«Salvi coi giovani, fatti gli interessi del club»
Il Serramanna stacca la Spini: «Non confermato in panchina senza un vero motivo»
Il Serramanna non riparte da Riccardo Spini. Il club del presidente Enrico Maccioni ha deciso per la non riconferma del tecnico che ha chiuso la stagione al 9° posto con 42 punti nel girone A di Promozione. L'ufficializzazione è arrivata domenica pomeriggio con la chiamata del direttore sportivo Leo Costa all'ex tecnico di Quartu 2000 e Asseminese che ha appreso la notizia della mancata conferma con poca sorpresa: «È vero che la società ha dovuto portare avanti una fusione ma questa situazione è stata tirata per le lunghe, troppe settimane di silenzi e mancate risposte alle mie telefonate. Mi aspettavo un esito del genere, i segnali a fine campionato erano questi».
Qual è stata la motivazione della mancata riconferma?
«Sinceramente non mi è stata detta. A Serramanna decide il presidente Maccioni posso immaginare che ciò dipenda dal fatto che non si era creato un grande feeling tre me e lui perché invece col resto della dirigenza ho sempre avuto un ottimo rapporto»
Normalmente un presidente guarda al lavoro svolto e se il tecnico è entrato o meno in sintonia col gruppo
«lo l'anno scorso sono arrivato per volontà soprattutto di Pruneddu, sponsor della squadra, quando il mercato era stato già fatto. E devo dare atto alla società e al diesse Costa che, volendo abbattare l'età media del gruppo, hanno costruito una squadra molto giovane con ragazzi di valore. Io ho condiviso il progetto e ho cercato di trarre il massimo dall'organico, penso che tutto abbia funzionato bene se poi i criteri per la riconferma seguono altre logiche da quelle tecniche mi cadono le braccia per non dire altro»
Spini si ritiene soddisfatto del proprio lavoro
«Posto che si può fare sempre di più, io ricordo che abbiamo raggiunto la salvezza con 4-5 giornate d’anticipo, ho giocato in 16 partite con 5 fuoriquota, in altre 4 gare ne avevamo in campo addirittura 6 e siamo a 20, poi in 8 occasioni ho schierato 4 giovani e solo in 2 parte, su 30 globali, c'erano i 3 giovani come prevedeva il regolamento. Senza dimenticare che i non fuoriquota erano giovani ugualmente come Aresu dell'87, Usai dell'89, Pruneddu e Oppes del '90 e Festa del '91, in mezzo agli "anziani" Sitzia ('77) e Sanna ('80). Aggiungo che abbiamo chiuso la stagione con 31 gol subiti, che è la miglior difesa tra le squadre "normali" del campionato tolte le due corazzate Samassi e Porto Corallo»
L'identikit dell'allenatore perfetto per una società che ha risorse economiche limitate
«Più che altro di uno che fa gli interessi della società, che a dicembre ha rifiutato di rimpiazzare due svincolati "anziani" perché avrebbero tolto spazio ai giovani che si stavano crescendo a vista d'occhio. A fine campionato, il fuoriquota che ha giocato meno, tra più di dieci che sono stati schierati, ha almeno 5 presenze. Io vedevo al campo i genitori dei ragazzi contenti per la considerazione che ricevevano dal sottoscritto, abbiamo ricevuto tanti complimenti dagli avversari ed è per tutti questi motivi che mi resta l’amaro in bocca. Poi la società ha il sacrosanto diritto di fare qualsiasi scelta ritenga sia la migliore»
Quali sono i ragazzi del Serramanna che potrebbero ben figurare in categorie superiori?
«Fare dei nomi non mi sembra giusto, tutti sono bravi e tutti sono pronti per fare il salto di qualità insieme allo zoccolo duro della squadra. Per questo la delusione nel non poter continuare il bel lavoro fatto, sentivo mia questa squadra. In ogni caso, la prossima stagione il Serramanna riparte con prospettive ottime, chi verrà dopo di me non troverà certo il deserto»
Il futuro di Riccardo Spini?
«Sono deluso ma la voglia di ripartire è tanta, anche in altre stagioni sono passato da vicende poco simpatiche e sono ripartito con entusiasmo cercando sempre di fare calcio»