma l'obiettivo è cercare continuità attraverso il lavoro. Siamo consapevoli di aver fatto bene contro un'ottima squadra, ora affrontiamo una squadra rinnovata rispetto all'anno scorso ma attrezzata per fare bene, con in organico giocatori importanti. È una squadra solida, compatta e che esprime un bel calcio. Sono sicuro che sarà una bella partita di calcio, che abbiamo cercato di preparare nel migliore dei modi». Ancora è presto per dare giudizi sul campionato: «Sei giornate sono davvero poche, qualcosa si comincerà a capire fra almeno altre cinque sei gare. Non ci si può esprimere perché diversi valori, a mio modo di vedere, non sono ancora usciti fuori». I biancocelesti cambiano pelle: «Non abbiamo mai utilizzato un modulo fisso e la versatilità e adattamento alle varie situazioni di gioco deve essere un nostro punto forte: nell'arco di un anno, come visto la scorsa stagione, è importante adattarsi».
La squadra di Stefano Udassi nutre massimo rispetto per gli avversari ma sa dove vuole arrivare. «Il nostro è un percorso che non può fermarsi - esclama Bianchi - la crescita di un progetto calcistico passa dalle vittorie e dalla gestione dei momenti meno felici. Da questo punto di vista, abbiamo la fortuna di vivere in un ambiente equilibrato, e vale per i dirigenti e lo staff che ci guida. In questo momento, più che dai risultati, questo processo di crescita parte dalle prestazioni. Ma come detto, è un percorso che non termina. Questa è e deve essere la mentalità. È un gruppo dove tutti andiamo verso un obiettivo e per fare questo ci vogliono persone con dei valori, che vogliono stare in competizione. Valori che sono stati recepiti in maniera eccezionale da chi è arrivato e sta portando dentro qualcosa in più, e confermati da chi c'era l'anno scorso. Tutto ciò non è scontato. C'è il rispetto: è la cosa principale. Se c'è il rispetto, se riusciremo a tenere ben presente questo concetto sino alla fine della stagione, sicuramente potremo avere un vantaggio. Quando c'è rispetto il singolo si mette a disposizione e il gruppo e moltiplica il valore del singolo calciatore. È un dato di fatto, ma anche in questo caso il percorso non finisce mai, si tratta di apporre un mattoncino quotidiano».