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Antonio Pili, centrocampista, Idolo
«Io capocannoniere? Felice, ma ora farannno gol le punte»

L'Idolo con il vento in poppa, Pili: «Trovata la mentalità giusta e daremo fastidio a tutti, col Barisardo si può vincere»

Grazie al 2 a 1 rifilato a domicilio, nell'ultima uscita, al fanalino di coda Tonara, l'Idolo centra la quarta vittoria in campionato, la seconda di fila dopo il successo interno maturato nel match contro il Siniscola. La compagine di Arzana, dopo un avvio di stagione povero di soddisfazioni, soprattutto per quanto riguarda i risultati, si affaccia nei quartieri alti, con 13 punti che valgono per il quarto posto in classifica, seppur in coabitazione con il già citato Siniscola Montalbo e con la Francesco Bellu di Terralba, a sole tre lunghezze dalla terza piazza occupata al momento dal Santa Giusta. Tra gli artefici principali del buon momento attraversato dai blu-azzurri c'è sicuramente Antonio Pili, esperto e fortissimo centrocampista con il vizio del gol, che sta dando una grossa mano ai suoi, a suon di prestazioni importanti. Ora l'Idolo è atteso da uno dei confronti di cartello in programma nella nona giornata: allo “Sturrusè”, infatti, arriva il quotatissimo Barisardo, seconda forza del torneo, per un match che si annuncia già entusiasmante.

«Per me quella contro il Tonara non è stata, ovviamente, una partita come le altre — ammette Antonio Pili — ho affrontato la squadra dove, innanzitutto, sono cresciuto calcisticamente parlando sino ai 14 anni. Dopodiché ho fatto diverse esperienze fuori, per poi tornare quando avevo 21 anni: dalla Prima Categoria siamo arrivati in Eccellenza, è stata davvero una bella scalata, con, in mezzo, i successi in Coppa Italia, in Promozione e in Eccellenza, e diversi campionati vinti».

Nonostante il bagaglio di ricordi, Pili si è dimostrato estremamente professionale.
«Ora devo rendere conto ai dirigenti e alla società per la quale sto giocando; l'emozione sparisce dopo il fischio d'inizio: da quel momento in poi pensi solo alla partita».
Il centrocampista non si è risparmiato di certo: la doppietta realizzata nell'arco dei 90' è il dato più chiaro in questo senso.
«Dopo i due gol non ho esultato, mi è sembrato il minimo che potessi fare nei confronti di tutte quelle persone che a Tonara mi hanno dato tanto; nutro ancora moltissimo rispetto per loro. Spero di essere riuscito a ripagare, nel corso degli anni scorsi, tutto l'affetto che mi hanno dimostrato». Poi aggiunge: «La gara è andata sicuramente molto bene, credo che non avrei potuto chiedere di meglio».

Pili ritorna sui motivi che l'hanno portato a sposare il progetto dell'Idolo.
«Era una dimensione che conoscevo già, considerando che ho giocato con loro nell'anno in cui il campionato di Eccellenza è stato bloccato per via del Covid. Dopo la parentesi al Villasimius sono ritornato qui ad Arzana: l'ambiente è fantastico, i dirigenti sono persone squisite e a modo, che hanno una grossa cultura calcistica e ci mettono nelle condizioni migliori per poter dare il massimo. Per questo ho deciso di dare una mano dopo la retrocessione dall'Eccellenza: mi è dispiaciuto tantissimo, anche perché credo che avessero tutte le carte in regola per poter militare nella massima categoria sarda. Mi sono buttato a capofitto in questa avventura e per ora sta girando tutto nel verso giusto, sia a livello personale che per quanto riguarda i risultati raggiunti dalla squadra; ora mi auguro che le cose continuino così».
La stagione sarà lunga e faticosa.
«Sappiamo bene che c'è tanto ancora da fare, da lavorare; i nostri margini di crescita sono ampissimi, ma stiamo correndo nella giusta direzione. Allo stesso tempo, cerchiamo di aiutare i ragazzi più giovani a maturare, soprattutto sul piano dell'esperienza; molti di loro sono di Arzana e stanno calcando per la prima volta un palcoscenico così importante. Siamo consapevoli che arriveranno momenti difficili: i tredici punti che abbiamo messo da parte sino ad ora ci torneranno utili in futuro».

