Juve nel baratro, sconfitta in casa col Catania

La Juventus crolla. Crolla sul campo, battuta 2-1 in casa dal fanalino di coda Catania, crolla psicologicamente, con tutto lo stadio in rivolta e con Felipe Melo tolto dopo neanche mezzora del primo tempo dopo aver sbagliato qualsiasi cosa.

A Torino si inizia in un clima surreale: il Catania, ultima ruota del carro in A, entra in campo e detta i ritmi della gara, mettendo subito alle corde una Juve senza verve e idee. Melo, che dovrebbe essere il frangiflutti della corazzata, è in imbarazzante difficoltà, e il vantaggio ospite al 23', seppur su rigore firmato da Martinez, è la naturale conseguenza di quanto si vede sul rettangolo di gioco.

Nella ripresa i bianconeri provano a entrare in campo con un altro piglio, e qualcosa di diverso si vede. Amauri è il lontano parente del bomber della scorsa stagione, ma per due volte cerca di scardinare la retroguardia di Andujar senza buon esito. Ci pensa allora Brazzo Salihamidzic, l'uomo che non ti aspetti, a riportare il punteggio in parità con un sinistro su perfetta imbeccata di Diego.

E' proprio il piccolo brasiliano l'anima della Juve in questa fase, dove Ferrara le prova tutte, inserendo Del Piero e Giovinco per cercare di vincere la partita.

Ma la doccia fredda è dietro l'angolo: al 42' con la Juve sbilanciata in avanti alla ricerca del vantaggio subisce il veloce ribaltamento dei siciliani che gelano il Comunale con il gol di Izco all'87'. Inutile forcing finale tra i fischi del pubblico amico, Trezeguet e compagni rientrno mestamente negli spogliatoi con zero punti e tanta amarezza.

Ferrara è nella bufera: la squadra gioca male e a sprazzi, la via del gol è un sentiero dissestato e difficile da percorrere, e il muro difensivo viene spazzato via al primo alito di vento. Le tante assenze (Buffon, Chiellini, Camoranesi, Sissoko) non sono una giustificazione per quanto visto in campo, data la rosa tutt'altro che scadente a disposizione del giovane tecnico napoletano. L'aria di rinnovamento tira sempre più forte dalle parti di Vinovo.

Filippo Congiu