Salta al contenuto principale
La Lega: Non ha senso scioperare, accordiamoci

L'Aic insiste: «I giocatori aspetteranno il 30 novembre e poi si asterranno dalle gare»

Una tregua fino al 30 novembre e poi i calciatori di serie A incrocieranno le gambe. L'Aic (Associazione Italiana Calciatori) ha infatti annunciato che i calciatori hanno confermato il mandato all'associazione di comunicare «la loro decisione, in segno di protesta, di non scendere in campo in una delle prossime giornate di campionato». L'Aic, in nota diffusa oggi, ha anche precisato che si tratterebbe di «una giornata di sospensione e di protesta, non di sciopero» e che «pur mantenendo l'impegno assunto nell'incontro con Figc e Lega del 21 settembre» attenderà «fino al 30 novembre per annunciare la data dell'astensione dalle partite». La nuova presa di posizione dei calciatori è arrivata, si legge nella nota, dopo che la Lega «ha respinto la proposta del presidente della Figc Abete, condivisa dall’Aic, di limitare solo a 6 punti le trattative sull'Accordo Collettivo, con esclusione degli altri 2 (calciatori fuori rosa e trasferimenti coatti), fin dall'inizio non accettati dall'Aic. Attraverso i loro rappresentanti hanno quindi confermato il mandato all'Associazione Calciatori di comunicare la loro decisione, in segno di protesta, di non scendere in campo in una delle prossime giornate del massimo campionato».

La replica della Lega – Per il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta «la logica dello sciopero non ha nessun senso». Nella replica all'Assocalciatori Beretta ha chiarito la posizione della Lega in merito ai 2 punti dell’Accordo Collettivo che stanno impantanando la trattativa: «Nei nostri documenti non abbiamo mai parlato di “fuori rosa”, non c'è questo tipo di definizione. La società è libera di creare gruppi separati di allenamento formati da non meno di 6 giocatori che hanno diritto alla supervisione di un tecnico. In nessun caso, i turni dovranno essere organizzati per “recare pregiudizio” ai giocatori. Tra questo e il concetto di mettere i calciatori “fuori rosa” ce ne passa». E sul cosiddetto “trasferimento coatto” aggiunge: «Abbiamo posto un problema relativo ad un caso limite, quando ad un giocatore viene proposto un trasferimento di pari prestigio e a pari condizioni economiche». Beretta comunque crede ancora in un accordo: «Noi siamo pronti a rimetterci al tavolo domani mattina. Rinunciare alla negoziazione sarebbe una grave abdicazione ma non prendere atto della situazione di difficoltà del sistema calcio dopo un periodo molto favorevole per i ricavi è davvero una scelta molto miope e produce danni al mondo del calcio professionistico della serie A. Penso che oggi avremmo tutti i tempi e gli strumenti per definire l'accordo complessivo entro il 30 novembre. Però non si può parlare di alcuni punti e non di altri: l'idea di mettere pregiudiziali e invocare solo la mobilitazione generale non aiuta».

Abete e il Commissario Nei giorni scorsi, il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, aveva deciso di procedere alla nomina di un commissario ad acta, sentito il parere dell'Alta Corte di Giustizia presso il Coni, dopo aver fallito l'opera di mediazione tra Assocalciatori e Lega di Serie A per il rinnovo del contratto collettivo.

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2010/2011
Tags:
11 Andata