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Ippoliti, da un'impresa all'altra: «A Fonni una grande vittoria ora l'Usinese vuole i playoff»
Il bomber: «Col Malaspina solo una potrà gioire»

Ippoliti, da un'impresa all'altra: «A Fonni una grande vittoria ora l'Usinese vuole i playoff»

Con il La Palma già in Eccellenza, si infiamma la corsa playoff incendiata dalla vittoria dell'Usinese a Fonni che ha portato i rossoblù di Ivan Cirinà al terzo posto, proprio con i barbaricini, e favorito l'insediamento della Dorgalese nella piazza d'onore. Vincere in casa dell'ex vice-capolista, che era ancora in lotta per il primo posto, è un'impresa riservata solo alle grandi squadre e l'Usinese ha capito da tempo di esserlo grazie, soprattutto, ai gol del bomber Angelo Ippoliti a segno al "Coleo" insieme con il compagno di reparto Andrea Merella. «È stata una vittoria di prestigio - dice Ippoliti - dovuta anche alla mentalità che il nostro allenatore è riuscito a darci, cioè quella di giocare sempre per imporci anche in trasferta e che ci ha permesso di ottenere importanti vittorie anche in campi molto difficili come quello di Fonni». In Barbagia, il quasi 32enne bomber di Orosei ha timbrato il cartellino per la 16ª volta in stagione mettendo il sigillo a una grande giornata. «Sì, è stata una domenica da incorniciare - continua Ippoliti, alla seconda stagione a Usini - abbiamo ottenuto una bellissima vittoria giocando un gran calcio, soprattutto in un campo dove poche squadre sono riuscite a fare bottino pieno. Io ho segnato il gol del raddoppio dopo un bello scambio con Merella, ma anche la prima rete di Andrea è stata molto bella a conclusione di un'azione corale».

Angelo, l'ultima giornata ha riservato in casa vostra il derby col Malaspina da dentro o fuori per entrambi, loro devono vincere per salvarsi e voi pure per garantirvi i playoff

«Domenica si deciderà il nostro futuro, che spero possa dipendere solo da noi. Di sicuro non sarà facile perché incontriamo una squadra che giocherà il tutto per tutto per accedere almeno ai playout, composta da buoni giocatori che per la maggior parte conosco per averci giocato insieme, tra l'altro, allenata da Sandro Sanna, che ho avuto ai tempi del Latte Dolce in Eccellenza (dal 2001 al 2003, ndr) e del quale conservo un bel ricordo. Dispiace che probabilmente alla fine solo una squadra potrà gioire ma questo è il calcio e comunque andrà dovremo essere contenti del nostro campionato. Spero poi che il pubblico ci dia una mano perché la posta in palio è alta e ci sarà una buona affluenza considerando anche che è un derby».

L’unica sconfitta nelle ultime nove partite è stata contro il La Palma, che ha vinto domenica il campionato, cosa è cambiato in quest’ultimo periodo per avere avuto questo ritmo?

«Dopo il pareggio di Latte Dolce abbiamo capito che dovevamo cambiare marcia se volevamo raggiungere una posizione importante; dispiace aver perso entrambi gli scontri diretti con il La Palma che, se fossero andati diversamente, probabilmente ci avrebbero proiettato in una posizione di classifica ancora migliore ma accettiamo il risultato del campo e anzi faccio loro i complimenti per la vittoria del campionato»

Tra le papabili per i playoff l’Usinese non veniva considerata tanto e probabilmente non era neanche il vostro obiettivo, ora ci credete?

«Per noi è già motivo di orgoglio essere arrivati fino a qui e avere tenuto il passo delle prime in classifica. Effettivamente non era il nostro obiettivo anche perché venivamo da una stagione piuttosto tribolata tuttavia, con l'andar delle partite, abbiamo preso consapevolezza del nostro valore e di essere un'ottima squadra e un ottimo gruppo. Ora che siamo lì ci proveremo»

La Dorgalese ha fatto un girone di ritorno impressionante e quasi certamente chiuderà secondo, il Tempio si è svegliato tardi mentre il Latte Dolce del tuo ex compagno Scotto, che ha parlato benissimo di te e dell'Usinese, non è ancora tagliato fuori. C'è il rischio spareggio per il terzo posto?

