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Sebastiano Pinna, allenatore, Ferrini
«Nessun contraccolpo, corriamo veloci verso la salvezza»

La Ferrini incassa il pesante ko, Pinna: «A Carbonia una lezione che ci riporta coi piedi per terra, questa è la differenza con chi lotta per vincere»

Nelle sfide dei quarti di finale di Coppa Italia spicca il 6-1 del Carbonia ai danni della Ferrini, quest'ultima protagonista di un'ottima partenza in campionato con il primo posto in solitaria: 10 punti in 4 giornate. Un risultato eclatante alla luce di un primo tempo equilibrato, chiuso sul 2-1 a favore dei sulcitani e ben giocato dai cagliaritani che, nella ripresa, hanno subito altri 4 gol che rendono il punteggio finale pesantissimo. Il tecnico Sebastiano Pinna ha utilizzato il match infrasettimanale anticipando qualche mossa tattica per l'emergenza che avrà in difesa viste le squalifiche di Jah Abib (5 giornate) e Alessandro Bonu (1 turno) più l'infortuno del terzo centrale di ruolo, Daniele Piselli, destinato comunque a lasciare la squadra per impegni universitari. «Nel primo tempo abbiamo fatto molto bene - dice Pinna - avendo proposto tatticamente anche un qualcosa di nuovo. I cambiamenti hanno funzionato bene e la squadra ha giocato alla pari col Carbonia. Nella ripresa siamo entrati bene in campo, fino all'uno-due di Curreli. Nell'ultima mezz'ora ci siamo un po' disuniti, subendo altri due gol, ma facendo fare minutaggio importante a giocatori come Nicola Murgia, un 2002 molto interessante, e Gianluca Mainas che non ho mai utilizzato finora per problemi di lavoro fatto minuti. Di contro, dall'inizio avevo schierato Sigismondo, Emiliano Melis e Balistreri per lo stesso motivo e tutt'e tre hanno fatto molto bene. Accettiamo il verdetto del campo, saluteremo la Coppa Italia che, a questo punto, ci permetterà per la gara di ritorno di far fare minutaggio ai nostri giovani».

 

Un 6-1 che ha comunque sorpreso nelle proporzioni

«Ma ben venga una sconfitta così, rappresenta la differenza di valori tra noi e una corazzata come il Carbonia che ha speso risorse economiche importanti per una stagione di vertice assoluto. La Ferrini non deve vincere il campionato, ha un budget limitato, il più basso dell'Eccellenza, e deve trovare 4 squadre che le stiano dietro in classifica. Il passivo per me è esagerato, tre gol li abbiamo incassati per demeriti nostri, degli errori individuali che andremo a correggere; gli altri tre gol arrivano perché il Carbonia ha ottimi giocatori ai quali non puoi permetterti di concedere nulla»

Questa sconfitta può provocare dei contraccolpi in seno alla squadra?

«Non potranno essercene perché conosciamo la nostra dimensione. Il risultato è lo specchio di ciò che siamo: se noi abbassiamo la guardia possiamo perdere contro tutti. È stata una gara equilibrata per circa un'ora ma, appena staccata la spina, abbiamo presa una imbarcata. Sapevamo che da domenica saremo in emergenza per alcune giornate, in virtù di questo abbiamo provato delle soluzioni proprio per l'emergenza che andremo ad affrontare. Perciò è stato un buon allenamento, per 50-60 minuti abbiamo fatto bene e faremo tesoro degli errori commessi. La lezione è giusta e ci deve riportare coi piedi per terra, dovremo ripartire velocemente per la sfida col La Palma. La Ferrini deve raggiungere al più presto la salvezza e, quando lo farà, allora potrà dire di aver vinto il suo campionato. La nostra dimensione è questa»

La bella classifica in campionato può avervi inebriato o è soltanto un tratto più veloce di strada verso la salvezza?

«Senz'altro il secondo aspetto. Questi dieci punti conquistati ci avvicinano all'obiettivo della salvezza che verrà ottenuta con altri 26-27 punti. Una ricchezza iniziale da valorizzare, questi 10 punti sono oro colato per crearci quel cuscinetto dalla zona calda che ci servirà per ammortizzare gli inevitabili passaggi a vuoti. Oggi nei bassifondi della classifica ci sono squadre come Atletico Uri, Ghilarza e Taloro Gavoi che fra 10 giornate troveremo molto più su, perciò il margine tra noi e le squadre in lotta per la salvezza è inferiore rispetto a quanto dice l'attuale classifica. Sappiamo che bisogna fare più punti possibili in questa fase perché nel mercato di dicembre le nostre avversarie andranno a modellare gli organici mentre noi valorizzeremo l'idea di base. Poi non è detto che chi modella la squadra riesca anche a migliorarla»

Al di là della lezione ricevuta, dalla sfida di Coppa Italia che aspetti positivi trarre?

«Abbiano lavorato su temi tattici nuovi e fatto bene per oltre un tempo, quello è il tesoretto da portar via dal campo. Stiamo nel complesso bene, abbiamo fatto rifiatare gli attaccanti più utilizzati come Podda e Fabio Argiolas, provato soluzioni in difesa che ci torneranno utili nell'immediatezza e dato minutaggio a quelli che erano un po' più indietro nella condizione fisica»

Che impressione ha fatto il Carbonia composto da diversi giocatori allenati da Pinna a Castiadas?

«Intanto ho avuto il piacere di rivedere e salutare alcuni ragazzi come Pinna, Boi, Cordeddu, Figos e Saias coi quali ho passato un anno fantastico. Il Carbonia ha preso il meglio che c'è in Sardegna per vincere e contro di noi ha dimostrato che ha un organico importante, con dei cambi di valore come Demurtas, Contu, Kassama. Una squadra ben costruita e che lotterà per vincere con le altre candidate. Il Castiadas mi ha fatto un'ottima impressione sia in Coppa Italia che in campionato, l'Atletico Uri riprenderà a correre e presto scalerà la classifica così come la Nuorese che ha allestito un bel gruppo di giocatori sardi ed è ben allenata. A queste aggiungo l'Arbus che, con l'acquisto di Sogus, ha ridotto il gap dalle altre quattro. Da queste squadre uscirà la vincitrice dell'Eccellenza»

In questo articolo
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2019/2020
Tags:
Coppa Italia