L'Arborea si arrende al Gonnosfanadiga; successi d'oro per Quartu 2000 e Sant'Elena
L'Arbus rallenta a Siliqua, la San Marco passa a Carbonia e si porta a tre lunghezze dal vertice; il La Palma cade ancora
Si interrompe dopo sei vittorie la cavalcata dell'Arbus, che torna dalla delicatissima trasferta contro il Siliqua con un punticino in tasca e il primo posto sempre al sicuro, ma anche con qualche certezza in meno, perchè la San Marco, vincendo a Carbonia, si porta a tre lunghezze dalla vetta per un finale di stagione ad altissima tensione: discorso ancora vivo, dunque, per il titolo, tra le due corazzate del girone, che si daranno battaglia, c'è da starne sicuri, sino all'ultimo.
Ancora apertissima la lotta al terzo gradino del podio che vale per i play-off: umori simili per La Palma e Carloforte, con i primi che cadono in casa, 2 a 3 il finale, contro il Quartu 2000 che è pronto a giocarsi il tutto per tutto nella disperata corsa ai play-out, e il Carloforte, che si arrende al cospetto del Seulo: tra cagliaritani e tabarchini un distacco minimo di due lunghezze.
Continua invece il momento positivo del Gonnosfanadiga, ora quartultimo, che grazie ai tre punti incassati nel match interno contro l'Arborea sale a quota 27, scavalcando il Vecchio Borgo, ad un passo dalla salvezza diretta.
Quella andata in scena ieri ha un po' il sapore dell'impresa per i ragazzi di Corsini, che riescono nell'impresa di stoppare la cavalcata, sino a qui perfetta, dell'Arbus capolista, che si deve accontentare, gioco forza, soltanto di un punticino: il primo posto, almeno per il momento, non è in discussione, ma la San Marco fa sentire tutto il suo fiato sul collo dell'avversaria, in un testa a testa che si risolverà sul filo di lana.
La partenza dell'Arbus è positiva, in linea con le ultime brillanti prestazioni: primo squillo del solito Flumini che però non è lucido nella battuta a rete da ottima posizione; il calcio di punizione di Falciani non gode di miglior fortuna. Al primo affondo invece il Siliqua passa con Amorati, bravissimo a punire la retroguardia avversaria, apparsa a dire il vero non proprio impeccabile, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Munzittu. I granata non ci stanno: Flumini cerca di mettersi in spalla i suoi con una ficcante incursione in area, ma la palla si spegne sul fondo per una questione di centimetri; alla mezz'ora, ancora Flumini protagonista con il bel suggerimento per Atzori che batte Caddeo con una rasoiata di rara precisione. Il sorpasso dell'Arbus arriva alla mezz'ora: ci pensa Falciani, con una conclusione dal limite che non lascia scampo al portiere avversario. Poco prima del riposo però, il Siliqua ritrova il pareggio: Pilloni capitalizza al massimo l'occasione che gli capita tra i piedi, con un tiro forte e preciso che si insacca alle spalle di Toro. Nella ripresa, il copione è semplice: Arbus a caccia del nuovo sorpasso, ma i campidanesi si difendono con grande ordino e riescono a disinnescare i tentativi di Congiu prima e del solito Flumini poi.
La San Marco mette a segno una delle vittorie più importanti della stagione, passando di misura, 1 a 0 il punteggio maturato al termine dei novanta minuti, in casa dell'ostico Carbonia, reduce dalla sconfitta in Coppa Italia, ai calci di rigore, contro la Dorgalese. Ottime notizie per mister Pani, con gli asseminesi che soffrono, come da pronostico, ma alla fine la spuntano e riescono nell'impresa di centrare il successo numero 17, ma non è stato affatto facile, con i minerari che tengono ottimamente il campo per tutto l'incontro e si arrendono soltanto nel finale. La partita si rivela subito accesa e decisamente godibile: gli ospiti partono forte e nei primi cinque minuti si presentano in avanti per ben due volte con Mura; i padroni di casa replicano con il perentorio colpo di testa di Foddi, sventato in extremis da Serra. Al quarto d'ora Loi saggia i riflessi di Daddi, che si fa trovare pronto e si ripete al 20' sull'affondo di Sireus, chiuso sul più bello. In mezzo, grande chance per Fanni che però non riesce a superare Bove. A cinque dal riposo, l'episodio che avrebbe potuto cambiare la storia del match: Corda ferma con le cattive Loi, per il direttore di gara è calcio di rigore; Cogotti perde il duello con Daddi, bravo a deviare la sfera in calcio d'angolo.
Nella ripresa il Carbonia continua a premere forte, senza timori riverenziali di sorta: ci prova Casula con una bella azione personale, ma Daddi è attento sulla bella conclusione dell'avversario. La San Marco replica con Pilleri, su punizione, e soprattutto con Fanni, che non trova il tempo per battere a rete dopo una bella azione. Il gol arriva solo nel finale: da una punizione di Mastromarino nasce la ghiottissima occasione per Pilleri che di testa non sbaglia. Saltano i nervi a Bove, che lascia i suoi in inferiorità numerica per un finale al cardiopalma: la palla giusta per il pareggio capita sui piedi di Milia; dall'altra parte Fanni fallisce una buona occasione per chiudere il discorso.
Giornata più complicata del previsto per il La Palma che esce sconfitto dal confronto contro il Quartu 2000: gli ospiti mantengono vive le proprie chance salvezza, portandosi ad una sola lunghezza dal Vecchio Borgo Sant'Elia terzultimo. Morale diverso in casa La Palma, con gli uomini di Madau che dovranno ripartire immediatamente per non compromettere una stagione sino a qui perfetta: il terzo posto è ancora al sicuro, ma il risicato vantaggio, solo 2 lunghezze, nei confronti del Carloforte non bastano per navigare tranquilli.
