«Il cambio di modulo è un passo per cercare nuove soluzioni»
La Torres con le polveri bagnate, Pazienza: «Non fare gol è certamente un dato che pesa»
Salgono a cinque le gare di fila senza che la Torres buchi la porta avversaria. Ma, in casa della matricola Guidonia, la squadra di Michele Pazienza è riuscita perlomeno a non subirlo portando a casa un punto.
Il tecnico rossoblù sa bene che per vincere bisogna segnare: «Non fare gol è certamente un dato che pesa, un passo per cercare nuove soluzioni lo abbiamo fatto col cambio di modulo, dobbiamo insistere e crederci di più accompagnando l’azione con più uomini che siano mezze ali e terzini, chiaramente alternandosi».
Pazienza parla della difesa a quattro e dei due trequartisti a supporto della prima punta: «Credo che questo sistema di gioco possa dare i suoi vantaggi nel momento in cui ho la possibilità di inserire almeno 4 giocatori con caratteristiche ben precise. Mastinu è sicuramente uno di questi così come lo è Carboni, al quale dobbiamo dargli il tempo di crescere e non potevamo appesantirlo dandogli da solo la linea della trequarti. Giorico lo è ma anche lui ha avuto problemi fisici mentre Di Stefano credo non sia riuscito a fare due settimane di fila allenamenti con continuità per problemi fisici sempre diversi».
I rossoblù sono stati aggressivi per lunghi soffrendo un po' nel finale: «Finché gli uomini che abbiamo inserito hanno garantito la qualità e la fluidità di gioco è andata bene. Nel momento in cui la condizione è cominciata a scendere non aveva senso continuare in quel modo e ho dovuto cambiare. Sono d’accordo sul fatto che Musso possa avere bisogno di un altro attaccante puro al suo fianco, potrebbe essere sicuramente una soluzione in più, ma sia Di Stefano che Diakite non si sono allenati per tutta la settimana per problemi fisici diversi. In generale sì, vorrei qualcosa in più da chi subentra anche se so benissimo che non è facile». Dopo neanche dieci minuti Zecca si è fermato dopo uno scatto: «Nei prossimi giorni faremo esami strumentali per avere una diagnosi certa. Si presume sia uno stiramento. Nel secondo tempo avevo solo due slot per il cambio forzato e volevo sfruttare ancora 10 minuti la qualità di Mastinu dandogli un uomo di profondità come Lunghi».
