«La dedica a Pilloni? Atto dovuto lui ci sostiene»
Il Sanluri vince dopo l'aggressione, Prastaro: «Mi aspettavo dai ragazzi una grande gara col Porto Corallo»
La miglior risposta sul campo che poteva dare il Sanluri l'ha data vincendo in casa del Porto Corallo. La settimana scorsa il nome della squadra mediocampidanese ha avuto una ribalta nazionale "negativa" per l'ormai nota vicenda dell'aggressione di due domeniche fa all'arbitro Luigi Cannas - in occasione della gara di campionato contro il Tortolì - da parte del presidente del club Paolo Pilloni, poi inibito dalla Federazione sarda per 5 anni mentre il questore di Cagliari gli ha inflitto il daspo sempre per 5 anni. Inevitabile era stato anche il verdetto del Giudice Sportivo che ha assegnato la vittoria a tavolino per 3-0 a favore degli ogliastrini. Con queste premesse la squadra di Antonio Prastaro ha affrontato la forte formazione di Andrea Piccarreta che, nella precedente uscita casalinga, aveva demolito - guarda a caso - il Tortolì per 5-2 ma il campo ha poi detto che Ernesto Pilloni e compagni hanno vinto con carattere grazie al gol di Congia dopo 32'. «Abbiamo passato una settimana anomala - spiega il tecnico dei biancorossi - Ho cercato di sdrammatizzare e di evitare di commentare l'accaduto che ci ricorderemo per tutta la vita e che avrà purtroppo strascichi extra-sportivi. La squadra ha comunque dei valori morali e tecnici e a Villaputzu ha soltanto proseguito quello che aveva fatto vedere per un tempo contro il Tortolì. È stata fatta ancora un'ottima prestazione con l'unica differenza che domenica abbiamo terminato la partita».
Come ha vissuto la squadra l'episodio dell'aggressione?
«I ragazzi sono molto giovani, il giorno non hanno fatto nessun commento, erano impauriti per il trambusto che si erano creato negli spogliatoi e hanno vissuto l'episodio spiacevole con molta educazione. È stato difficile dire loro che non sarebbero potuti scendere in campo nel secondo tempo ed erano dispiaciuti che poi avrebbero perso a tavolino una gara quando erano convinti che l'avrebbero potuta vincere»
Che valore ha, perciò, questa vittoria?
«Tanto, perché è la prima della stagione, perché dà maggior autostima e convinzione ad un gruppo molto giovane, perché è arrivata giocando bene stando sempre concentrati»
Avete voluto dedicare al presidente Pilloni la vittoria con un "selfie" dallo spogliatoio
«Un atto dovuto e spontaneo. Lui ha vissuto sempre le gare con la squadra in panchina, durante tutta la scorsa settimana non è mai venuto al campo ma ci ha fatto avere sempre messaggi di vicinanza dagli altri dirigenti. Non ha vissuto il successo in prima persona ma sappiamo che era contento»
Dall'esterno si pensa che tra inibizione e daspo il presidente possa mollare
«Noi ci auguriamo che il suo impegno non manchi al Sanluri, un secondo dopo il fattaccio lui stesso era profondamente pentito e mi ha detto: "Ho fatto la ca....ta più grande della mia vita". Stiamo percependo che si sente ora in dovere di non far mancare il suo appoggio alla squadra e in ogni caso il cognome Pilloni è ben rappresentato nel Sanluri: c'è la figlia Stefania che è vice-presidente, il figlio Filippo gioca in prima squadra, il nipote Ernesto è il capitano. La nostra speranza è che non si disinnamori del calcio e del Sanluri, noi faremo di tutto affinché conservi la passione che ha sempre messo in 15 anni di presidenza e confermato questa estate quando ha iscritto la squadra e condiviso con me il progetto di dare ancora più spazio ai giovani»
Non temete delle ripercussioni arbitrali?
«Assolutamente no. Noi crediamo che gli arbitri dirigeranno sempre in maniera equa le nostre gare pur facendo gli errori che sono normali possano accadere sia a favore nostro che a sfavore. Anzi, io ai ragazzi ho chiesto di aiutare ulteriormente il loro operato evitando il più possibile di protestare. Al di là che contro il Porto Corallo l'arbitro fosse non sardo, mi aspettavo proprio una direzione di gara equa, come poi è stata e non ho dubbi che avverrà in futuro anche con gli arbitri sardi»
La Coppa Italia vi rimanda in campo domani, che speranze avete di passare il turno?
«Partiamo dalla sconfitta di 2-1 a Castiadas perciò vincendo 1-0 si possono conquistare i quarti di finale. Faremo un po' di turnover perché devo dosare le forze dei ragazzi visto che giochiamo tante gare ravvicinate, i sarrabesi sono forti ma noi ci proveremo»
All'andata la gara fu equlibrata e decisa da un rigore al 90', in campionato avete perso di misura ma ora il Castiadas sembra esploso col 6-0 al Porto Torres
«In entrambe le gare credo meritassimo il pareggio, in campionato non ci fu dato un calcio di rigore ma lì apprezzai l'arbitro Cherchi che, alla mia protesta, rispose in modo tranquillo: "Se ho sbagliato l'ho fatto di sicuro in buona fede". Il confronto con l'arbitro deve essere sempre di questo tenore. Il 6-0 contro i turritani è stato eclatante ma la forza del Castiadas non l'abbiamo certo scoperta dal risultato di domenica, Giampaolo Zaccheddu è un tecnico capace che aveva bisogno di tempo per amalgare un gruppo nuovo e tuttora menomato da infortuni eccellenti. Nella loro rosa c'è un buon mix di giocatori esperti e di giovani interessanti, anche del '97, e non si può pensare che in un mese funzioni tutto bene»
Il Castiadas potrà lottare per il salto di categoria?
«Io vedo il Lanusei la squadra più completa del campionato e che sarà destinata a fare il vuoto anche se Ploaghe e Latte Dolce faranno di tutto per contrastare la squadra di Francesco Loi. Il Castiadas, come pure il Muravera, sono tra le squadre più competitive del torneo e potranno dire la loro se avranno continuità nei risultati»
Per la salvezza, invece, è una lotta equilibrata nella quale il Sanluri può dire la sua
«I risultati di domenica lo confermano. Adesso sono in difficoltà Alghero e Calangianus ma hanno organici per riprendersi. Noi dobbiamo continuare a lavorare con entusiasmo, convinti che faremo una bella figura come la sta facendo lo stesso Fertilia che ha messo su una squadra giovane e interessante»
Prastaro ha guidato squadre come Muravera e Nuorese costruite con giocatori affermati, a Sanluri negli ultimi anni le rose sono state composte per lo più da giovani
«Ho voluto mettermi in discussione, quando alleni squadre giovani il tecnico può incidere di più, negli allenamenti tutti danno il massimo mentre il giocatore esperto e affermato tende a gestirsi. Quando hai il "fuoriclasse" in squadra, poi, i compagni pensano sempre ad appoggiarsi a lui per risolvere le gare. A Sanluri stiamo lavorando bene e i miglioramenti sono tangibili di domenica in domenica»