L'avvio in campionato non è stato sicuramente dei più semplici, con la prima vittoria che è arrivata soltanto alla quarta giornata.
«Ma nelle prime uscite le prestazioni non sono mai mancate — precisa Pili — all'esordio abbiamo perso, di misura, per 1 a 0, in casa contro l'Arborea; loro hanno trovato il gol grazie ad un calcio di punizione, dalla lunga distanza, e forse qualcosa non ha funzionato al meglio in quell'episodio. A Tortolì abbiamo incassato il gol decisivo al 93'; contro il Santa Giusta eravamo in vantaggio sino all'ultimo, nonostante fossimo in nove uomini, e abbiamo rimediato il pari solo allo scadere. Diciamo che avremmo meritato qualcosina in più di quello che poi abbiamo raccolto, almeno per quello che si è visto in campo».

Quando le cose non girano c'è solo una ricetta da seguire.
«Devi fare quadrato, compattare il gruppo, continuare a lavorare e non perderti d'animo: meno male che al quarto tentativo sono arrivati i primi tre punti. A volte la vittoria ti aiuta a spazzare via tutti i pensieri brutti, ma allo stesso tempo non devi darti troppe arie. Quando perdi non significa che sei uno scarpone, se vinci, però, non è detto che sei un fenomeno. Bisogna mantenere i piedi per terra, credo che sia questa la linea da seguire, la mentalità con cui devi affrontare una stagione».

Contro la Francesco Bellu è arrivato il successo più rotondo, con il risultato finale di 5 a 0.
«Non facciamoci trarre in inganno dai numeri, però. Per prima cosa ci tengo a dire che il Terralba è un'ottima squadra, composta da giocatori di categoria superiore. Le cose si sono messe subito in discesa per noi, grazie al calcio di rigore che ho trasformato. Nella ripresa sono riuscito a segnare anche il secondo penalty, loro si sono sbilanciati e noi abbiamo fatto pure la terza rete. È normale che, in quella situazione, le occasioni a tuo favore inizino a fioccare: noi siamo stati semplicemente bravi a concretizzarle. Non dico che il risultato sia bugiardo, perché comunque abbiamo giocato molto bene, ma la Francesco Bellu ci ha dato filo da torcere. La chiave della sfida? Siamo riusciti a contenerli e a ripartire in contropiede».

Ad Abbasanta, invece, c'è stato un altro scivolone.
«L'approccio iniziale alla partita non è stato affatto buono — ammette Pili — sapevamo bene che avremmo affrontato una squadra forte, che temevano. Durante la settimana ci eravamo concentrati particolarmente sull'atteggiamento da mantenere in campo, ma dire le cose non basta, dalle parole devi passare ai fatti. La partita si è dimostrata molto equilibrata, aperta sino all'ultimo secondo: loro sono passati in vantaggio su una palla vagante in area, dopo una sorta di rimpallo, con Calvia che è stato bravissimo ad approfittarne. Noi abbiamo avuto le nostre occasioni ma non siamo stati abbastanza lucidi e fortunati al momento della conclusione. Ci siamo sbilanciati a caccia del pari ed invece è arrivato il loro secondo gol. Il discorso si è riaperto, con il 2 a 1 che ho realizzato, ma l'Abbasanta non ci ha concesso più nulla ed è riuscito a portare a casa il risultato».
L'Idolo ha fatto tesoro di quel passo falso.
«Gli errori ci sono serviti per le partite successive: dal giorno infatti non abbiamo più sbagliato l'approccio alla gara, che è uno dei fattori determinanti. Ora abbiamo trovato la mentalità giusta e grande compattezza. Queste battute d'arresto, nell'arco di una stagione, ci stanno, soprattutto se hai tanti giovani in rosa. Il segreto è proprio quello di limare, progressivamente, tutti i difetti».

