Oggi il recupero col Calangianus: «La prima di 16 finali»
Il San Teodoro si sblocca, Ciarolu: «A Porto Torres la vittoria del cuore. Ci siamo rinforzati bene e i playout non sono lontani»
Una stagione densissima di contrattempi, sin dalle primissime battute; un gruppo di ragazzini giovanissimi, tutti provenienti dalla Juniores, chiamati ad affrontare una dimensione difficile e impegnativa come quella del campionato di Promozione; 14 partite disputate nel girone di andata senza nemmeno lo straccio di un punticino all'attivo, con 59 reti incassate e solo 3 realizzate: in sintesi, questo è il romanzo a tinte cupe in cui si è trovato coinvolto, suo malgrado, il San Teodoro, affidato, da metà campionato in poi, alla sapiente guida di mister Celestino Ciarolu. Il carismatico tecnico ha cercato di mantenere il gruppo compatto, nel bel mezzo della tempesta, in attesa della finestra di mercato invernale, in cui il club ha fatto diversi movimenti importanti in entrata con l'intento di dare una decisa svolta al proprio cammino e, a dire il vero, i primi risultati positivi stanno già arrivando, come conferma il pesantissimo e decisamente incoraggiante 2 a 1 rifilato a domicilio ad una diretta concorrente per la salvezza come il Porto Torres.
Il primo successo, dunque, rilancia prepotentemente le quotazioni dei viola, che nel pomeriggio scenderanno nuovamente in campo nel recupero dell'11ª giornata contro il Calangianus: si tratta di una tappa fondamentale, il classico appuntamento da non sbagliare; l'intento è quello di regalare ai propri tifosi la prima vittoria tra le mura del “Comunale”. All'orizzonte, intanto, la super sfida con la corazzata Thiesi.
«Con l'arrivo dei giocatori nuovi le cose per noi, logicamente, sono cambiate molto — ammette Celestino Ciarolu — È da due giornate, ormai, che possiamo contare sui rinforzi, anche se c'è da sottolineare che molti di loro stanno ancora lavorando per raggiungere la condizione fisica ideale, considerando che hanno saltato la preparazione di inizio anno, ma stanno già dando l'anima per questa squadra. Gli allenatori possono intervenire e risolvere i problemi sino ad un certo punto, in campo infatti ci vanno i calciatori che, soprattutto se non sono di categoria, non riescono ad incidere sulla partita come si vorrebbe. I nuovi innesti, che tra l'altro conoscono molto bene la Promozione, ci hanno regalato una dose massiccia di esperienza e solidità: ora possiamo affrontare gli avversari a viso aperto, prima invece dovevamo preoccuparci principalmente di limitare i danni, una situazione un po' snervante, a dire il vero».
Il tecnico poi precisa. «Non vorrei essere frainteso: i ragazzi non sono affatto male, hanno anzi molte potenzialità da esprimere, ma quando sei giovane per crescere e migliorare hai bisogno di una figura carismatica al tuo fianco, all'interno del rettangolo di gioco, che ti guidi e ti supporti, altrimenti si fa davvero tosta».
Il San Teodoro nelle ultime uscite ha mandato chiari segnali di risveglio.
«Già a partire dalla sfida di Fonni: se non avessimo rimediato l'espulsione del nostro portiere al 35' del primo tempo, infatti, credo proprio che non avremmo mai perso quella partita, contando poi che abbiamo sbagliato il calcio di rigore del possibile pareggio. Nonostante tutto abbiamo fatto una gara all'attacco, puntando al bottino pieno, come ci è capitato spesso, del resto».
L'epilogo del duello con il Porto Torres è stato, finalmente, positivo.
«Per noi si trattava di una finale, come tutte le restanti 16 partite che ci mancano da qui alla fine, compresa dunque la sfida al Calangianus che recupereremo proprio questo pomeriggio». Il tecnico, ex giallorosso tra l'altro, fa i conti. «Se riuscissimo a vincere saliremmo a quota 6, a sette lunghezze dai playout, un margine ampiamente recuperabile. Ma ora spetta a noi: dobbiamo vincere, per forza, non abbiamo alternative».
