«Visti gli inizi non sembra vero, ora siamo tosti»
Il San Teodoro punta ai playoff, Pittalis: «Vogliamo far diventare questa stagione memorabile»
È lì in mezzo alla classifica che procede a folle velocità ma ancora a fari spenti. Il San Teodoro, per dirla come il suo allenatore Giovanni Pittalis è «nella terra di mezzo», a quota 31 punti e a 6 lunghezze dalla zona playoff e la stessa distanza dal quintultimo posto occupato dal Calangianus, prossimo avversario dei viola dopo la sosta. I dati dicono che i galluresi sono la squadra con la miglior striscia positiva del campionato (4 vittorie e 2 pareggi), capitan Elia e compagni ora si interrogano su cosa fare in questo finale di campionato. «Ho intenzione di chiedere ai miei giocatori - dice Pittalis - se vogliono tentare di trasformare questa stagione in memorabile, per ora è già importante perché se pensiamo a come eravamo ad inizio campionato sembra impossibile poter parlare ora di zona playoff».
State volando e, dopo aver battuto anche il Samassi, sembra non vogliate arrestarvi
«Viste le premesse iniziali non sembra vero, abbiamo sofferto tanto con una squadra che non era attrezzata per fare l'Eccellenza. Poi è stato importante aver fatto tre innesti tra gli "anziani" e aver preso due fuoriquota. Ora è davvero difficile affrontarci e se poi mancano uno o due giocatori siamo in grado di sostituirli adeguatamente»
Scontato dire "se il San Teodoro fosse stato così sin dall'inizio", ma allora spieghiamo perché non lo è stato
«È una considerazione ricorrente. Diciamo che inizialmente, pur nutrendo qualche speranza, non si era preparati al ripescaggio, poi ci si è resi conto che conto che servivano tre innesti di spessore e così è stato con gli acquisti di Deliperi e Sias e il tesseramento di Mascia che arrivava dall'esperienza in Lituania. Si dice che l'appetito vien mangiando e con loro tre abbiamo fatto la differenza unito al fatto che sono arrivati due giovani molto validi come Nieddu dal Porto Rotondo e Frau dall'Olbia. Con una rosa potenziata la crescita è stata esponenziale»
Arrivati a 31 punti ora che si fa?
«Vogliano mettere paura alle grandi del campionato così come stiamo facendo da quasi due mesi a questa parte. Nel girone di ritorno abbiamo recuperato punti su tutti tranne che al Castiadas perciò dico: "Perché non provarci?". Anche per dare un senso grandissimo alla stagione e maggiore visibilità ai miei calciatori anziani e giovani che siano»
Il vostro sogno si può alimentare dal fatto che avete tanti scontri diretti
«Quello è un dato molto importantissimo. Incontriamo le prime sei in classifica tranne il Latte Dolce che abbiamo già battuto in casa loro, sul nostro campo devono venire Fertilia e Castiadas mentre giochiamo fuori contro Taloro, Porto Corallo e Olbia. Noi, di sicuro, ci proviamo»
Proprio contro l'Olbia risale l'ultima vostra sconfitta, 8 gare fa, che poi è l'unica nelle ultime 15 giornate
«Un peccato quella sconfitta perché arrivammo al derby in condizioni precarie e con la difesa azzerata. Io fui costretto a schierarmi in difesa e, nonostante tutto, non demeritammo affatto, chi ha visto la gara disse che avremmo potuto anche pareggiare»
La stagione memorabile dovrete costruirla già dalle prossime due trasferte
«Dopo la sosta ci aspettano due gare toste. Il Calangianus lo conosco bene perché ci ho giocato, il campo sarà pesante e per noi sarà durissima. La loro sconfitta col Castelsardo non cambia il mio giudizio sulla squadra di Tore Mamia, so che giocheranno al massimo anche perché hanno l'obiettivo di evitare i playout. Gavoi è un altro campo notoriamente ostico, il Taloro poi gioca bene. Sappiamo che ci aspettano due grandi battaglie ma penso che anche le nostre avversarie abbiano di che temerci, se siamo al massimo possiamo creare grandi problemi a tutti»
In questa vostra striscia positiva i 2 pareggi sembra siano state due mancate vittorie
«A Muravera il successo ci è sfuggito di mano ma un pareggio nel Sarrabus ci può stare perché incontravamo la squadra del momento che poi ha vinto la Coppa Italia e battuto Fertilia e Taloro prima di cadere domenica scorsa nel derby a Castiadas. Il vero rammarico sta nella gara in casa contro il Pula, una giornata storta nella quale si è fatta sentire la mancanza di Mascia in fase conclusiva. Avremmo potuto avere due punti in più ma questi sono calcoli che non hanno valore perché magari non avremmo poi vinto in casa del Latte Dolce»
Il dato certo è che il San Teodoro è la quarta miglior difesa e in attacco state aggiustando di molto il tiro
«Tutto il nostro cammino è stato caratterizzato da una grande solidità difensiva e ora abbiamo iniziato a farci valere anche sotto l'aspetto realizzativo, crescendo molto come dimostrano alcune vittorie fatte con più di un gol di scarto»
Ma vi manca un bomber alla Usai o Viani, quello da una ventina di gol
«Può essere che con un grande realizzatore sarebbe stato diverso ma io non cambierei nessuno della mia squadra. Ricordo che Kozeli ha segnato 6 gol ed è un '94 che a noi è molto utile per il lavoro che fa per la squadra, contro il Samassi ad esempio ha regalato l'assist del gol a Sias e Cristian è un giocatore importante che fa la differenza. Io dico che stiamo bene così, a volte si pensa che facendo cambiamenti si migliori ma può darsi invece che si alterino gli equilibri e sorgano altri problemi. Quando giocavo in serie D nel Tavolara, ricordo che l'Alghero di Mauro Giorico si piazzò meglio di noi, al quinto posto, e coi playoff ottenne la promozione in C2. Quella squadra non aveva un bomber vero ma giocava benissimo. E al girone d'andata era ultima...»
Pittalis si vede sempre meno in campo e più in panchina da che dipende?
«Principalmente da un infortunio che subii proprio nella gara persa con l'Olbia. Poi ho visto che dalla panchina sono di maggior aiuto specie per i più giovani e riesco a curare certi aspetti che in campo possono sfuggire. Ma dico anche che è bellissimo giocare e dare indicazioni e consigli da dentro il rettangolo di gioco, in squadra non c'è un giocatore con le mie caratteristiche e spesso sono costretto ad entrare a gara in corso come ho fatto ultimamente perché serve un saltatore in mezzo al campo e che gestisca palla con esperienza. Vero è che l'età avanza e che questo sarà il mio ultimo campionato con le scarpette ai piedi»