Pili in campionato ha già segnato otto gol ed è il capocannoniere del girone B: si tratta di un bottino di tutto rispetto, che può ancora lievitare tanto.
«In realtà, anche negli anni passati a Tonara, ho sempre segnato un discreto numero di gol. L'anno scorso, a Villasimius, mister Prastaro, che mi conosce bene, da metà stagione in poi mi ha spostato di qualche passo in avanti, e le cose sono andate ancora meglio. Dopo che incominci a segnare ci prendi gusto (ride); la mia nuova posizione in campo mi piace tanto, ho la possibilità di giocare più vicino alla porta avversaria e riesco a servire meglio i miei compagni. La passata stagione ho fatto 13 gol, quest'anno sono già dieci, otto in campionato e due in coppa; staremo a vedere come andranno le cose, di sicuro non mi pongo limiti».
Poi, però, precisa: «Preferirei che la squadra vincesse tutte le partite da qui alla fine senza nemmeno un gol da parte mia, piuttosto che segnare qualche altra rete e magari pareggiare o, peggio ancora, perdere. Per ora va bene così, insomma, ma il gol è una faccenda che riguarda, soprattutto, gli attaccanti: Bonicelli, Cocco e Manca sono alle prese con qualche acciacco, Pietro Staffa è tornato in campo proprio domenica scorsa. Al momento, dunque, ci stiamo un po' riassestando: quando saremo al completo torneranno al gol anche le nostre punte, come è giusto che sia».

All'orizzonte, intanto, la super-sfida contro la corazzata Barisardo.
«Non dobbiamo sbagliare approccio, per incominciare. Conosciamo bene il loro valore, considerando che ci siamo già incontrati in Coppa Italia. Sono una grande squadra e lo stanno dimostrando in campo: hanno tutte le carte in regola per centrare il salto di categoria. Se vogliamo vincere, dovremo essere bravi a sfruttare tutte le occasioni che ci capiteranno, sperando di riuscire a costruirne il più possibile; dovremo dare il 100%, poi, alla fine, che vinca il migliore. Ci prepareremo come al solito, con grande serenità, che è l'aspetto che, di fatto, contraddistingue l'ambiente dell'Idolo. Qui puoi lavorare tutta la settimana senza pressioni, con il pieno di tranquillità, una cosa che non succede dappertutto, a dire il vero. Non dimentichiamoci che siamo pur sempre dei dilettanti».
È possibile fare il professionista nell'universo dei dilettanti?
«Certo che si, con l'atteggiamento, con la voglia di fare, a partire dagli allenamenti, ma poi alla fine dobbiamo tenere conto del fatto che il calcio non è il nostro lavoro, e che ci sbattiamo, sin dalla mattina, per arrivare al campo la sera e metterci a disposizione del tecnico. La società capisce la nostra situazione e ci aiuta a stare bene».

L'Arborea, intanto, si sta lanciando nella prima fuga stagionale.
«Conosco benissimo parecchi giocatori: Atzeni, Petucco e il resto della compagnia. Mister Nunzio Falco è un ottimo allenatore e ha a disposizione una rosa di primissimo livello. Mi hanno dato l'impressione di essere molto quadrati, molto compatti; è difficilissimo riuscire a segnare contro di loro, e allo stesso tempo sono sempre in grado di punirti, alla più piccola disattenzione. Contro di noi hanno segnato su calcio di punizione, noi siamo riusciti a creare qualche buona occasione ma non è bastato, nonostante loro fossero rimasti in dieci uomini. Se la giocheranno sino alla fine, mi sono piaciuti veramente tanto. Per quanto ci riguarda, cercheremo di dare fastidio un po' a tutti».

In questo articolo
Squadre:
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Stagione:
2022/2023
Tags:
Promozione
Girone B