«Non recrimino sul palo, col Barisardo giocati i 45' che dovevamo fare»
Il Monastir resta terzo, Angheleddu: «Ultime sei gare al massimo, i playoff saranno comunque un traguardo importante»
Il ritorno in corsa per il primo posto doveva passare necessariamente nel successo in quei secondi 45' della gara col Barisardo ma il Monastir non è riuscito, nello spazio di un tempo, a segnare quel gol da tre punti che l'avrebbe portata a -4 dalla capolista Budoni. Resta lo 0-0 maturato fino all'intervallo della gara sospesa il 16 febbraio scorso l'obiettivo coi campidanesi che hanno avuto alcune ghiotte occasioni la prima delle quali, dopo 15 secondi, con Frau che però ha centrato il palo. Gli ultimi venti minuti giocati con quattro punte non ha tolto forza agli ogliastrini capaci comunque di creare due buone occasioni in ripartenza.
Il tecnico Marcello Angheleddu analizza la gara sprint di Lanusei: «Inutile recriminare sugli episodi ma il palo iniziale avrebbe cambiato le sorti della partita e le dinamiche di gioco. Eravamo consapevoli che giocare un tempo contro un Barisardo così in salute, che in casa ha battuto Ossese, Tempio e Nuorese, sarebbe stato difficile. Abbiamo messo tutto e provato a cambiare qualcosa in corsa ma non ci è riuscito di vincere. Abbiamo fatto la mezza partita che dovevamo fare, provando a sbloccarla sugli episodi e limitando al massimo le loro ripartenze e in due occasioni sono stati pericolosi. Per noi giocare solo un tempo è stata una esperienza nuova, avevamo sempre la sensazione che la gara stesse per finire e la frenesia a livello emotivo poi la si riporta anche nelle scelte di gioco».
Il Monastir resta terzo ad un punto dal Tempio e sei dal Budoni: «Le prospettive sono quelle di affrontare le ultime sei partite, a partire da quella difficilissima di domenica a San Teodoro, cercando di ottenere il massimo. Abbiamo una squadra di cui non si è mai nascosto il valore, penso che a fine campionato ognuno sarà nel posto in cui merita e le componenti sbagliate sono sempre da condividere fra tutti. Arrivare ai playoff in un campionato così tosto e difficile per Monastir è comunque un traguardo importante. Con una media punti più bassa della nostra in altri anni si sono vinti campionati e con largo anticipo. In provincia di Cagliari non si facevano squadre di questo livello e per il blasone di qualche giocatore che è venuto da noi si è subito acceso un riflettore sul Monastir e non so se sia stato un bene o un male perché nel calcio si vince con l'equilibrio».