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Seulo di misura: contro il Vecchio Borgo basta Boi; tris dell'Orrolese, il Villasor cala il poker in casa

La San Marco detta legge anche contro l'Arborea e consolida il primo posto, solo un punticino per Carbonia e La Palma

La San Marco fa registrare il primo strappo in classifica, si aggiudica per 3 a 2 la super sfida d'altissima quota in casa dell'Arborea e complici i mezzi passi falsi di Carbonia, solo un pari per 1 a 1 nel confronto con l'Andromeda, ed il La Palma, fermato sullo 0 a 0 da un ordinatissimo Sant'Elena, vola sempre più in alto in classifica, consolidando la prima posizione, a quota 23 punti, con quattro lunghezze di vantaggio nei confronti delle inseguitrici e addirittura nove nei confronti dell'Arborea, raggiunto nel frattempo al quarto posto dal Seulo, che si aggiudica di misura, per 1 a 0, la sfida contro il Vecchio Borgo Sant'Elia, ma i ragazzi di Floris hanno ancora una partita da recuperare. Bene anche Orrolese, che passa per 3 a 1 sulla Monteponi, e Villamassargia, che si prende il bottino pieno nella trasferta di Selargius.
Seconda vittoria casalinga della stagione anche per il Villasor di mister Soru, che non fa nessun sconto al Carloforte, travolto con un netto 4 a 0. In chiave salvezza, pesa, e tanto, il 3 a 1 del Gonnos sull'Idolo.

Ennesima prova di forza, dunque, per la San Marco di mister Spini, che si presenta in forma smagliante al confronto attesissimo contro l'Arborea: per i giallo-blu continua il momento delicato, soprattutto in termini di punti, uno soltanto nelle ultime quattro uscite, perchè sul piano della prestazione anche ieri la squadra non si è comportata affatto male, ma non è comunque riuscita a far pendere a proprio favore gli episodi decisivi del match.
Eppure i ragazzi di Firinu partono con il turbo e dopo tre minuti sbloccano il punteggio: sugli sviluppi di una ripartenza Atzeni apre per Musu che controlla alla grande e batte senza pietà con un diagonale Daddi. La San Marco non ci sta: Piras cerca di suonare la sveglia per i suoi ma Lombardi e soci si difendono bene; il pari però arriva alla mezz'ora, con Porcu che insacca, di testa, sugli sviluppi di un corner battuto da Piras. La San Marco, rimesse le cose in equilibrio, affonda il secondo colpo subito dopo: cross di Riccardo Serra per Edoardo Serra che di testa brucia sul tempo il pacchetto difensivo avversario e insacca la rete del sorpasso. Nella ripresa l'Arborea deve fare la partita, e ci riesce anche piuttosto bene, ma la San Marco concede poco, reggendo agli assalti degli avversari. Nel momento forse migliore per i locali, la San Marco sferra il colpo del ko: sugli scudi, ancora Piras, che beffa Lombardi con una punizione carica di veleno. I giallo-blù non ci stanno e rimangono in gara grazie al calcio di rigore trasformato da Lai alla mezz'ora, che da nuova linfa alle speranze dei suoi, tant'è che l'Arborea sfiora addirittura il clamoroso pareggio nel finale, ma Atzeni non inquadra il bersaglio grosso da ottima posizione.

Il Carbonia torna a casa con un punticino dalla delicatissima trasferta in casa dell'Andromeda, 1 a 1 il finale al termine dei novanta minuti. Partita non facile, perchè i giallo neri rispondono colpo su colpo al più quotato avversario e alla fine si tengono stretto un risultato assolutamente positivo. La partita è vivace sin dalle prime battute: dopo un tentativo di Foddi, i padroni di casa provano a pungere con Olla e Congiu, ma la mira non è delle migliori. Tutto altro discorso al 26', quando Lazzaro pesca il jolly su invito di Cogotti e batte Cardia. L'Andromeda si rimette però subito in piedi e allo scadere sfiora il punto del pari: Boi si libera della guardia di Cogotti e chiama alla prodezza Bove, che respinge, ma sulla palla si fionda Olla che batte a colpo di sicuro, provvidenziale l'intervento sulla linea, in extremis, di Cristian Mameli che salva i suoi. Nella ripresa l'Andromeda cerca di aumentare i giri del proprio motore: ci provano Boi e Olla, senza successo, ma è proprio il bomber dei padroni di casa a firmare il pari trasformando un calcio di rigore al 15'.
Il Carbonia reagisce prontamente sull'asse Boi – Lazzaro, ma la girata dell'attaccante viene intercettata da Granitzio. Ultimo brivido per l'Andromeda a cinque dalla fine, quando Cacciuto conclude a rete, con la palla che si perde per un soffio sul fondo.