Il San Teodoro è pronto a dar battaglia. «Puoi starne certo: ora tutte le squadre che affronteremo dovranno sudarsi i tre punti; batterci non sarà più una passeggiata per nessuno, come capitava magari sino ad un mese fa, poi è chiaro, le cose andranno come devono ma dal punto di vista mentale e atletico ci siamo. Io posso aggiungere solo che se avessi avuto questa rosa da agosto ora ci troveremo tra le prime quattro posizioni, anche se fare preventivi nel calcio è impossibile».
I viola ripartono proprio dall'ottima prestazione offerta domenica. «La differenza tra noi e il Porto Torres è stata, principalmente, sul piano della mentalità: abbiamo dimostrato di avere più fame, lottando su ogni pallone, senza mollare mai, nemmeno di un centimetro. Siamo riusciti a buttare il cuore oltre l'ostacolo, come si dice in questi casi».
Le insidie non mancavano di certo. «Soprattutto perché in porta c'era un ragazzino della Juniores all'esordio nel campionato di Promozione, dunque eravamo un po' preoccupati ma per fortuna è andato tutto bene. Dopo i primi 5' di studio abbiamo preso coraggio e ci siamo espressi bene, se le cose ci fossero girate male, comunque, ce ne saremmo fatti una ragione, senza drammi».
Ciarolu spende parole importanti per i turritani. «Mi hanno fatto un'ottima impressione: se li avessimo incontrati anche e solo venti giorni fa ci avrebbero rifilato tre o quattro gol, ma ora sarà tosta per chiunque, nonostante non abbia ancora a disposizione una punta di ruolo e sia costretto ad adattare gli esterni avanzati. I ragazzi si stanno mettendo a disposizione con uno spirito di sacrificio esemplare: Maccioni, un esterno che arriva dal Budoni, è stato schierato come centrale difensivo, e ha fatto una partita praticamente perfetta, tra le altre cose; Loddo invece ha dovuto ricoprire il ruolo di terzino basso; non posso fare altro che ringraziare tutti per il grande impegno che ci stanno mettendo, anche se avessimo perso saremo comunque usciti a testa alta. La mentalità è quella giusta». Quello che manca, ora, sono i risultati. «Proveremo a conquistare la prima vittoria in casa, sarebbe anche ora (ride). Il Calangianus non è una compagine scarsa, anzi, possono contare su tanti ottimi giocatori, li conosciamo bene, sappiamo a cosa andremo in contro ma ci sentiamo pronti, discorso che vale anche per il Thiesi, sia chiaro».
Ciarolu lancia già il guanto della sfida a mister Rassu, con i nero-verdi che all'andata si imposero con un larghissimo 12 a 0.
«Io il giorno non c'ero, ma queste cose non le mando giù. Se fossi stato in panchina avrei subito detto a Gianmario, che peraltro è un mio amico, che è una cosa assurda comportarsi in quel modo contro una banda di ragazzini, avrebbero potuto dimostrare un briciolo di cuore e di buon senso in più. Abbiamo un po' il dente avvelenato, è normale, e ora cercheremo di rifarci in campo».
L'allenatore ripercorre le tappe principali di un avventura complicatissima, ma allo stesso tempo stimolante. «Quando mi hanno contattato per andare a dare uno sguardo alla situazione ho capito subito che non si trattava di un quadro semplice: la squadra rimediava sconfitte piuttosto pesanti e sembrava non ci fosse verso di uscire dal trend negativo. Il mio obbiettivo era quello di arrivare a dicembre, per poi correre al riparo nella finestra di mercato invernale, magari tirando su qualche punticino».
La fortuna, come se non bastasse, spesso non ha girato dalla parte del San Teodoro.
«Contro l'Ilva abbiamo perso all'87', la sconfitta con il Posada ha del clamoroso per la quantità di palle gol che abbiamo sprecato, ma questi ragazzi hanno sempre onorato la maglia; i valori in campo però erano troppo squilibrati a favore delle nostre rivali».
Il girone di ritorno, c'è da scommetterci, avrà tutto un altro sapore.
«Cerchiamo di fare più bene possibile, non abbiamo mollato quando eravamo nel pieno della crisi, non molleremo di certo ora che ci siamo rinforzati. Ho sempre creduto in questo gruppo, sapevo che prima o poi sarebbe uscito fuori un po' del nostro orgoglio; del resto era impossibile che una situazione così assurda continuasse ad andare ancora avanti, anche se abbiamo dovuto ingoiare tanti bocconi amarissimi, e non è stato facile, ma io non mi arrendo: rimarremo in corsa per i play-out sino all'ultimo secondo».