«Mennella è stato fondamentale, i dirigenti non ci hanno mai fatto mancare nulla»
Il Seui Arcuerì si riprende la Prima, Porru: «Nel girone di ritorno abbiamo cambiato marcia ma le nostre avversarie meritano un applauso»
L'avvio di stagione non è stato dei più positivi, con tre pareggi e due sconfitte nelle prime otto gare, anche se il calendario non era di certo dei più agevoli, considerando le sfide dirette contro Meana, Atzara e Isili, le compagini che in definitiva avrebbero poi lottato sino all'ultimo per il salto di categoria. Con il passare del tempo però il Seui Arcuerì ha saputo trovare la continuità giusta, sia sul piano dei risultati che per quanto riguarda il gioco espresso, con mister Roberto Porru che è riuscito a tirare fuori il massimo, in termini di grinta e di determinazione, dal gruppo a sua disposizione. Le cose sono andate decisamente meglio nella seconda parte, anche se la sconfitta rimediata proprio a Meana lasciava già intuire come sarebbe stato il futuro prossimo, con un testa a testa avvincente tra le due compagini, che si è concluso soltanto con lo spareggio, una sfida secca fondamentale per dare un nome alla vincitrice. A spuntarla, sono stati proprio i giallo-blu, che ora si godono la festa, bella e intensa così come lo è stata la lunga marcia verso il titolo.
«Quella di domenica è stata una partita decisamente equilibrata — dichiara Porru commentando lo spareggio che valeva per l'approdo in Prima Categoria — noi siamo stati più bravi a concretizzare le occasioni create, ma anche loro hanno disputato un buon match».
Nonostante la grande posta in palio è andato tutto per il verso giusto. «Un confronto molto corretto, credo sia giusto sottolinearlo, con una cornice di pubblico degna delle grandi occasioni». Il Seui ci è arrivato al top della forma. «In settimana siamo riusciti ad allenarci con grande serenità, consapevoli della bontà del nostro gioco. In questi casi però può succedere di tutto, era una partita secca, aperta ad ogni risultato».
Il tecnico svela un retroscena particolarmente curioso. «Subito dopo il pranzo, prima di andare al campo, ci siamo rilassati un po', per stemperare la pressione, ascoltando un po' di musica brasiliana, tra giochi e scherzi. Credo che sia stato molto importante per tenere la testa sgombra».
In campo poi, come spesso accaduto in questa stagione, ci ha pensato bomber Loi a risolvere le cose. «La nostra punta di diamante in attacco; ha disputato una stagione favolosa, ma ne approfitto per rimarcare il grandissimo lavoro di Roberto Mennella, un portiere che a 44 anni sa essere ancora un vero leader, come se ne trovano pochi in giro, sia dentro al rettangolo di gioco che soprattutto nello spogliatoio. Un esempio per tutti noi sul piano della personalità e della professionalità, della costanza e del carisma; un punto di riferimento per tutti i compagni, oltre che un allenatore in campo. Assieme a lui, ci tengo a citare il papà Salvatore, suo preparatore, che ha svolto il compito nel migliore dei modi, è sempre stato presente nel corso di questa lunghissima stagione». Porru spende parole importanti anche per la dirigenza. «Vorrei ringraziarli personalmente per il modo in cui ci hanno supportati, in tutto e per tutto, senza farci mancare niente, anche quando le cose non giravano al meglio».
Il Seui ha messo in piedi una piccola grande impresa. «Merito soprattutto di questi ragazzi, che ci hanno sempre creduto e si sono messi a disposizione. L'aspetto fondamentale credo sia il fatto che questa rosa è composta da 21 giocatori, di cui 18 sono del paese, peraltro piuttosto giovani. Credo sia una bella risorsa per il futuro del club, una società sana che ora può contare su una buona base di atleti con cui programmare le prossime mosse».
A partire dal prossimo campionato di Prima Categoria, con Porru che potrebbe ancora guidare il suo Seui. «Ci vedremo a breve con la società, ma credo che non ci saranno particolari problemi. Mi dispiacerebbe lasciare l'opera a metà strada, per questo dico che sono intenzionato a dare continuità a quanto fatto sino ad ora e a proseguire con loro». Il tecnico ha svolto un ruolo decisivo. «Ho cercato di trasmettere la mia idea di spirito di squadra: nei momenti di difficoltà è facile perdere la calma e la pazienza, ma noi siamo riusciti a rimanere sempre uniti e tranquilli. Per il resto, ho chiesto un pizzico di professionalità, soprattutto nella frequenza agli allenamenti: se vuoi vincere devi curare ogni dettaglio. Dal punto di vista psicologico invece, c'era da instaurare nuovamente una mentalità vincente, considerando che erano reduci da una retrocessione piuttosto prematura».
Quello del Seui è stato un campionato emozionante, con una rimonta da applausi. «Alla decima di andata ci trovavamo a nove punti dall'Isili. Il gruppo però non ha mollato di un centimetro, vedevo tanta caparbietà negli allenamenti e ho pensato che se riuscivamo a spingere così forte nonostante il distacco avremmo potuto dire la nostra. E i fatti ci hanno dato ragione».
Nella seconda parte i giallo-blu hanno letteralmente cambiato marcia. «La svolta è coincisa con l'inaugurazione del nuovo campo in sintetico, considerato che in precedenza eravamo costretti a giocare le partite interne a Sadali. Nel girone di ritorno dunque abbiamo ritrovato la nostra roccaforte e i nostri tifosi, che ci hanno dato un'ulteriore spinta. Da quel momento, non ci siamo più fermati».
Onore alle rivali, che hanno contribuito in maniera sostanziale a tenere in bilico il discorso per il titolo. «Meana, Isili, Belvì e Atzara si sono confermate compagini molto quadrate, anche piuttosto belle da vedere e sicuramente ben messe in campo».