Salta al contenuto principale
Il Muravera corre verso la salvezza, la spinta arriva dalla panchina. Massessi, Mesina e Galasso: «Siamo tutti titolari e utili alla causa, un punto a Ostia ed è fatta»
Difensore, punta e portiere decisivi col Budoni

Il Muravera corre verso la salvezza, la spinta arriva dalla panchina. Massessi, Mesina e Galasso: «Siamo tutti titolari e utili alla causa, un punto a Ostia ed è fatta»

La forza del gruppo sta nel sentirsi un tutt'uno. Al Muravera è così, tutti titolari e tutti panchinari (con le dovute eccezioni) e la riprova si è avuta nel match col Budoni, un playout anticipato che i sarrabesi hanno giocato senza l'obbligo di vittoria che spettava invece ai galluresi, staccati di due punti e vogliosi di togliere alla squadra di Marco Piras l'ambita poltrona che regala la salvezza senza dover passare attraverso le sfide secche di spareggio. Il 2-2, sofferto e combattuto, porta la firma di quei "panchinari" che si sentono titolari e lo dimostrano ogni volta che vengono chiamati in causa. Andrea Massessi è il terzo centrale di difesa, ha spesso giocato al posto di Vignati o di Chessa ma per la prima volta era in aggiunta sin dal 1' ai due più esperti compagni perché come esterno basso garantisce velocità, chiusure precise e stacco aereo. Ha sbloccato il match con una girata al volo da consumato attaccante d'area di rigore. Antonio Mesina è il bomber per eccellenza e dell'Eccellenza perché era arrivato da Castiadas con un bagaglio di 45 gol stagionali, la serie D l'ha giocata in lungo e in largo col Budoni (oltre 100 presenze) e contro la sua ex sqaudra ha segnato il rigore del 2-2 appena 3' dopo l'ingresso in campo, guarda caso, al posto di Massessi. Enrico Galasso è il dodicesimo o secondo di Alessandro Arrus ma loro si considerano un portiere unico; poi, quando è stato espulso il "titolare", l'ex Tortolì e Porto Torres è entrato a freddo e ha sfoderato quattro interventi decisivi che hanno conservato il preziosissimo 2-2 per la gioia del preparatore Carlo Cirina.

 

Enrico Galasso e Antonio Mesina in mezzo esulta MassessiPer Andrea Massessi è stato il primo gol in serie D, arrivato sugli sviluppi di un calcio d'angolo. «Uno schema provato in allenamento - dice il villaputzese classe 1990 - Ho provato una bella emozione e se fosse arrivata anche la salvezza sarebbe stato il coronamento di una grande giornata». Il difensore pensa a sé e ai compagni che hanno messo un'impronta decisiva nel derby col Budoni: «È stata una rivincita delle riserve come me, Mesina e Galasso. Il campionato è lungo e c'è stato bisogno di tutti, la forza del gruppo ci ha permesso di continuare ad allenarci col sorriso, di non mollare mai». Anche Massessi ha dimostrato di saperci stare in serie D: «Ho sempre dato il massimo, ho iniziato la stagione in salita, poi è arrivato mister Piras e mi ha dato fiducia. In ogni caso giocare a fianco di Chessa, Vignati, Sogus e il resto del gruppo mi ha permesso di mettere la firma sul campionato. A Ostia andremo per vincere anche se ci basta un pareggio». Per Antonio Mesina è stato il terzo gol stagionale, l'ultimo risaliva a fine gennaio e fu decisivo per la vittoria: «Non è la mia annata migliore sotto il profilo realizzativo ma sono contento per il pareggio perché ci tiene ancora sopra tutte le altre dirette concorrente. L'importante è che il Muravera si salvi poi chi segna non importa. Io ne ho fatto pochi ma importantissimi, sono contento per la squadra perché siamo un bel gruppo e sono contento per la società che non mi ha mai fatto mancare nulla, mi pesa non segnare ma loro mi sono stati sempre vicini». La panchina è dura ma nessuno si sente fuori dal gruppo: «Siamo tutti utili alla causa e remiamo tutti verso la stessa parte, vinciamo e perdiamo tutti insieme, speriamo di gioire tutti insieme alla fine, un punto a Ostia e siamo salvi». Il 23enne di Dorgali ha calciato un rigore pesante: «Ma ero abbastanza tranquillo, certo è che se non l'avessi segnato sarebbe successo un bel casino». L'esultanza ad abbracciare Galasso: «Sono andato da Enrico perché aveva predetto il mio gol, sono contento perché ha fatto tre o quattro interventi strepitosi, è stato grandissimo». Enrico Galasso è stato un involontario protagonista catapultato nel mezzo di un finale di gara infuocato per l'espulsione di Arrus e col tecnico Piras in tribuna perché allontanato in precedenza dall'arbitro: «Stavo esultando al gol di Mesina e non avevo capito che sarei dovuto entrare perché Alessandro era stato espulso, me l'ha detto Vignati». Subito in auge con quattro interventi decisivi: «La parata più difficile? Sul colpo di testa di Balzano, ma non so come ho fatto, ero piazzato bene e ho avuto i riflessi giusti. Sui tiri da fuori area c'era vento e i miei compagni avevano le gambe chiuse non vedevo partire il pallone». L'ex portiere di Porto Torres e Tortolì è sempre pronto a dare il suo contributo: «Siamo tutti titolari, la fortuna nostra è nella società, con un presidente che non ci ha fatto mai mancare niente ed è una delle persone più pulite nel mondo del calcio, e del mister Piras che ci fa sentire tutti titolari, quando serve entriamo e siamo decisivi. Sono contento della mia prestazione, faccio parte anche io della salvezza del Muravera, col Budoni è andata bene un punto era importante come lo sarà a Ostia così andiamo in vacanza. La salvezza sarebbe meritata».

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
16 Ritorno
Girone G