Pari e patta, ma a reti bianche, anche per il La Palma, che sbatte sul muro del Sant'Elena eretto da mister Ravastini, che riesce a blindare la propria porta dai continui assalti ospiti con Ligas e soci che però si devono arrendere di fronte alla prestazione praticamente perfetta di Aramu.
Il numero uno di casa dimostra di essere in giornata già dopo 13' sulla conclusione a colpo sicuro di Baldussi, ben innescato da Siddu. Dopo un'ottima partenza, il La Palma abbassa il baricentro e regala metri al Sant'Elena: occasione per Mulas, la replica degli ospiti è in un tiro di Siddu, sul quale Aramu si disimpegna con grande sicurezza. Nella ripresa il La Palma cerca di trovare la combinazione giusta per scardinare il match: punizione di Littera, ma Aramu si fa trovare pronto, poi la palla arriva dalle parti di Ligas che però non inquadra il bersaglio. I pericoli maggiori per i locali continuano ad arrivare da calcio piazzato: Siddu chiama all'ennesima prodezza Aramu, che si salva anche grazie ad un pizzico di fortuna ed al palo. Al quarto d'ora, giallo in area del Sant'Elena: Perinozzi si inventa una conclusione carica di veleno che Sanna intercetta in extremis, tra le proteste dei bianco-verdi. Altra occasione per il Sant'Elena con Pichiri, sempre sugli sviluppi di un calcio di punizione; ultima chance per il La Palma con Loi, ma il punteggio non si schioda.

Vittoria di misura, ma pesantissima in chiave classifica, per il Seulo, che si prende l'intera posta in palio nel confronto con il Vecchio Borgo Sant'Elia: decide il guizzo del solito Tore Boi, in gol allo scadere della prima frazione, che manda in scacco matto i cagliaritani. Murgia e soci sono così costretti ad ingoiare il sesto ko stagionale. Il Seulo si affaccia invece tra le grandi: terzo posto a quota 14, con una partita ancora da recuperare.
Sorride anche l'Orrolese, che affonda con tre siluri la Monteponi Iglesias: l'arrivo di mister Marongiu sulla panchina dei rosso-blu non regala la scossa sperata, con il tecnico che però ha tutto il tempo necessario per lavorare al meglio, anche se la classifica si fa ogni giornata più preoccupante: solo due i punticini conquistati da Rubbiani e soci sino a questo momento.
I minerari comunque mandano evidentissimi segnali di ripresa, soprattutto nelle prime battute del match, quando Cappai e Flumini si propongono in avanti con buona verve; al 25' però, i locali mostrano la prima falla, e l'Orrolese ne approfitta: Stocchino sfrutta al massimo una disattenzione della difesa avversaria e calcia a rete, la sfera dopo un rimpallo termina dalle parti di Nascimento che non sbaglia. La Monteponi reagisce con grande orgoglio ma Cappai si deve accontentare di una traversa clamorosa; sull'altro fronte Rubbiani è provvidenziale sulla conclusione di Timpanaro.
Nella ripresa però, la Monteponi trova il momentaneo pari grazie ad un autogol, ma gli equilibri si spezzano di nuovo dopo appena sessanta secondi, con Nascimento che non perdona sull'ennesima leggerezza degli avversari. Lo stesso Nascimento piazza la ciliegina sulla sua prestazione trovando il gol che vale per la tripletta.
Colpo esterno per il Villamassargia di Murru, che passa in casa del Selargius, di misura, per 1 a 0, e colleziona così il terzo successo stagionale; i locali invece non riescono a proseguire con il loro momento d'oro: il ko spezza la striscia positiva di vittorie che durava ormai da tre turni. Il Selargius prova a fare la partita, con Frau, Mura e Pandori che mettono più di un brivido al bravo e attentissimo Marogniu. Il Villamassargia cerca di stare a galla ma in avanti non riesce a pungere con la giusta intensità; i più pericolosi sono ancora i selargini, che nel finale di tempo ci provano in contropiede con Minerba, ma il punteggio non si sblocca. Nella ripresa il Villamassargia cambia marcia, Iesu prova a mettersi in spalla i suoi, con la difesa di casa che si salva, seppur con qualche affanno di troppo. L'episodio che decide la partita arriva al quarto d'ora, quando Perra nel tentativo di anticipare un avversario spedisce la sfera alle spalle di Dessalvi. Il gol incassato fa più male di un pugno, il Selargius perde la brillantezza e la lucidità mostrata nella prima frazione ed esce lentamente dal confronto.

