Il presidente: «È stato commesso un errore ma abbiamo rispettato le regole»
Latte Dolce, non omologato il 4-0 a Foligno, Fresu: «C'è il ricorso ma le immagini tv dimostrano che il cambio è fra pari età»
Il Foligno ha preannunciato il reclamo e il risultato del Latte Dolce che ha vinto 4-0 in trasferta, di conseguenza, non è stato omologato dal Giudice Sportivo. Il club umbro ritiene che la squadra di Massimiliano Paba abbia fatto un errore nei cambi giocando 19 minuti senza uno dei quattro fuoriquota obbligatori per aver sostituito, al 16' della ripresa, il calciatore Luca Scognamillo, classe 1998, con Andrea Chessa, classe 1995, anziché con il pari età Gavino Depalmas, così come sostiene la società di Roberto Fresu (leggi l'articolo). L'inversione dei nomi nasce da uno scambio di maglia fra giocatori non riportato nella distinta poi consegnata al Foligno che ha ravvisato il non rispetto delle norme federali in termini di fuoriquota schierati in campo.
Ed è proprio il presidente del club sassarese a prendere la parola nel tentativo di chiarire la posizione del Latte Dolce: «È chiaro che, secondo le norme federali, il Foligno ha sfruttato la possibilità di presentare ricorso - osserva Fresu - È vero che la partita è stata giocata sul campo, in maniera corretta da ambo le formazioni, e si è conclusa con il meritato successo del Latte Dolce. Ed è vero anche che le immagini, e in generale tutti coloro che domenica erano allo stadio di Foligno, possono confermare che Scognamillo è stato sostituito dal pari età Depalmas. La nostra non vuole essere una battaglia fine a se stessa, su carta c’è stato un errore ma la realtà dei fatti, il rispetto delle regole, è testimoniato dalle immagini che stiamo visionando e proporremo come prova in fase di discussione del ricorso. Al momento abbiamo da giocare un match importante, giovedì in casa contro il Monterosi. Una gara difficile che dovremo provare a interpretare nel modo migliore possibile. Parallelamente seguiremo l’iter del ricorso, sperando che gli sforzi fatti in campo non vengano vanificati per un qualcosa che, in realtà, non è accaduto».