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Massimiliano Paba, allenatore, Atletico Uri
«Un obiettivo cui teniamo molto tutti quanti»

L'Atletico Uri vuole la sua prima Coppa, Paba: «Terza finale in 4 anni, ce la metteremo tutta affinché sia la volta buona»

Le finali di Coppa Italia non si giocano ma si vincono. E l'Atletico Uri gioca la sua terza finale negli ultimi quattro anni ma ancora non l'ha vinta e la gara contro il Carbonia diventa una nuova occasione per quella che nell'ambiente giallorosso non vogliono ancora considerarla una competizione stregata. Al tecnico Massimiliano Paba, chiamato ad inizio ottobre in sostituzione del dimissionario Salaris, spetta il compito di portare a casa il trofeo sfuggito al suo predecessore (ko contro il Tonara nel 2017-18) e a Cirinà (sconfitto dal Tortolì nel 2016-17). «Da quando sono arrivato a Uri - rivela l'ex allenatore di Latte Dolce e Castiadas - ho toccato con mano il desiderio della società e del paese di voler rigiocare la finale e vincere finalmente questa competizione. Per due volte la finale ha lasciato l'amaro un bocca, ora abbiamo raggiunto la terza in quattro anni sperando che sia la volta buona. C'è grande entusiasmo, noi ce la metteremo tutta per dare una grande soddisfazione al club e ai nostri tifosi».

 

L'Atletico Uri attraversa un ottimo momento ma domenica scorsa ha subito un brusco stop dopo sette vittorie di fila: «Abbiamo metabolizzato la sconfitta di Monastir, che consideriamo un incidente di percorso. Non ha intaccato l'autostima e la consapevolezza di quanto valiamo. Abbiamo concluso in porta 17 volte, un numero superiore anche a quando abbiamo vinto alcune gare con punteggi larghi. Un ko frutto di episodi sfavorevoli al cospetto, comunque, di un avversario notevolmente migliorato rispetto alla gara d'andata e che non avrà problemi a raggiungere la salvezza».

 

Mister Paba sa che match dovrà affrontare: «Le due squadre si conoscono molto bene e ci sarà poco effetto sorpresa. Mi aspetto una gara molto tattica nella quale, alla fine, saranno determinanti gli episodi e le situazioni che non si possono calcolare o preventivare che accadano. Poi è ovvio che, nell'imprevisto, ci deve essere la componente della grande concentrazione e dell'essere lucidi nelle varie fasi della gara, il che non è mai facile. In ogni caso siamo fiduciosi pur sapendo che giochiamo contro la più forte e accreditata per la vittoria del campionato, ma è una partita secca e possiamo giocarci le nostre carte. La Coppa Italia è un obiettivo stagionale cui teniamo tutti come gruppo, come società e come tifoseria». 

 

 

In questo articolo
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2019/2020
Tags:
Coppa Italia