Dopo l'ottimo successo in Coppa Italia, il Villasor si ripete anche in campionato e non fa sconti al Carloforte, surclassato con un netto 4 a 0, che matura principalmente nei primi 45' in cui i campidanesi fanno valere tutta la propria superiorità nei confronti del Carloforte di Comparetti, imbottito di giovanissimi, che paga però dazio sia sul piano dei centimetri e della prestanza atletica, nei confronti di una squadra evidentemente più matura ed attrezzata, e sia, è una conseguenza, sul piano del gioco, con i locali che mettono in mostra ottime trame e una personalità che fa ben sperare in vista del futuro prossimo. Il primo squillo della gara nasce da una bella intuizione sulla fascia destra di Mura che sfonda e mette in mezzo un interessantissimo pallone con Jatta che non ci arriva per una questione di centimetri. Il Carloforte cerca di rispondere: Grosso si conquista una bella punizione dal limite, sulla sfera Leone che per poco non beffa Palla, con la palla che indirizzata all'angolino più lontano termina sul fondo per una questione di centimetri. Il Villasor però morde subito dopo: Secci chiude in gol la bella combinazione con Zara sfondando ancora sulla destra.
E' proprio la fascia il punto debole dei tabarchini, con il Villasor che raddoppia poco dopo grazie alla galoppata di Ibra che porge a Valluzzi la palla per il raddoppio su un vassoio d'argento; per il giovane attaccante, terzo gol nel giro di quattro giorni. Il Villasor a quel punto occupa benissimo ogni zona del campo e fa grande densità nel centro, bloccando sul nascere qualsiasi iniziativa degli avversari: i sorresi spingono ancora con Mura, Ibra e Mingoia su punizione, bravo Grosso ad opporsi nell'occasione. I pericoli principali per il Carloforte arrivano sempre dalla fascia destra, dove Secci e Mingoia fanno il bello ed il cattivo tempo; tabarchini all'angolo, con Reynozo che ci mette una pezza. Poi sale in cattedra Mingoia, che innesca un vero e proprio duello con la retroguardia avversaria e alla mezz'ora trova il meritato gol, con un bel colpo di testa.
Il Carloforte si rivede in avanti nel finale di tempo: Leone taglia in profondità per Damele, ma Palla chiude tutto con ottima scelta di tempo. Nella ripresa brilla ancora il genio di Mingoia, che serve in profondità Becciu sulla fascia sinistra, sgroppata del giovane esterno che si presenta in area e piazza la sfera sul palo più lontano. La partita ormai è segnata, c'è spazio solo per le ultime incursioni di Jatta, che chiude il confronto in crescendo. Per il Carloforte ennesima giornata da dimenticare: al 22' Cimino ha l'occasione per siglare il punto della bandiera, direttamente dagli undici metri, ma la sua conclusione viene intercettata dall'ottimo Palla che si distende bene sulla sua sinistra e neutralizza il tentativo dell'esperto attaccante. Villasor a quota 10, Carloforte penultimo con sei punti in meno.
Sorride, ed ha tutte le ragioni per farlo, il Gonnosfanadiga di mister Incani che seppur alle prese con qualche assenza importante riesce a battere l'Idolo con il punteggio di 3 a 1 ed una prestazione, cosa forse più positiva, tutta grinta e concentrazione. I locali partono forte sin dalle prime battute con il punteggio che si sblocca al 25', quando Doa beffa il proprio portiere per il più classico e rocambolesco degli autogol. Con il vantaggio in tasca i bianco verdi continuano a spingere sull'acceleratore e dopo dieci minuti raddoppiano: bravo Pinna a superare Salis con un tocco morbido. Dopo un buon primo tempo, il Gonnos ad inizio ripresa abbassa un po' la guardia, e l'Idolo ne approfitta immediatamente con Giolitti, che da pochi metri non sbaglia. L'Idolo a quel punto ci crede: Melis chiama Galliano al miracolo con un pericolosissimo colpo di testa sugli sviluppi di un angolo, replica di Rais per i locali, ma Salis vince l'uno contro uno contro l'avversario; sull'altro fronte occasione monumentale per Bonicelli che dall'altezza dei sedici metri non calcia però con la giusta convinzione, e la palla termina sul fondo. A dieci dal termine il Gonnos mette il risultato al sicuro grazie alla zampata di Deidda.

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Promozione
Girone A