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Tony Gianni, centrocampista, Latte Dolce
«Stavamo disputando un campionato di buon livello»

Latte Dolce, Gianni: «Da tempo aspettavamo la fine, ma c'è ansia perché non si sa ancora come e quando riprenderà la prossima stagione»

Il Consiglio Federale ha ufficializzato la fine della stagione calcistica dei dilettanti e, per quanto riguarda la serie D girone G, il Latte Dolce chiude al quarto posto a pari merito col Trastevere. Il centrocampista Tony Gianni commenta la decisione che oramai era nell'aria da diverse settimane: «Ce lo aspettavamo tutti da tempo ormai. Non si sa ancora come e quando si riprenderà la prossima stagione: voglio essere ottimista e dobbiamo essere ottimisti, la cosa però mi mette un po’ d’ansia perché non vedo l’ora di tornare a fare quello che amo, giocare a calcio. La salute deve comunque essere messa prima di tutto, ma prima possibile servirà pensare a dare forma al futuro in tutti i settori, anche quello sportivo».

 

L'ultima gara ufficiale è stata ad inizio marzo e il calcio manca tantissimo: «La quotidianità, la preparazione della gara dal martedì alla domenica, lo stare con i compagni che diventano come una famiglia. In casa ci si è allenati come possibile arrangiandosi con quanto si aveva a disposizione, anche se non è facile tenere degli standard alti. Ora che si può uscire si può lavorare all’aperto, dimensione che aiuta e che io preferisco. In questo periodo la tecnologia, che ormai fa parte del quotidiano, è stata fondamentale per continuare a tenere i contatto, in prospettiva calcio e allenamenti con staff e compagni, con gli amici, gli affetti e i parenti».

La stagione del Latte Dolce resta incompiuta: «Stavamo disputando un campionato di buon livello, siamo stati in testa per molte giornate per poi avere una flessione che non mi aspettavo. Può capitare, dovevamo essere più bravi in quei momenti e rimanere ancora più vicini al vertice soprattutto perché avevamo tutte le carte in regola per farlo, come dimostra l’ultima partita in trasferta a Torre Del Greco contro una capolista sino ad allora imbattuta. Potevamo dire la nostra, questa è la realtà, e potevamo farlo sino in fondo. Prima cosa fatta dopo il lockdown? Prima di tutto ho visto la mia ragazza. Poi subito a correre, all’aria aperta».

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2019/2020