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Pierluigi Scotto, Beniamino Manunta, Sorso
Manunta ammette: «Ci siamo arenati nelle strutture»

Il Sorso naufraga senza campo, Scotto dice stop e libera i giocatori: «Giusto fermarsi finché si è in tempo»

I primi mattoni erano stati messi, il cantiere Sorso era appena ripartito per la terza avventura in Eccellenza grazie al prodigarsi nelle ultime settimane del diesse Beniamino Manunta e del presidente Piermario Fenu con tanto di tassa di iscrizione versata, di conferma del tecnico Pierluigi Scotto e dei primi accordi coi giocatori tra riconfermati (Altea, Lazzari, Desole, Fois) e nuovi arrivi (Carboni, Ravot, Domizzi). Ma la costruzione della nuova casa biancoceleste si arresta improvvisamente e, probabilmente, irreversibilmente perché puoi avere un tecnico, puoi avere dei giocatori ma se non hai il campo per iniziare gli allenamenti e disputare le gare ufficiali oltre non si può andare. 

 

Dispiaciuto e rammaricato lo stesso tecnico Scotto che si vede costretto a rinunciare dopo essersi buttato a capofitto in questa terza avventura in biancoceleste con la voglia e la determinazione di vincere una sfida nuova e stimolante: creare un gruppo di giocatori quasi del tutto nuovo e praticare il bel calcio visto in questi due anni. «Avevo accettato di continuare con l'entusiasmo di chi prova a costruire una squadra completamente nuova, con un certo coraggio e con il mettersi sempre in discussione. Ma, visti i problemi attraversati lo scorso anno, visti quelli logistici che si sono aggiunti e constatato che il 5 agosto non si riusciva a partire con la preparazione, ho deciso che non potevo andare oltre. Ho chiamato i ragazzi e li ho liberati, mi sentivo responsabile nei loro confronti per averli contattati e coinvolti in questo progetto ma è giusto fermarsi finché si è in tempo per farlo. Senza campo sarebbe stato un'avventura». Per Scotto, quelli di Sorso, restano «due anni bellissimi e fantastici, sul piano dei rapporti e su quello tecnico. Un rigore nel recupero della gara di ritorno contro il Pomezia non ci ha permesso di approdare nella finale nazionale playoff. Ringrazio tutti coloro che ho conosciuto a Sorso, i tifosi e in particolare i "Nuovi Lions" che hanno sempre seguito la squadra in casa e in trasferta trasmettendoci tutto il loro calore e la loro passione verso questi colori».

 

Beniamino Manunta conferma l'evolversi degli eventi: «Ci sono degli aspetti insormontabili che non possono permettere ad un professionista come Scotto e al suo staff di poter iniziare un lavoro in modo sereno. Il campo del Sorso va rifatto del tutto, mi sono messo le mani nei capelli vedendo in che condizioni versa. Per renderlo accettabile ci vogliono due-tre mesi e la società non può continuare ad accollarsi le spese di 25mila euro annui per la sua gestione. Avevamo creato un budget per fare la squadra ma ci dobbiamo fermare per i problemi logistici. La mazzata più grossa è stata non poter essere ospitati, nel frattempo, a Sennori, che ha un campo in sintetico di nuova realizzazione. Avevamo chiesto di poter giocare le gare iniziali di Coppa Italia e le prime di campionato in casa. Avremmo potuto gestire così i primi due-tre mesi della nuova stagione per poi tornare alla Piramide dopo aver ricevuto la garanzia che sarebbe stato messo a posto. Ma l'impossibilità di avere quel campo è stato un pugno nello stomaco, e tutti gli impianti limitrofi sono impegnati. Olmedo poteva essere un'ultima spiaggia ma, oltre la squadra locale, dovrebbe esserci anche la Lanteri. Non abbiamo l'organizzazione per spostarci a Tergu o Nulvi, trasferire tutto il materiale che occorre allo staff tecnico per una preparazione o trasportare in continuazione 25 giocatori».

 

Ed è per questo che è arrivato lo stop immediato alla programmazione. «Il primo pensiero va al mister Scotto e ai ragazzi che stavano sposando il progetto - continua Manunta - conosco la professionalità di tutti loro ma non possiamo permetterci di stare in Eccellenza e fare un calcio di Seconda categoria. Non ci sono le condizioni per proseguire, nonostante fossimo riusciti a mettere in piedi la macchina economica, quella che finanziava la stagione ed era già un grande risultato. Ringrazio Pierluigi per aver accettato nei giorni scorsi quella che sarebbe stata una grande sfida, per me è tra i tre migliori allenatori in Sardegna. Il calcio l'ho visto con lui a Sorso, sono stati due anni fantastici. Il mio rammarico più grande è aver preso la squadra che stava retrocedendo in Prima per poi portarla fino all'Eccellenza, con 4 gare di playoff disputate in Promozione e Eccellenza, tutte dal sapore bellissimo. Ma, mentre gli altri club andavano avanti nelle strutture, Sorso non si è resa conto che è rimasta ferma». Manunta è al passo d'addio: «In Eccellenza ho iniziato un percorso con Scotto e con lui lo termino. Solo con il mister potevo andare avanti come stavamo facendo, mi dispiace che ci siamo arenati nelle strutture. In questi due anni il sottoscritto ha rifiutato diverse richieste di collaborazione con club di serie D ed Eccellenza, perché amo Sorso. Ma anche io mi devo arrendermi e penso sia arrivato il momento di dire stop. Con tutti questi problemi logistici dove vai?».

In questo articolo
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2019/2020