I locali sono alle prese con alcune pesanti defezioni, per mister Puddu e soci invece si tratta di una delle ultime occasioni per continuare a sperare: i quartesi partono con maggiore determinazione, occasioni per Pichiri e Dessì, ma Sanna fa buona guardia. La replica dei locali è affidata a Sarigu, tra i più brillanti dei suoi, ma a passare in vantaggio sono gli ospiti, in gol con Carta. Poco prima del riposo, il Quartu raddoppia: punizione velenosissima di Dessì e palla in fondo al sacco. Nella ripresa Sarigu rimette i suoi in corsa trasformando un calcio di rigore per fallo su Denotti, ma gli ospiti non si scompongono e ripristinano le distanze con Meloni, che tira fuori dal cilindro un'autentica perla al termine di un'azione insistita, con la palla che termina la sua corsa all'incrocio. Per il La Palma è notte fonda: nel finale Ligas rende la sconfitta meno amara ai suoi ma non basta.
Il Carloforte sciupa una clamorosa chance per riportarsi al terzo posto, andando a sbattere sul muro del Seulo, nell'anticipo di sabato: tante le occasioni per gli ospiti, che colpiscono due legni e sono costretti a giocare in inferiorità numerica per tutto un tempo; ai locali invece basta, e avanza, la zampata di Tocco, a metà ripresa.
Ennesima domenica da incorniciare per il Gonnosfanadiga, che mantiene vivo il proprio sogno salvezza, grazie al 2 a 1 rifilato ad una delle squadre più in forma del torneo, l'Arborea di mister Firinu, che cede il passo ad un avversario che è apparso più motivato. Le due squadre si affrontano a viso aperto, con i locali che ci provano subito con Mocci e Tomasi; per vedere una replica degli ospiti bisogna aspettare il 20', con Marco Atzeni che ci prova con una conclusione dalla distanza, poi è il turno di Piras, ma Petucco fa buona guardia. Alla mezz'ora, il Gonnos passa: Tomasi trova una grande conclusione di destro dal limite dell'area che vale per il vantaggio. L'Arborea non ci sta e poco prima del riposo impatta con Peddoni, che ribadisce in rete una corta respinta del portiere avversario sul precedente tentativo di Ginesu. Nella ripresa Pinna impegna Carta per ben due occasioni, prima di fare centro al terzo tentativo con una rasoiata dal limite. L'Arborea non molla: ci prova Ginesu, per uno degli ultimi tentativi del match, ma Petucco salva i suoi.
L'Andromeda piazza un altro tassello importante nella corsa alla salvezza, battendo in casa il Barisardo ultimo in classifica di misura, per 1 a 0: tre punti importanti che avvicinano i giallo-neri di Desogus alla tanto agognata salvezza matematica, mentre per gli ogliastrini i giochi sembrano ormai fatti. Eppure gli ospiti partono con buona lena, con Arras e Boi sugli scudi; il gol che di fatto decide l'incontro arriva al 10', con Demuro che sfrutta l'ottimo lavoro di Massa. I locali continuano a spingere forte: Olla ci prova per ben due volte ma si deve arrendere di fronte a Murru, che disinnesca anche il nuovo tentativo del solito Demuro. Poco prima del riposo, ancora protagonista Olla, ma il punteggio non cambia. La ripresa si apre con il tentativo di Semino, ma Angioni dice no; il Barisardo tenta il tutto per tutto: punizione di Magari, con palla che termina alta sulla traversa; Murru sull'altro fronte ha il suo bel da fare, ma il risultato rimane inchiodato sino al 90'.
Altro passo falso, il quarto consecutivo, per il Selargius che in casa cede il passo all'Idolo, che si porta a sole due lunghezze dagli uomini di Maricca: i padroni di casa mantengono comunque le distanze, quattro lunghezze rappresentano un buon margine, nei confronti della zona calda. Posta in palio davvero alta per due squadre che preferiscono non scoprirsi, soprattutto nel primo tempo, ma le occasioni non mancano: i locali in evidenza con Di Laura, ospiti pericolosi con Melis, che non trova il colpo vincente da buona posizione. Nella ripresa le emozioni sono tante: pronti via e Porceddu mette più di un brivido a Salis ma grazia il portiere avversario; l'Idolo è vivo, e la traversa clamorosa colpita da Pistis lo conferma. A sfondare per primo è comunque il Selargius con con Elias, bravo a trovare il varco giusto tra le maglie della difesa ospite. Alla mezz'ora Jurado ribadisce in rete una palla vagante dopo la traversa colpita da Cannas; per il sorpasso degli ogliastrini è solo questione di minuti: taglio di Lancioni per Pistis che sul filo del fuori gioco brucia l'intero pacchetto difensivo avversario e sferra un colpo letale per le sorti della gara.
Colpo grossissimo per il Sant'Elena che si aggiudica lo scontro diretto salvezza contro il Vecchio Borgo di Murgia: primo tempo avaro di occasioni, con le due squadre che si affrontano prevalentemente a centrocampo. Più movimentata la ripresa, con gli ospiti che ci provano con Ferraraccio e il solito Feboli. Il gol si materializza a cinque dal riposo, con Tuveri che deve solo completare l'opera dopo il buono spunto di Mboup. Il Sant'Elena potrebbe raddoppiare poco dopo con Congiu, ma Berosi è provvidenziale e si salva d'istino. L'ultimo ad arrendersi tra le fila dei cagliaritani è Feboli, che ci prova sino all'ultimo ma Aramu non concede nulla.
Il Sant'Elena vola così a quota 30, con un margine di vantaggio di tre lunghezze nei confronti della zona calda.