«La Dorgalese ha perso l'ultima partita proprio contri di noi a Usini e, da quel momento, ha inanellato una serie impressionante di risultati utili perciò, se dovesse raggiungere il secondo posto, sarebbe comunque meritato. Il Tempio, a mio giudizio, avrebbe potuto fare molto di più visto l'organico a disposizione anche se credo che a volte partire con i favori del pronostico possa creare qualche pressione di troppo. Ringrazio Pierluigi per le sue belle parole, il suo Latte Dolce, comunque vada a finire, è stata una protagonista di questo campionato, senza considerare la sfortunata sconfitta nella finale di Coppa Italia. In effetti, tutto può succedere, anche perché a parte la partita del Latte Dolce le altre sono aperte a qualsiasi risultato, compreso Borore-Fonni»

All’andata avete girato a quota 27, al quarto posto, ora avete la possibilità di chiudere il ritorno ancora a 27, un cammino regolare con qualche incidente di percorso, quali sono state le partite che avete sbagliato?

«Abbiamo perso ad Abbasanta nei minuti di recupero quando, fino al novantesimo, vincevamo 1-0; purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo alcune disattenzioni e abbiamo perso una partita dove avremmo meritato senz'altro di più. Poi abbiamo avuto un calo a febbraio, quando abbiamo fatto solo un punto in tre partite, due di queste giocate in casa con Abbasanta e Borore, dovuto anche a una serie di infortuni e squalifiche che nell'arco di un campionato ci possono stare. Ora però dobbiamo concentrarci su quest'ultima partita e alla fine faremo i conti»

Finora hai realizzato 16 reti, probabilmente è uno dei tuoi migliori score in carriera

«Per quanto riguarda la promozione sì, ho migliorato quello dell'anno scorso di 13 reti che è comunque un bel bottino avendo saltato 8  partite per infortunio. Diciamo che negli ultimi anni sono quasi sempre andato in doppia cifra e in Eccellenza, anche non partendo sempre titolare, ho realizzato un buon numero di gol»

Seconda stagione all’Usinese come ti trovi con Merella, altro bomber e simbolo di questa squadra?

«Benissimo, purtroppo l'anno scorso non abbiamo mai potuto giocare insieme e questo ha pesato molto anche sul rendimento della squadra. Abbiamo caratteristiche diverse e dunque ci integriamo molto bene; lui è uno istintivo, ha dei guizzi e fa dei gol da attaccante di razza, io sono più riflessivo e mi piace giocare più con la squadra. Da questo punto di vista mi aiutano molto anche i nostri centrocampisti come Pilia, Meloni, Piga e Pinnanossai che hanno tutti i "piedi buoni". Ci tengo a citare anche l'altro compagno di reparto Ninaldeddu che, pur giocando poco, ha dato il suo importante contributo quando è stato chiamato in causa, così come il giovane Lai»

Sei stato ad Alghero in Eccellenza ad inizio carriera poi hai giocato in quella categoria solo col Latte Dolce e Ittiri, qualcuno si è dimenticato di te?

«Non credo, sono contento di quello che ho fatto, ho sempre preso il calcio prima di tutto come un divertimento, togliendomi tante soddisfazioni e accettando anche le delusioni che fanno parte del gioco, cercando però sempre di coltivare questa mia passione in modo sano e sportivo. Aldilà del lato calcistico penso di aver lasciato comunque un buon ricordo in tutte le squadre in cui ho giocato»

Tu sei di Orosei e hai fatto le giovanili nella Fanum, perché hai giocato solo quand'eri giovanissimo con la prima squadra?

«Ricordo che già a sedici anni mi fecero esordire con "i grandi", poi l'anno dopo giocavo titolare: eravamo una banda di ragazzini che però fecero un gran campionato. Poi sono partito a Sassari per studiare all'università e, di conseguenza, ho giocato sempre nel Sassarese. Ad essere sincero mi è stato chiesto più volte di rientrare a casa ma per vari motivi ho preferito sempre rimanere da queste parti»

La Fanum, che domenica si gioca l’accesso ai playoff, con bomber Ippoliti avrebbe vinto il campionato?

«Seguo sempre la Fanum anche perché con loro gioca un mio carissimo amico, nonché figlioccio, che è Marco Dessena; ne approfitto per fare loro un grosso in bocca al lupo per domenica!. Sicuramente fare gol con i colori della maglia del tuo paese ha un sapore speciale e chissà che un giorno possa capitare di nuovo»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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