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Julian Scigliano, difensore, Ilvamaddalena
«Il mio lavoro è fare il calciatore, sto bene, vivo un incubo»

Ilva, grido d'allarme di Scigliano: «Da 17 giorni rinchiuso in casa aspettando che l’Asl mi faccia il tampone»

Se nel sud-est della Sardegna i giocatori di due squadre - Carbonia e Villamassargia - sono stati sottoposti a tamponi dopo un caso di positività al Covd-19 di un tesserato che ha partecipato all'amichevole tra le due compagini, nel nord-ovest dell'isola una squadra - l'Ilvamaddalena - non ha ancora potuto riprendere l'attività perché un proprio calciatore, dal 22 agosto, ha avuto dei sintomi potenzialmente riconducibili ad una positività ma, da oltre due settimane, attende di poter fare il test molecolare ma continuando a stare in isolamento fiduciario.

Il club isolano, matricola dell'Eccellenza, non ha mai comunicato il nome del tesserato interessato alla quarantena ma due giorni fa ha però denunciato - attraverso un comunicato - i ritardi delle "competenti Autorità sanitarie" che non si sono attivate con "l’urgenza che il caso esige, tenendo presente che tutti i componenti della rosa della prima squadra hanno sospeso precauzionalmente l’attività da 15 giorni" (leggi qui). L'Ilvamaddalena dovrebbe debuttare ufficialmente domenica 13 settembre nella Coppa Italia regionale in casa del Budoni. 

 

Il calciatore dei maddalenini in isolamento fiduciario dal 25 agosto è Julian Scigliano ed è lo stesso difensore argentino, con nazionalità spagnola, a raccontare la sua vicenda attraverso un lungo post sul proprio profilo social nel quale emerge il disagio per una situazione che ancora non si risolve e che tiene bloccato il giocatore e la stessa squadra:

«Il mio nome è Julian Scigliano. Sono argentino, con nazionalità spagnola, residente in Italia da più di 3 anni e vivo da più di un anno a La Maddalena. Il mio lavoro è fare il calciatore. Faccio questo post perché mi sono stancato e perché col mio lavoro non posso più stare chiuso dentro casa. Scusate se ci sono errori o sbagli nei tempi verbali. Sono da 17 giorni rinchiuso in casa aspettando che l’Asl venga a farmi il tampone. Racconto un po’ tutto:

La sera del 22 di agosto ho accusato un po’ di stanchezza, più forte del normale, e raffreddore. Pensavo e penso che quella cosa sia stata per una botta di freddo presa il sabato stesso a cena. Questa cosa è persistita durante il giorno 23 e 24, quindi ho deciso di chiamare il dottore per far sì che vengano a farmi la impegnativa e così poter farmi il tampone. Dal minuto zero cominciamo male, la risposta è stata che siccome io sono spagnolo non potevo richiedere il medico a casa. Burocrazia italiana, apposto. Mi avvicino al pronto soccorso, dichiaro i miei sintomi, che a quel punto stavano già passando, però per correttezza e per sicurezza verso chi ho intorno e il paese dove vivo mi sembrava giusto far le cose giuste e farmi fare un tampone. “Sono 14 giorni di quarantena fiduciaria, dove non potrai uscire. In questi giorni verranno a farti il tampone a casa dopo che lo dichiari alla guardia medica”, mi ha detto la dottoressa. Giorno uno, passato, giorno due anche, e così successivamente dove io mi mettevo la sveglia alle 8 del mattino per aspettare un benedetto tampone che non è mai arrivato. E, invece, l’unico che arrivava erano le voci in giro di un paese che si inventava le cose contro la mia persona: “È vero che sei arrivato con crisi respiratoria al pronto soccorso”; “Hai la febbre a 42?” “C’è l’argentino positivo al coronavirus” “è positivo, tampone fatto, 100% confermato”. Dopo il giorno 4 io non avevo più sintomi di nulla, tutto passato, stavo normale. E meno male, perché nel caso avessi preso il coronavirus e mi prendeva male con la febbre a 40, io potevo morire sul letto senza risposta di nessuna entità. Allora la mia quarantena, in teoria è finita. I 14 lunghi e sofferti giorni sono passati. Senza risposta di nulla. L’unica cosa che ho fatto durante questi giorni è chiamare tutti i numeri possibili che ho trovato su google per chiedere informazioni, ma nessuno risponde.

L’unica cosa che ho ascoltato per parte dell’autorità è stata “anche se hai finito la quarantena stai a casa, senza tamponi non puoi uscire”. MA IO CHIEDO, SE NON ME LO VENGONO A FARE E NON MI FANNO NEANCHE ANDARE A FARLO IO, QUANDO CACCHIO È CHE IO POTRÒ USCIRE NEL MONDO REALE? E anche "PERCHÉ ESISTE UNA QUARANTENA DI 14 GIORNI SE, PASSATI QUEI TOT GIORNI, NON MI FANNO NEANCHE USCIRE?"

Come cittadino io sento di aver compiuto, con tutti i protocolli, tutte le misure di sicurezza imposte dall’Asl; però secondo voi, l’Asl ha compiuto le sue misure di sicurezza? Io mi sento abbandonato. Ai cittadini di La Maddalena vi dico "state tranquilli che non uscirò senza la certezza che non posso fare danno", anche se una parte di voi l’unica cosa che ha fatto è parlare un po’ troppo male nei miei confronti.
Voglio ringraziare tutti quelli che mi fanno sentire accompagnato e a tutti quelli che si avvicinano con un messaggio di “come stai?”, soprattutto ai signori che mi stanno vicini dal giorno 1 di questo incubo: Giovanni Deleuchi e Valerio Pisano».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021