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Roberto Porru il tecnico cagliaritano del Seui Arcuerì
Il diesse e il brasiliano: «Al campo si respira aria di casa, così si può andare lontano»

Il Seui Arcuerì non si ferma più, Pilia ed Henrique: «Il segreto è il legame tra squadra e paese, c'è un entusiasmo mai visto prima»

Sette vittorie di fila. L'ultima, la più dolce. Uno a zero a domicilio nella sfida d'alta classifica contro il Lunamatrona. Sorpasso ai danni dell'Isili e secondo posto in solitaria, a un solo punto dal Meana Sardo. Il Seui Arcuerì, dopo un avvio stentato, ha finalmente ingranato. Sconfitta, quella sconosciuta. Nove risultati utili di fila, l'ultimo inciampo risale addirittura a novembre. «All'inizio abbiamo faticato un po', ma nessuno ha mai dubitato della serietà del progetto - esordisce il direttore sportivo Daniele Pilia - I ragazzi dovevano prendere confidenza con il metodo di lavoro del mister, hanno avuto bisogno di un periodo di rodaggio. Ma non hanno mai fatto mancare impegno e professionalità». Adesso si stanno raccogliendo tutti i frutti del lavoro minuzioso di mister Roberto Porru (nella foto di Elisabetta Meloni). «Una bravissima persona, per me non è solo un allenatore ma prima di tutto un amico - confessa Bruno Henrique De Santana Martini - siamo davvero fortunati ad averlo con noi». Il giovane classe '96 brasiliano, studente di lingue all'Università di Cagliari, sottolinea quanto sia importante la figura di Porru per l'intero gruppo: «Ci ha trasmesso la mentalità giusta, ripete di continuo che non possiamo abbatterci per una sconfitta ed esaltarci per una vittoria. Il campionato è ancora lungo, e noi dobbiamo pensare a una partita per volta se vogliamo ambire a qualcosa di importante. Il lavoro, poi, è una componente fondamentale».

 

Risultati che nascono da una precisa filosofia, che ricorda il modello dell'Athletic Bilbao. «Per noi è un orgoglio mantenere un'anima autoctona, e ci teniamo stretti questa soddisfazione - ci tiene a precisare Pilia - Quasi tutti i nostri giocatori sono nati a Seui. Senza contare che due ragazzi sono fidanzati a Seui e ormai veterani della squadra, e che Bruno è considerato da tutto il paese un "cittadino onorario"». «Credo sia il posto migliore in cui abbia mai giocato - conferma il centrale sudamericano - Il legame tra squadra e città è unico. Le persone sono tutte molte gentili e accoglienti, per non parlare dei dirigenti. Qui mi sento a casa». Il tassello mancante era rappresentato dalla questione campo, come sottolinea il diesse Pilia: «Abbiamo iniziato il campionato nel campo del Sadali e abbiamo sofferto la lontananza dal paese e dai nostri concittadini. Poi, per giunta, siamo anche un pochino scaramantici... La partita con il Gergei ha segnato la fine del nostro esodo: 250 persone, show della banda del paese prima della partita e festa dopo i 90 minuti. Quest'anno poi festeggiamo il 50° anniversario, quindi tutto ha avuto un sapore speciale. E non ne abbiamo più perso una». La strada è lunga, l'obiettivo fissato. A Seui, intanto, tutti si sono già allacciati le cinture.

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2017/2018
Tags:
Seconda Categoria
Girone E